Giuseppe Longo

Poco fa è un successo un piccolo miracolo: ero parcheggiato all'ombra, sul ciglio di una strada durante la pausa lavorativa, e a un certo punto, improvvisamente, dopo il fracasso assordante delle auto, la strada fu vuota, libera da quel rumore, come una pausa, una parentesi, una tregua della vita, che annienta tutti i rumori a donare pace e serenità, seppur per una manciata di minuti. In questo breve range, ho potuto ascoltare il canto dei grilli, seppur in pieno giorno (che, a parer mio, è ancora più romantico e poetico della sera) e, addirittura, ho potuto avvertire e inebriarmi dei profumi della campagna a ridosso della strada. Ecco dove si nasconde la poesia, tra un silenzio e l'altro.....

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Giuseppe Longo

Forse sbaglio nel farmi definire 'cantautore'. In realtà, 'poeta' credo sia l'appellativo che più mi si addice, sempre se di tale appellativo io mi possa fregiare, dato che utilizzo la musica come una gabbia, seppur dorata, ma pur sempre una gabbia dove incastonare le parole e dove quest'ultime, a volte, sembrano gridare il loro aiuto per ritornare ad essere libere e rivendicare la loro identità. Di conseguenza, è per questo che faccio di tutto per regalare loro, una gabbia bellissima dove vivere in pace e per sempre, la loro prigionia..... -Giuseppe-

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