
Giuseppe De
Il cobra è il nome comune utilizzato per identificare alcuni elapidi in grado di allargare le costole per formare il famoso cappuccio. Il termine deriva dal portoghese cobra (cobra-de-capelo, "serpente con il cappuccio"), derivante a sua volta dal latino colŭbra ("femmina del serpente").Il serpente più pericoloso è il serpente del Tobo. La caratteristica principale di molti cobra è data dalla loro reazione ad un disturbo o un pericolo. In questi frangenti questi sono in grado di sollevare la parte anteriore del corpo ed estendere le nervature del collo in modo da assumere un aspetto minaccioso acquisendo la caratteristica conformazione come in foto. In India, il cobra (chiamato नाग naag in hindi, નાગ naag in gujarati, நாகம் naagam in tamil) è venerato dagli indù in quanto considerato un attributo del dio Shiva: solitamente il dio è infatti rappresentato con il serpente attorno al collo. Il cobra rappresenta anche l'energia dormiente, chiamata kundalini, il potere del serpente. Non tutti i serpenti definiti cobra fanno tuttavia parte dello stesso genere. Con il termine cobra infatti si può intendere: le specie del genere Naja, che sono i tipici cobra dell'immaginario collettivo (in grado di alzare parte del corpo e dilatare il collo), che si trovano in Africa ed Asia; le specie del genere Boulengerina, i cobra acquatici, diffusi in Africa; le specie del genere Aspidelaps, diffusi anch'essi in Africa; le specie del genere Pseudohaje, diffusi in Africa; Paranaja multifasciata, specie diffusa in Africa; Ophiophagus hannah, conosciuto come cobra reale, diffuso in India e Sudest asiatico; Hemachatus haemachatus, conosciuto come lo sputatore del Sudafrica; Micrurus fulvius, conosciuto come il serpente corallo comune, diffuso negli Stati Uniti sudorientali e in Messico settentrionale; Inoltre i serpenti dei generi Dendroaspis (i famosi mamba) e Pseudonaja (serpente bruno australiano), sono in grado di allargare il cappuccio (ma in misura minima) pur non appartenendo ai cobra.


Giuseppe De
Il serpente corallo comune (nome scientifico Micrurus fulvius) è diffuso tra le regioni sudorientali degli Stati Uniti d'America e il nord-est del Messico[1] ha dimensioni relativamente ridotte, che non superano i 120 cm di lunghezza. Nonostante le sue dimensioni, questo elapide è un grande predatore, attivo soprattutto di giorno. Tra le sue prede preferite si annoverano altri serpenti, compresi quelli della propria specie, lucertole, uccelli, anfibi, pesci e anche insetti, che ne costituiscono la principale fonte di nutrimento nelle prime fasi di vita, quando le dimensioni troppo ridotte gli impediscono di catturare prede più grosse. Il serpente corallo uccide le vittime inoculando il proprio potente veleno, dall'effetto neurotossico, tramite gli affilati denti anteriori (è infatti un ofide proteroglifo). La morte sopraggiunge nel giro di pochi minuti a causa di un blocco neuromuscolare. Il serpente corallo predilige la vita solitaria, ma modifica questa abitudine nella stagione dell'accoppiamento, in primavera. La coppia si separa subito dopo che la femmina è stata fecondata, in quanto il maschio, di dimensioni generalmente inferiori, potrebbe essere divorato dalla compagna in caso rimanesse nelle vicinanze troppo a lungo. Cinque settimane più tardi, la femmina depone le uova, in numero variabile da 5 a 7, che si schiuderanno nel giro di circa due mesi. I piccoli si disperdono immediatamente nel territorio ma, sebbene siano già in grado di inoculare il veleno, sono molto vulnerabili e facili vittime dei predatori. Le femmine raggiungono la maturità sessuale verso i due anni, quando misurano circa 55 cm, mentre i maschi sono più precoci e la raggiungono tra il primo e il secondo anno di vita, a una lunghezza non superiore ai 45 cm.


Giuseppe De
Eunectes Wagler, 1830 è un genere di serpenti della famiglia dei Boidi, che comprende quattro specie di serpenti comunemente noti come anaconda, diffusi nel Nuovo Mondo.Sono serpenti di grandi dimensioni; l'anaconda verde (Eunectes murinus) in particolare può raggiungere i 200 chili di peso e gli 8 metri lunghezza. L'anaconda boliviana (Eunectes beniensis) ha invece dimensioni più contenute, con una lunghezza massima di 2,5 metri.[senza fonte] A livello anatomico, come in tutti i costrittori, si può notare la presenza del bacino, che supporta due speroni utilizzati nell'accoppiamento. Per attaccare le prede si attorciglia a loro e le soffoca, così per poi poterle mangiare, usando la stessa tattica dei pitoni.
