Guido Zanchin

Founder Senior

Chi sono i manipolatori emotivi? Ne hai conosciuti?

2020-10-31 13:42:14

Sai che un manipolatore potrebbe letteralmente rovinare buona parte della tua vita, relazionale e non solo?

E’ importante imparare a riconoscerlo per tempo, prima di diventarne vittime, perché poi sarà veramente arduo uscire da una relazione di questo tipo

Esistono almeno 3 modi sicuri per “stanare” un manipolatore prima che inizi a fare danni seri

Prima di svelarli è, però, utile conoscere meglio la natura del problema e questo lo faremo, scopriremo insieme quali atteggiamenti mette in atto un manipolatore e quali comportamenti e strategie “nascondono” il vero obiettivo di questi soggetti disturbati.

Teniamo presente che una piccolissima ed inoffensiva dose di manipolazione c’è in quasi tutte le relazioni, ma alcuni soggetti, solitamente affetti da disturbi della personalità, la usano in modo massiccio per dirigere a proprio favore le situazioni all’interno delle relazioni soggiogando il partner

La strategia principale sta nel modificare percezioni dell’altro/a ed emozioni senza che questi si possa rendere conto di quanto accade

Ogni relazione si fonda su una reciproca influenza “inconscia” ma i manipolatori rendono tossiche le relazioni nel deliberato tentativo di esercitare un potere sull’altro.

Vale la pena aprire una parentesi sul successo in amore di questi soggetti, molto abili nel far leva su alcune dinamiche essenziali per la riuscita delle ambigue strategie: la vittima è il primo inconsapevole alleato

Una di queste dinamiche è l’arte dell’adulazione: il piacere che si prova ad essere lusingati è la dinamica alleata. L’utilizzo con parsimonia, esclusivo, valorizzante, è l’abilità del manipolatore.  Questa è  sempre molto efficace eludendo il sospetto di un approccio menzognero.

Sembrerà strano, ma un’altra dinamica che porta al successo in amore queste personalità quanto meno ambigue, è supportata addirittura da studi scientifici : attraverso dei questionari è stata misurata la desiderabilità e narcisisti, psicopatici e machiavellisti sono risultati i più desiderabili ed affascinanti tra i tanti presenti. Ciò conferma ulteriormente la capacità adattiva e la creatività che i manipolatori sono in grado di mettere in atto già dalle prime impressioni e dai primi approcci

Quali sono i “segnali d’allarme”ai quali prestare la massima attenzione? Vediamoli insieme:

1)  I primi approcci

I manipolatori utilizzano un tipo di comunicazione spesso inadatta alla situazione, fondamentalmente mancano nella chiarezza, il loro eloquio è caratterizzato da ambiguità: tutto e il contrario di tutto è molto spesso ciò che il ricevente (o vittima) percepisce

I loro messaggi sono spesso sarcastici oppure allusivi oppure si comportano da “lunatici”, passando da lunghi silenzi ad una chiacchiera molto ricca e varia

2) Indurre nell’altro sensi di colpa

Questi soggetti sono molto abili nel trasformarsi ed assumere un ruolo di vittime inermi ed indifese. Questa strategia è finalizzata a far ricredere la vittima sul loro conto, creando così sensi di colpa e rimorso riguardo il giudizio negativo.

3)  Allo scoperto!!

In questa fase il manipolatore, tira, per così dire, le reti. Abbandona i modi ammalianti e quell’alone di desiderabilità che lo contraddistingue nella prima fase per sostituirlo con atteggiamenti prepotenti e decisamente arroganti. Ricordiamoci che il manipolatore, come il narcisista, non è in grado di provare la benchè minima empatia né, tantomeno, sensi di colpa nei confronti di chicchessia, men che meno della  vittima designata. Loro sono sempre e comunque centrati su sé stessi e sarà pressochè inutile cercare di metterla sul piano del confronto, primo perché generalmente la vittima, a questo punto è generalmente soggiogata, secondariamente perché non hanno proprio gli strumenti psicologici per mettersi in discussione.

Parliamo quindi di una severa forma di violenza psicologica (peggiore, forse, di quella fisica) 

che può portare spesso la vittima ad un totale svuotamento delle proprie capacità di autogiudizio e, ancora più grave, di autostima.

Imparare a riconoscere per tempo questi soggetti è importante per evitare questi danni, magari anni di sofferenza, prendendo le dovute distanze.

Come sempre, spero di essere stato utile a qualcuno o di avere interessato qualcun altro