
Giuseppe De
Il Pitone Reale è un rettile dalle modeste dimensioni che supera difficilmente i 150 cm di lunghezza con un peso superiore al kg per i maschi adulti e di circa 2 kg per le femmine adulte. Presenta due speroni che non sono altro che degli arti posteriori vestigiali che nei maschi tendono ad essere più lunghi. La squama rostrale è grande e chiaramente staccata. Le squame internasali sono lunghe ed appuntite. Le prefrontali sono parimenti grandi e chiaramente sporgenti. Dietro segue una banda di squame di forma irregolare, che verosimilmente rappresentano le prefrontali posteriori. La squama frontale è quasi sempre grossa e divisa in due, ma può anche essere costituita solo come un gruppo di squame diversamente più grosse ed irregolari. Le sopraoculari sono grosse e indivise o consistono in numerose piccole squame. Possiede un colorito brunastro con macchie e striature nere che gli donano una livrea particolarmente piacevole alla vista, inoltre ha una testa dalla peculiare forma detta a cuore che lo contraddistingue rispetto soprattutto ai boidi. È un animale estremamente docile e timido: infatti, in cattività, passa la maggior parte del suo tempo nella tana e, se preso in mano, assume la tipica posizione "a palla", che non deve essere assolutamente forzata, per evitare danni alle costole. È un ofide molto longevo che vive in condizioni ottimali anche 20/30 anni. Raggiunge la maturità per l'accoppiamento intorno all'anno di vita per i maschi e 3 anni per le femmine, è oviparo, la femmina depone in media 6/7 uova, con un minimo di 1 fino ad un massimo di 12, covandole per circa 60 giorni fino alla schiusa generando calore con movimenti muscolari. Si tratta di un cacciatore notturno che utilizza un organo di senso speciale che gli permette di percepire il calore delle prede. Si nutre prevalentemente di mammiferi appartenenti alla microfauna africana che uccide per costrizione, talvolta anche di piccoli volatili essendo un animale semi-arboricolo, soprattutto nella sua fase giovanile (anche se passa la maggior parte della vita nascosto in tane scavate nel terreno da altri animali e successivamente abbandonate).


Giuseppe De
Questi serpenti sono caratterizzati da una testa a forma triangolare e a punta, con un corpo tozzo e una coda corta e rastremata. Possiedono una ghiandola situata nella ragione posteriore e laterale del capo che produce un veleno formato da un'alta percentuale d'acqua, diverse albumina ad alta tossicità e altre proteine enzimatiche che agiscono su tessuti, sulla coagulazione del sangue e, a volte , sul sistema nervoso. Per inoculare questo veleno utilizzando delle lunghe zanne mobili canalicolate che, quando il serpente apre la bocca, formano un angolo di 90° con la mascella e in caso di morso penetrano nella cute della preda e iniettano il veleno attraverso i canali; quando chiudono la bocca le zanne vengono ruotate contro il palato. I loro occhi hanno pupille verticali, simili a quelle dei gatti. Questa caratteristica, per le specie italiane, contribuisce a distinguerle dagli altri serpenti presenti negli stessi habitat, come le innocue bisce, che hanno pupilla rotonda. Altri caratteri che tipicamente permettono di distinguere una vipera da un colubride non velenoso italiano sono la testa triangolare e la coda che si restringe in modo brusco, mentre gli altri ofidi presentano testa ovale e coda che si restringe gradualmente . Se vi è piaciuto questo argomento lasciate un like e fatemi sapere se volete saperne di più su questo animale . Oppure ditemi un altro animale di cui volete saperne di più. Domani esce un argomento sul pitone reale .


Giuseppe De
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