Marco Boscarato scrive

Parole che si fanno strada

Marco Boscarato scrive

Parole che si fanno strada

il Porta Voci. Anteprima.

2022-03-24 08:51:31

Nell'ultimo post, poco più di un mese fa, vi raccontavo di un ostacolo.

Il mio progetto di viaggio di tre giorni, da Montebelluna a Mestre, una "marcia delle libertà", si era scontrato con un impedimento al quale era giusto dare priorità.

Ma, come scrivevo, è importante accogliere quello che ci arriva, accettandolo, e predisporsi sempre al nuovo passo.

Come se incontrassimo un sasso sul sentiero, che ci ostacola il movimento e ci impone di posizionare il piede con un passo diverso sul terreno. Deve diventare naturale, noi andiamo sempre avanti, mai indietro. Quel che accade non deve mai essere rammarico, ma esperienza. Serve rifare il passo, nuovo.

Magari, sarà un passo più ricco e importante, un passo più significativo, un passo che avrà una VOCE più forte e chiara.

Eccolo, il nuovo passo.

Il PORTA VOCI – Anteprima di un viaggio

Montebelluna - Mestre, dal 5 al 7 aprile 2022

La voce è lo strumento che principalmente ci serve per comunicare. Non l’unico certamente, ma il più conosciuto. Oggi è difficile farsi sentire, ci sono molti che “non hanno voce”.

Non hanno “voce in capitolo”, sono inseriti in un ingranaggio di cui sono una semplice rotella che gira. Oppure semplicemente non riescono a farsi sentire, assordati da una cacofonia imperante di rumori scomposti e di canti da sirene che ammaliano, nella società post-moderna della grande trasformazione.

Ma tutti noi abbiamo una voce, una Voce maiuscola.

Fosse anche una Voce che grida nel deserto, in solitudine, è per essere ascoltata.

È espressione della nostra più intima essenza, è la radice stessa della poesia, dell’atto creativo che, per quanto ci si trovi soffocati e senza fiato, è sempre in potenza. È il Verbo che esprime e che si incarna. È il veicolo del significato e nostro sogno, è il “sognificato”, il nostro passo avanti nell’esistenza.

Questo viaggio, la cui anteprima sarà dal 5 al 7 aprile, ma che si realizzerà a fine luglio portando a Fudenji, da dove è partito molti anni fa, il libro “Giustamente errare”, ha ovviamente una sua voce, un nome.

Si chiamerà IL PORTA VOCI.

Non ha la pretesa di essere voce di qualcuno, ha solo la pretesa di voler far tacere la propria, per ascoltare. Il rumore dei passi parlerà, parleranno gli autori che verranno citati, letti, scelti (e sarà questa solo la “mia voce” per ora, ci sarà tempo per esprimerla alla fine del viaggio). Parleranno le persone che incontrerò.

Poi parlerà anche la mia, di voce, ma intanto voglio che altri parlino, che dicano quello che devono dire, raccoglierò voci, raccoglierò parole. Durante il viaggio, già nel corso di questa anteprima, raccoglierò le voci di chi vorrà esprimerle, in forma di parola. Una parola, una sola, che sia la più preziosa per sé. Per sé stesso. Non per il mondo, ma per sé: quella frazione immensa di mondo che siamo, infinitesima, ma allo stesso tempo tutto quello che possiamo essere.

Ciascuno, se vorrà, mi donerà una parola, la SUA parola, e io cercherò di dargli voce, quando arriverà il tempo.

Anteprima di questo viaggio a piedi sarà da 4 aprile, partenza da Montebelluna e arrivo a Mestre, alla casa dei miei genitori. In luglio sarà da Montebelluna al Monastero di Fudenji, Fidenza.

Ogni giorno sceglierò un autore a cui chiederò in prestito la voce per un brano significativo. Nei giorni del cammino fino a Mestre sarà un messaggio di pace, da autori che hanno conosciuto la guerra. Una voce che dica a chi vuole ascoltarla: fermiamoci. Dall’odio si genera divisione, dall’amore si genera fratellanza. In luglio invece darò voce a poeti, perché è importante costruire, sempre, e la poesia, poiesis, è l’unica qualità in grado di creare il nuovo, di costruire veramente, di evitare il rimaneggiamento nella praxis del già fatto, che ci riconduce ai soliti errori.

Errare ci serva a trovare la direzione, sia veicolo per quel che è buono e giusto e smetta di essere un ripercorrere i propri passi. Errare ci deve portare su percorsi nuovi, quelli che ci meritiamo, che l’umanità merita di percorrere.

Prima di partire, darò fiato alle prime voci. Simbolicamente sono cinque, quelle che mi hanno spinto a questo viaggio.

Ne scriverò i prossimi giorni.

by Marco Boscarato
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