Cultura Multidisciplinare

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Queste foto sono notevoli perché permettono di raccontare molte cose in un colpo solo. Innanzitutto il colore giallonero a strisce nel mondo animale funge generalmente da segnale di avviso, pensate per esempio alle api o alle vespe: gli eventuali predatori, riconoscendo questa appariscente livrea, capiscono che devono girare al largo, se non vorranno essere punti o mangiare qualcosa di estremamente sgradevole. È come se sopra di loro comparisse la scritta a caratteri cubitali "PERICOLO". In biologia questo fenomeno è detto aposematismo. Tuttavia, l'insetto in foto non è affatto pericoloso. È un mite coleottero impollinatore, per la precisione un cerambicide della specie Clytus arietis. Oltre al colore, anche i suoi movimenti e il suono emesso se disturbato (un ronzio) richiamano quelli delle vespe, ingannando i potenziali predatori che si tengono a distanza. Il suo non è vero aposematismo. Si tratta invece di una forma di mimetismo, detta batesiano, in cui una specie innocua ne imita una pericolosa, sfruttandone l'apparenza come forma di difesa passiva. Aggrappati alle sue zampe ci sono quelli che sembrano dei piccoli scorpioni senza coda. Non si tratta di scorpioni ma di un ordine affine, quello degli pseudoscorpioni, appartenenti alla classe degli aracnidi anche loro, assieme ai ragni, agli opilioni, agli acari o agli amblipigi e altri ancora. Sono importanti dal punto di vista ecologico e dei benefici alle attività umane in quanto predatori di pesti varie e parassiti. Nella foto non stanno attaccando il coleottero, in questo caso si stanno solo aggrappando alle sue zampe per scroccare un passaggio. Si nutrono di acari, ma se c'è penuria di cibo adottano questo comportamento, detto foresi o foresia, e diffuso fra molte specie, per essere trasportati rapidamente (soprattutto da insetti volatori) altrove. Non ci sono controllori che verificano chi è sprovvisto di biglietto. E tutto questo non avviene in chissà quali posti esotici e sperduti, ma può essere sperimentato in prima persona anche solo andando in una campagna nostrana, avendo spirito osservativo e accortezza di preservare gli ambienti. Non solo come discorso generale riguardo i concetti illustrati, ma anche nel caso specifico, dato che Clytus arietis è specie comune in gran parte dell'Europa, presente anche in Italia.

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