Io ce l'ho fatta
Moda & Bellezza
Ancora una volta il cancro ha colpito giovani donne dello spettacolo. Dopo il triste evento che ha portato via la dolcissima Nadia Toffa, arriva la notizia che, la cantante Emma Marrone dovrà prendersi una pausa lavorativa per curare il cancro che è tornato. Ebbene sì, Emma è stata operata per ben due volte dieci anni fa alle ovaie e utero e ora dovrà affrontare nuovamente questo incubo. «La vita è ciò che ti accade quando sei tutto intento a fare altri piani»: Emma Marrone ha scelto un’evocativa frase di John Lennon per spiegare ai fan il motivo dello stop ai suoi prossimi impegni, che si è reso necessario per affrontare un problema di salute, promettendo di chiudere i conti «una volta per tutte con questa storia» e di ritornare alle sue attività discografiche al più presto. In bocca al lupo, guerriera salentina. La Puglia e tutta Italia sono con te.
Io ce l'ho fatta
Moda & Bellezza
“Hanno ragione, sono ignorante. Non mi vergogno. Sono cresciuto a Scampia: papà lavorava anche 18 ore al giorno per garantirci una vita quasi normale. Poi una leucemia fulminante lo ha stroncato in due mesi. Aveva 29 anni, mia mamma 27 e io quasi 10. Sul letto di morte teneva stretto i miei 3 fratelli, tutti più piccoli. Stavo sulla porta, cercavo di non piangere. Da lontano mi ha fatto un cenno con la mano: diventavo il capofamiglia, altro che studiare. E infatti sbaglio i congiuntivi. Comunque, senza lo stipendio di papà siamo precipitati in miseria. Per mesi la mia cena è stata latte e pane duro. Saremmo finiti in braccio alla camorra, sempre in cerca di manovalanza, senza due miracoli. Mia madre prese a fare le pulizie nelle case: le davano 6 euro l’ora. E non si fermava mai. Io col pallone ci sapevo fare: a 14 anni dalla squadra di Scampia passai al Napoli. Mamma diceva: “Ho sognato papà, aveva ali grandi. Dice di stare tranquilli: diventi calciatore”. Non è stato semplice. In estate facevo i tornei dei quartieri, girano parecchi euro. Partecipano calciatori veri, persino i campioni. La promessa fatta a papà mi dava forza: ho la sua faccia tatuata su un fianco. A 16 anni il Napoli mi passava 500 euro al mese. A questo si aggiungeva l’aiuto del mio procuratore, Paolo Palermo. Poi divento capitano della Primavera: Mazzarri mi porta in ritiro e quando vede che corro con le scarpe tre numeri più grandi, dà dei soldi al massaggiatore e gli dice di accompagnarmi in paese per prendermi quelle che preferivo. Il resto è frutto di sudore e ancora sudore. Sarò anche ignorante, ma onesto.” Armando Izzo
Io ce l'ho fatta
Moda & Bellezza