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Founder Junior

Sì, viaggiare

2019-07-18 15:55:20

Si dice che un viaggio viene vissuto tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi. Tutto vero. Ma cosa significa viaggiare? Conoscere, scoprire, divertirsi, evadere, staccare? Certo. Ma non è forse anche un po' morire e rinascere?

Sì ma... dove?

Evidentemente non mi riferisco alla gita fuori porta e nemmeno ad un viaggio nello spazio (come suggerisce lo Space Shuttle Atlantis, nella foto d'apertura di questo contributo, che ho avuto la fortuna di vedere pochi giorni fa a Cape Canaveral). O forse sì? Ok diciamo che potenzialmente, quando parlo di morte e di rinascita, mi riferisco a qualsiasi posto dove si vive un vero cambiamento, piccolo o grande che sia, dove il senso del tempo muta (vi è mai capitato di stare via pochi giorni e di dire alla fine "mi sembra sia passato un mese!"), dove le certezze vacillano, dove un nuovo punto di vista si fa largo. Ecco, nel viaggio si muore e si rinasce esattamente come fanno le cellule del nostro corpo chissà quante volte ogni giorno. La nuova vita? E' quella arricchita dalle emozioni provate, dalle nuove nozioni apprese, dalla capacità (che si ignorava esistesse) di affrontare una situazione di crisi o di pericolo, dalla nuova energia sgorgata nonostante la fatica di un tour, dalla consapevolezza che quanto visto non corrisponde a quanto sognato in precedenza, nel bene e nel male. 

E se il viaggio si rivela un flop?

In queste due foto mi trovavo in India, non il mio viaggio più bello. Diciamo che ne sono rimasto un po' deluso (oltre che esserne uscito stravolto). Non voglio però aprire un capitolo dedicato all'India (non finirei più, in ogni caso non mi fraintendete: non la sto sconsigliando) ma quello che voglio dire è che un viaggio può certamente anche rivelarsi emotivamente un flop, in barba a tutte le aspettative. A parte il fatto che svolgimento ed esito dipendono anche da come ci sentiamo noi e da come ci poniamo di fronte alla nuova realtà, un rischio residuo di "fallimento" esiste sempre. Credo però che in realtà non sarà mai un fallimento. Si sarà appreso qualcosa, si tornerà ancora più felici nel proprio giardino, o ancora i ricordi muteranno emotivamente. Due viaggi, per tutta una serie di motivi, furono per me poco gioiosi e felici: uno a Berlino, l'altro a Cipro. Ebbene a distanza di anni vorrei tornarci.

Ma quando sei nel tuo elemento... scatenati!

A New Orleans, dove sono stato recentemente, non si può dire che regnino ordine e tranquillità. Ho scelto questo breve video da me girato perché è in questo contesto che ho vissuto uno dei viaggi più emozionanti mai fatti. Mi sono trovato in un caos armonico, in un'orgia energetica scandita a ritmo di Jazz e altri generi musicali che da ogni dove ti riempivano le orecchie (e pensare che né Jazz né Blues sono i miei generi preferiti, anzi...). Porterò sempre con me quelle sensazioni, laddove ho fatto morire davvero le mie preoccupazioni quotidiane per rinascere -anche se temporaneamente- in un mondo che ho guardato con gli occhi di un bambino. Magari lo stesso viaggio, ripetuto fra un po' di tempo, potrebbe diventare l'opposto o non lo vivrei allo stesso modo. Non lo possiamo sapere ma la mia risposta, che riguarda tutti i viaggi che ho finora fatto, sia a breve sia a lungo raggio, è: sì, viaggiare!