Laura Carazzai

Ninna nanna col rumore bianco Care mamme, se in questo momento siete alle prese con il vostro neonato che non vuol dormire e le avete già provate tutte... vi consiglio di affidarvi ad una fonte di rumore bianco! E' molto semplice, perché ne abbiamo tutti in casa: il phon, la lavatrice, la cappa della cucina... O più poeticamente una traccia audio con le onde del mare o la pioggia che scende. Per il vostro cuccioletto andrà bene comunque perché sono tutti rumori bianchi, accomunati da un tipo di frequenza che fa rilassare, distendere mente e corpo e... attenzione... sccc, sccc, sccc.... fa addormentare :-D I neonati adorano questo tipo di rumore perché a loro ricorda tantissimo ciò che udivano nella vostra pancia, il ritmo costante della respirazione e del cuore, lo sciabordio e i gorgoglii del vostro corpo. E quindi ne vengono rassicurati, così tanto da potersi permettere di lasciarsi andare al sonno, cullati dalle vostre braccia e dal ritmo costante sccc, sccc, sccc... Provare per credere! L'importante è non eccedere con il volume e non tenere acceso il rumore per tante ore di fila, mi raccomando. Domattina fatemi sapere! :-) Foto di Iuliia Bondarenko da Pixabay

Laura Carazzai

Nascita e Rinascita "E' per rinascere che siamo nati", scriveva il grande Pablo Neruda. Nascita come passaggio, cambiamento, trasformazione. Processo alchemico con cui cambiamo forma, ambiente, elemento. Nascere come venire al mondo, venire alla luce. Lasciare la confortevole ombra liquida dell'utero, in cui non esiste mancanza perché tutti i bisogni vengono immediatamente soddisfatti, per l'aria secca della terra, per diventare dei cercatori. Accettare di perdere il paradiso per iniziare un cammino che ci porterà... dove? Forse lì, da dove siamo partiti. Dopo mille e mille rinascite. Abbandonando di volta in volta le zone di comfort per portare luce a tutte le parti che ci compongono, anche quelle più oscure e tormentose. Per ri-trovare quella luce che da sempre fa parte di noi, quel paradiso che in fondo non abbiamo mai abbandonato, ma che riusciamo a scoprire solo girando in cerchio, per ritornare lì, da dove siamo venuti.

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