Parole per dare voce 5 - LUMINOSO e FIDUCIA

Marica ha uno sguardo sereno, mentre mi accompagna il cammino seduta sulla sua bicicletta. Mi aveva inseguito il giorno prima con un melone tagliato, cercando le tracce che avevo lasciato sul canale Telegram, per offrirmi un po' di ristoro.

Ma io ero troppo preso da una vescica scoppiata su un calcagno per fare la giusta attenzione a lasciare tracce, e troppo determinato nel voler arrivare dove volevo arrivare per pensare ad altro.

Ho incontrato quindi Marica non il 26 sera, ma il giorno dopo, partendo presto, per un caffè prima del lavoro. LUMINOSO è la sua parola, e luminoso è anche il suo sguardo, mi viene da da dire.

Luminoso e sereno come il cielo che il giorno prima aveva accompagnato il mio viaggio.

Anche Marica mi racconta un po' di storie di questi tempi, un po' di scherni e di angherie, per aver scelto di relazionarsi diversamente a regole che non sono mai state sufficientemente argomentate. Probabilmente perché di argomenti per sostenerle c'è n'erano pochi. Regole che sono state  addossate alle persone dall'alto, e a cui lei non ha voluto sottostare.

Il cielo sopra a noi è plumbeo, si prepara un po' di pioggia, tanto attesa in questo giorno di grande caldo. Ma come un cielo sa bene, le nuvole sono cose che passano, e la luminosità resta nel profondo. La sua parola è una intenzione ma anche una dichiarazione. Quello che è limpido, lascia passare la luce. Luce che si vede, nello sguardo di Marica.

Al tavolo del bar incontriamo Carlo, anima politica. Ci conosciamo da un po' e ci stimiamo reciprocamente. Carlo ha un fuoco che brucia dentro e lo vuole condividere. Viene apposta da Castelfranco per questo caffè, gliene sono molto grato. Si parla di società e politica, si parla di "fare", di "che fare" adesso.

La sua parola è FIDUCIA.

Ed in questo contesto è davvero una parola piena di significato. Non si fa vera politica (in senso lato, ovvero azione nel sociale, non partitica in senso stretto) se non si ha fiducia. Gli uomini possono de-ludere e il-ludere ma se noi perdiamo fiducia nell'uomo di per sé non potremo continuare a ludere, a metterci in gioco, non possiamo costruire comunità.

La fiducia prima di tutto.

Prima o poi verrà ripagata, quando sarà il tempo. Fiducia e pazienza, non serve forse altro. La pazienza serve a evitare che la fiducia si eroda, di fronte ai molti ostacoli. Ma a ben guardare la fiducia di per sé paga, perché la fiducia è sinonimo di uno sguardo aperto, che attende quello che accade senza contrastarlo. Perché è inutile. Possiamo contrastare e combattere, ed è giusto farlo, con l'esistente. Possiamo cercare di creare le condizioni per fare sì che gli ostacoli siano pochi al nostro cammino. Ma non possiamo impedire quel che accade. Serve fiducia.

Un pensiero finale che unisce le due parole:

la fiducia è il versante luminoso dell'anima. Illumina le azione e fornisce loro un senso.

Con questi pensieri nel cuore, accetto il caffè che mi viene offerto e mi incammino verso San Martino di Scorzè con luminosa fiducia, sotto a piacevoli spilli di pioggia che mi aprono una nuova giornata.