Gabriella Lozza
Lezioni di pianoforte
Domenico Scarlatti: Sonata K29
2018-11-09 19:12:58
Domenico Scarlatti (1685 - 1757) figlio di Alessandro Scarlatti, contemporaneo di J.S.Bach e di Haendel, nati entrambi nello stesso anno. "Ha composto cinquecentocinquantacinque sonate per clavicembalo. Nelle sonate risiede tutto il genio di Domenico Scarlatti, che appare uno dei musicisti senza dubbio più originali del XVIII secolo. Conosciuta e ammirata ai nostri giorni, questa musica di una ricchezza eccezionale rivela lo straordinario spirito creativo dell'autore. Alcuni vedono in D. Scarlatti il padre della tecnica moderna della tastiera, altri gli attribuiscono la grazia di un Watteau. Gabriele D'Annunzio paragona la sua opera a una fontana attorno alla quale “dame e galanti strillano corrono si schivano si salvano […] Ed ecco la prima collana di perle si rompe sgranellandosi: gli acini ruzzolano giù per i gradini lisci e rosei che l'acqua discende in minuscole cascate […] Le perle si moltiplicano, simulano una grandine mite, scorrono per ogni verso, rilucono, risonano, rimbalzano, si mescolano ai rivoli, ora sembrano le bolle preziose dell'acqua, ora le gocciole della bellezza grondante […]” Nessun autografo delle sonate di Scarlatti è pervenuto fino a noi; la loro cronologia pone pertanto delicati problemi a causa della imprecisione delle date. Una sola edizione fu pubblicata dallo stesso Scarlatti, nel 1738 (certamente a Londra): sono i famosi Essercizi per Gravicembalo, ovvero trenta sonate dedicate al re del Portogallo. Nel 1738 quando fece pubblicare i suoi Essercizi, Scarlatti non dette loro il titolo di Sonate. In realtà è difficile definire con esattezza il genere di queste composizioni. Sono sonate, esercizi, studi, suite? Alcune sono l'una e l'altra cosa insieme, e la loro forma particolare è nata davvero dal genio e dall'originalità del loro autore. Nella maggior parte i trenta Essercizi sono molto virtuosistici, talora estremamente brillanti e difficili. In testa a questa prima edizione delle sue “sonate”, Scarlatti dà al lettore un avvertimento prezioso per la comprensione dell'opera: “Non aspettarti, o Dilettante o Professor che tu sia, in queste Componimenti il profondo Intendimento, ma bensì lo scherzo ingegnoso dell'Arte, per addestrarti alla Franchezza del Gravicembalo. Né viste d'interese, né Mire d'Ambizione. Ma Ubbidienza mossemi a pubblicarli. Forse ti saranno aggradevoli, e più volentieri ubidirò ad altri comandi di compiacerti in più facile e variato stile: Mostrati dunque più umano, che critico; e si accrescerai Le proprie Dilettazioni. Per accennarti la disposizioni delle mani, avvisoti che dalla D vien indicata la Dritta, e dalla M la Manca: vivi felice”. Adélaide de Place
Gabriella Lozza
Lezioni di pianoforte
Un po' di buonumore
2018-11-07 18:47:16
non guasta mai.
Gabriella Lozza
Lezioni di pianoforte
Carl Philipp Emanuel Bach: Sonata n. 1 in La minore David Ezra Okonsar alla tastiera
2018-11-06 19:08:40