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CANNABIS LIGHT TERAPEUTICA Cannabis Medical Center: un centro medico specializzato in cannabis terapeutica PUBBLICATO IL 19 AGOSTO 2019 DA MICHELANGELO PASINI Cannabis Medical Center Centro Specializzato Cannabis Terapeutica 19 Ago Oggi curarsi con la cannabis terapeutica è una possibilità reale in Italia, ma purtroppo la strada per arrivare alla prescrizione medica è ancora lunga e contorta. Per questo sono nate diverse realtà che si impegnano a rendere il percorso di cura a base di cannabis più semplice, una di queste è il Cannabis Medical Center, un poliambulatorio medico dove un gruppo di specialisti si occupa di supportare pazienti che chiedono la possibilità di iniziare un percorso di cura alternativo che potrebbe prevedere l’assunzione di cannabis terapeutica. Il Cannabis Medical Center ha la sua sede centrale a Milano ma ha ambulatori decentrati in altre città lombarde e a Torino nonché, una sede specifica veterinaria sempre nel capoluogo lombardo. Qual è dunque la particolarità di questo laboratorio? La possibilità di ottenere una consulenza da parte di specialisti medici, psicologi e fisioterapisti preparati e formati sulla canapa che possano dare le giuste informazioni e fare eventualmente prescrizione senza pregiudizi. Questione di pregiudizi ma anche diritto alla professionalità Questo tipo di realtà nasce da una problematica piuttosto comune che si trovano ad affrontare le persone che vogliono avere la possibilità di discutere con un medico o un altro professionista sanitario circa le cure a base di cannabis terapeutica, light o dei derivati della marijuana come il CBD. Perché purtroppo per molti affrontare l’argomento con il proprio medico di base è ancora un tabù, perché alcuni non amano esporsi sull’argomento perché hanno paura di essere giudicati oppure perché è stato proprio il medico di fiducia a dissuaderli dalla cura senza però dare le giuste motivazioni. Alla base di tutto questo c’è ancora un forte pregiudizio che le persone che vogliono curarsi in modo innovativo devono sopportare, ma non si tratta solo di questo. In generale come per tanti altri ambiti riguardanti la salute anche per la prescrizione e gestione di queste terapie è opportuno rivolgersi a professionisti che abbiano la giusta formazione e sappiano quello che fanno. Perché la cannabis medica come ogni farmaco merita studio, approfondimenti e informazione continua su prescrivibilità, dosaggi e indicazioni d’uso. Ancora oggi molti professionisti del settore sanitario si rifiutano di valutare la prescrizione di cannabis per principio ma questo loro gesto spesso nasconde una scarsa formazione specifica nei confronti del prodotto e delle sue potenzialità. Ecco quindi che poliambulatori come il Cannabis Medical Center vanno ad ovviare a questa falla nel sistema sanitario. Il servizio è a pagamento, come lo sarebbe per qualsiasi consulto specialistico privato; nella struttura di Milano è possibile prendere appuntamento per una consulenza con un medico, uno psicologo e un fisioterapista oppure per occuparsi la salute dei propri animali domestici con una veterinaria, tutti professionisti che si sono impegnati a comprendere e scoprire il mondo dei cannabinoidi e le loro influenze sul corpo umano (e animale!).
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Come assumere cannabidiolo in maniera del tutto sicura? Il CBD è una molecola naturale derivata dalla pianta della cannabis, un cannabinoide dalle grandi potenzialità curative. Per le sue doti di antinfiammatorio, antiossidante, antidolorifico e regolatore dell’umore è altamente consigliato come integratore alimentare e per il trattamento di diverse patologie, ma può avere effetti collaterali? Il CBD ha avuto tantissimo successo negli ultimi anni per le sue potenzialità in ambito medico, per il trattamento dei sintomi di diverse patologie e problemi di salute. È stato studiato in modo intensivo insieme ad altre sostanze estratte dalla cannabis e sono disponibili tante ricerche scientifiche interessanti sulle sue funzionalità. Senza ombra di dubbio gli integratori a base di CBD come l’olio concentrato o le infiorescenze ad alto tenore di cannabidiolo, offrono molti vantaggi e possono essere utilissime per risolvere o dare sollievo da tante patologie. Molte persone però si preoccupano giustamente dei possibili effetti collaterali. Per prima cosa vi confermiamo quello che troverete scritto su ogni confezione di prodotto a base di CBD: questo cannabinoide non è psicoattivo e, a differenza del THC, non può dare effetti simili a sballo o confusione mentale, inoltre non è classificato come sostanza stupefacente. Il cannabidiolo, assunto per via orale e in modo appropriato, negli adulti è classificato come prodotto sicuro. Le dosi di CBD fino a 300 mg al giorno (un dosaggio molto alto) sono state testate e confermate come idonee alla somministrazione per un massimo di 6 mesi. Mentre dosi più elevate sono consigliate solo per periodi più ridotti. Il CBD, in linea generale, è un prodotto che non scatena effetti indesiderati importanti, ampiamente studiato ed entro le dosi consigliate non sono mai stati riportati fenomeni avversi di tipo grave. Come altre sostanze che potreste introdurre nel vostro organismo, anche il CBD ha però controindicazioni ed effetti collaterali. Sono tutti di entità leggera e molto meno importanti di quelle della maggior parte dei farmaci di uso quotidiano, è giusto comunque conoscerli prima di decidere se assumere o meno questo integratore. Gli effetti indesiderati del CBD Bocca secca Questo è un effetto molto comune del consumo di cannabis, una sensazione di bocca impastata che trova sollievo bevendo una bibita e mangiando qualcosa. La secchezza delle fauci è dovuta a una diminuzione della secrezione salivare dovuta dalla presenza di recettori endocannabinoidi presenti nelle ghiandole salivari che, a causa dell’interazione con il CBD, modificano la loro regolare attività in modo provvisorio. Non è pericoloso per la salute, ma solo una sensazione fastidiosa assolutamente transitoria. CBD e Parkinson Alcuni studi clinici suggeriscono che l’utilizzo di olio di CBD in pazienti affetti da Parkinson possa portare a un peggioramento dei sintomi se consumato in quantità molto elevate. Parallelamente il cannabidiolo è stato testato con ottimi risultati in quantità moderate su pazienti affetti da questa malattia ed è risultato un valido aiuto in molti casi, gli studi clinici quindi continuano per valutare quale sia il bilanciamento rischio-beneficio dell’utilizzo di cannabinoidi per la cura del morbo di Parkinson. Interazione con altri farmaci e alterazione dell’assorbimento Una questione da tenere in considerazione è la possibilità che, se state assumendo altri farmaci, il CBD possa influenzare il modo in cui il corpo li processa fino a modificarne l’assorbimento. Quindi se assumente farmaci rivolgetevi al vostro medico prima di assumere CBD. Non sono note altre interazioni avverse con altri farmaci. Cali pressori Assumendo una dose giornaliera superiore a quella consigliata esiste la possibilità di subire cali pressori anche importanti. Si tratta comunque di effetti provvisori, solitamente immediatamente successivi all’assunzione della dose di CBD. Spossatezza In alcune persone l’olio di CBD può causare spossatezza,
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