Marco Boscarato scrive

Parole che si fanno strada

Marco Boscarato scrive

Parole che si fanno strada

Parole per dare voce 8 - VOLONTÀ e CURA

2022-08-25 11:53:40

C'è una forza in queste parole, che quasi per incanto mi vengono offerte alla sera del secondo giorno di cammino. Da Antonia e da Alessia, di fronte ad un tè freddo confortante dopo un pomeriggio sotto il sole, unite a tanto affetto: VOLONTÀ e CURA.

VOLONTA'

Quale parola potrebbe costituire un concentrato di intenzioni più di questa?

Volontà

L'intenzione è volontà. Volontà come intenzione è volontà al quadrato.

Quando si fa un passo, si sceglie un mondo nuovo.

Si lascia qualcosa di vecchio, di già realizzato, per un mistero da scoprire.

Questo accade comunque sempre nella vita, il tempo che scorre ci porta sempre verso una direzione ignota.

Ma farlo CON UN PASSO, con un intento di volontà, significa mettere nelle cose lo stigma della propria azione.

Ovviamente il passo è una metafora, tutto è metafora.

Tutto ciò che passa non è che un simbolo. L'imperfetto qui si completa, l'ineffabile è qui realtà, l'eterno femminino ci attira in alto accanto a sé.  (J.W. von Goethe)

Può effettuare un passo anche chi è costretto in un letto o in poltrona: il passo non sarà nella realtà applicata ma è nell'immaginario, ovvero nella vita che possiamo realizzare in libertà.

Nel corpo siamo imprigionati da quella che gli indiani chiamano Pratītyasamutpāda, "coproduzione condizionata", il vincolo che ci costringere alle continue rinascite, il samsara. Ma possiamo immaginare, possiamo liberare il corpo con il pensiero di un altrove, che è sempre con noi.

Ed è nell'Altrove, credo, che SIAMO VERAMENTE.

Solo nell'altrove troviamo il nostro posto, la nostra autentica realtà, il corpo è solo un aggregato che si sposta nello spazio. 

Come si sposta questo aggregato che è il nostro corpo? Con un passo. l'ALTROVE si trova camminando. Uscendo fuori della casa rigida che siamo. Come si esce fuori? Aprendo una porta.

Volontà è la chiave per aprire questa porta, quella che ci conduce all'aperto, al "tutto quanto è possibile", rispetto al chiuso della nostra egoità.

Il passo è in realtà molto più che una metafora: è un atto rituale, si realizza nel mondo e  non resta un concetto astratto.

In questo mondo nel quale tutto è "volontà operante", quale parola migliore poteva accogliermi al temine di una giornata dura e faticosa di passi agiti sotto il sole? Nessuna meglio di VOLONTA'. Oppure, alla pari con essa, quella che mi ha offerto Alessia. Ovvero

CURA

Con questa splendida parola si apre un'altra porta del destino, quella che ci vede IN RELAZIONE.

Una porta del destino che ci accompagna (o ci anticipa), come fa l'ombra durante il cammino.

Il nostro destino, gratta gratta, fino in fondo, è la cura. Prestare o ricevere cura. Il nostro destino è la relazione.

Non siamo isole, non siamo monadi.

Se la volontà è come l'accensione, la miccia, corrisponde in voce all'energia che ci serve per spostarci, allora il luogo dell'altrove, quello che visitiamo in occasione del nostro spostamento è la relazione, cioè la cura.

Come si potrà notare, ogni PAROLA ci conduce in qualche modo su strade simili, ma per alcune parole è più semplice farlo, CURA è una di queste.

Cura è una parola antica, che non cambia nei secoli. Come recita il sito "Una parola al giorno", aver cura  significa avere a che fare.  Relazione, quindi!!

L'essenziale della relazione è l'interesse, l'attenzione.

L'indifferenza non ha spazio nella relazione tra uomini; poteri oscuri stanno provando a spingerci verso quel vicolo cieco, ma non possono averla vinta con gli uomini.

Non siamo sassi, non siamo pietre; già tra le piante possiamo intravedere il senso della prossimità, della vicinanza. Figuriamoci tra gli animali o tra gli uomini. Il pianto di un bambino spezza il cuore, una risata trascina nell'allegria. La CURA di rivela in ogni istante. Tutto è veramente cura e relazione.

Splendida, questa accoglienza di parole, al termine della mia giornata.


LA FARFALLA

L'immagine riprodotta è una foto scattata da Lorena, la terza componente della famiglia Carraro - Scattolin, che mi ha accolto a Zelarino, nel tardo pomeriggio, dopo una giornata di molti passi sotto il sole.

Alessia è mia moglie, Lorena è sua sorella, Antonia è sua mamma. Non avevo dubbio che sarei stato accolto 😄

by Marco Boscarato