Rosario Pagoda Delle Opportunità
Enna
2018-06-21 11:00:09
Denominata Castrogiovanni fino al 1927, anno in cui riprese l'antico nome di Enna. Nota per essere il capoluogo di provincia più alto d'Italia, per via dell'altitudine del centro abitato che si attesta a 931 m presso il Municipio, raggiunge i 992 m al Castello di Lombardia. La città è stata definita Urbs Inexpugnabilis, dai romani per la sua imprendibilità, Ombelico di Sicilia, per la sua centralità geografica rispetto all'Isola, e Belvedere di Sicilia, per le vedute panoramiche che da qui si hanno nelle varie direzioni. Nei tre millenni precedenti è stata roccaforte quasi inespugnabile di sicani, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi e aragonesi. Enna conserva il castello, la Rocca di Cerere ed il Duomo. È sede dell'Università Kore
Rosario Pagoda Delle Opportunità
Caltanissetta
2018-06-21 10:58:08
Situata nell'entroterra siciliano, a 568 m s.l.m., in termini di popolazione residente è la nona città della Sicilia, e seconda in provincia dopo Gela.[4] I suoi abitanti sono detti nisseni. I primi ad abitare il territorio circostante furono i Sicani, che si stanziarono in diversi villaggi a partire dal XIX secolo a.C., ma l'odierna città fu fondata verosimilmente nel X secolo durante il dominio degli Arabi in Sicilia, ai quali si deve l'origine del toponimo "Caltanissetta", sebbene siano state formulate nel tempo anche ipotesi alternative. Trasformata in feudo dai Normanni, dopo varie vicissitudini passò nel 1405 sotto il dominio dei Moncada di Paternò, che furono i titolari della contea di Caltanissetta fino al 1812; della nobile famiglia rimane il secentesco Palazzo Moncada, in stile barocco. A partire dall'Ottocento conobbe un notevole sviluppo industriale grazie alla presenza di vasti giacimenti di zolfo, che la resero un importante centro estrattivo; l'importanza che rivestì nel settore solfifero le valse l'appellativo di "capitale mondiale dello zolfo",[5] e nel 1862 vi fu aperto il primo istituto minerario d'Italia.[6] Negli anni trenta visse un periodo di fermento culturale, nonostante le censure del fascismo, tanto che Leonardo Sciascia la definì una "piccola Atene".[7] Nel secondo dopoguerra il settore estrattivo entrò in crisi, e con esso tutta l'economia del territorio, che oggi si basa prevalentemente sul settore terziario.
Rosario Pagoda Delle Opportunità
Agrigento
2018-06-21 10:56:11