Francesca Salvador

scrittrice - counselor

Francesca Salvador

scrittrice - counselor

2022-02-04 20:19:46
Le smorce

Eh, ancora molto impolverata, il fatto è che sta in mezzo ai lavori. Da due giorni sto accendendo la stufa. La legna è molto secca e scalda subito la casa, che è grande e i soffitti sono alti. Ancora domani, e poi la lascerò di nuovo tranquilla. Quest'anno siamo tutti fuori.

Quando l'accendo arrivano i ricordi di quando ero bambina e, spesso, stavo dai miei nonni.

Giocavo attorno a quella stufa. Mia nonna era sempre di corsa, piccolina, magra, sempre a correre tra orto, galline, alberi da frutta di cui era lei la custode, e dei quali, lei, distribuiva noci, fichi, nocciole. Quelle di una volta, tutt'altro di oggi.

Poi ho il ricordo di una goduria: da me, in veneto si chiama ... le smorce. Sapete cos'è?

Se azzecco bene tra i ricordi era la panna che mia nonna o le mie zie toglievano da sopra il latte munto la sera prima. Una patina di panna, pochina eh, che finiva dentro ad un pentolino che stava sempre a sobbollire e sfriggere pianissimo all'angolo della cucina economica.

Si creava una specie di crema scura buonissima. 

Mia nonna mi diceva:- Le vuoi le smorce?

Meglio:- Vùtu le smorce?

Non aspettavo altro.

- Sì!

Prendeva del pane e mi metteva sopra un cucchiaino di questa salsina calda e pienissima.

 Mmmmhhhh.Ma che roba! Quanto mi piaceva. Era buonissima! Era sempre troppo poca per la mia golosità, ma in effetti, mica si poteva mangiarne troppa.

Provate a pensare... panna.. dalla mucca di casa, del nonno, l'unica mucchina, trattata a fieno che i miei zii (io bambina sempre al seguito) andavano a tagliare.. far seccare.. raccogliere e portare a casa. Non erano agricoltori i miei nonni, ma il cibo era a kilometro 0.

Quanti ricordi!

Poi, quando ero dai nonni, alla sera, mi chiamava il nonno:

- Vai, impienissi al lebo... (riempi la vasca..)

Io a pompare l'acqua dalla pompa. Intanto lui andava nella stalla, prendeva la mucchetta e la portava a bere. Io mi allontanavo un po'. Ho sempre avuto un certo timore degli animali.

Ma quelle smorce...

Quanti sono i ricordi che solo io ho, tra tanti nipoti. Credo che buona parte della vita a casa dei nonni, resta memoria e eredità mia.

Grazie a tutti: nonni, zii, giochi ecc ecce...

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Francesca Salvador

scrittrice - counselor

2022-01-19 19:34:52

E' un po' che non scrivo, perché va così, anche d'inverno sto immersa in mille cose.

Però nel pezzo di spiaggia dove d'estate c'è il mio lido vado spesso. Forse ho trattenuto le parole per gustarmi il posto. D'inverno è solo, deserto, silenzioso. Solo sabbia e mare. Verso sinistra, a circa cinquecento metri esce un rigagnolo d'acqua che d'estate spesso è asciutto. L'acqua scorre, è pulita. Quando piove scende verso il mare con irruenza, d'este è tranquilla, lenta. Certo, quando immergo i piedi nell'acqua del ruscello e lo risalgo per un pezzo, è più fredda del mare. Mi diverte molto. E sono grande. Per i bambini questo posto con il ruscello è magico. Li attrae sempre, ci giocano con rami, foglie, inseguono i pesci. I sassi verso su sono velati di muschio, poi il canneto. Per i bambini è un posto da esplorare. Gli adulti, quando non sanno dove sono i figli, basta che vengano qui, e li trovano a gruppi, impavidi, dentro le acque basse. A volte d'estate io mi siedo sulle dune accanto al ruscello e guardo la foce, dove le acque del ruscello s'increspano con le acque che salgono dal mare. Schiumeggiano. Pare quasi una lotta continua tra un gigante e una voce sottile che s'insinua, che insiste, viene trattenuta e spinta indietro dalla forza gigantesca dell'onda del mare, ma alla fine, anche il piccolo rivolo gorgogliante riesce a lanciarsi nel mare.

Insomma, osservo, osservo, penso. Ho anche scritto delle poesie su questo continuo darsi del fiume al mare.

La gente del lido a volte arriva fino a qui. Ormai ci conosciamo, alcuni di noi vengono qui da anni. Ogni anno è un rinnovarsi di amicizie, ri-aggiornarsi di vite, eventi. E' bello avere un lido per amico.

Io poi ho la fortuna di coccolarmelo anche d'inverno, quando niente direbbe che qui, d'estate, c'è un lido. Tutto solitario e naturale.

Oh, l'uomo! come sa reificare l'ambiente naturale!

Però così va anche bene, quando finisce la stagione togliamo tutto. La natura, giustamente prevale, è casa sua e va rispettata.

Grazie di avermi letto.

Alla prossima. 

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Francesca Salvador

scrittrice - counselor

2022-01-16 19:40:15

...   La scoperta di una nuova comunicazione.

Noi cercavamo.

Oltre – qualcuno sa che

Noi cercavamo uno stare al mondo diverso, oltre, nuovo. Fuori ologramma, altro ologramma.

Già il parlarci era nuovo, altro, oltre ologramma.

L’amore non era il fine ma il pretesto e il metodo per individuare il nostro ritmo specifico e le possibilità nascoste del nostro, originale, singolare, tempo.

La scoperta di una vera comunicazione, di questo si trattava.

Noi insoddisfatti.

Io, insoddisfatta. Certo non è il quotidiano che manca, o la sazietà.

C’era l’affacciarsi di una dimensione nuova.

Ho continuato a cercare riempiendo i silenzi di desideri, di paure, di attese, di fantasia, di comunicazione senza risposta. Ma io ho continuato a comunicare. Io ho inviato input e messaggi, sospinta dal pensiero che, per quanto vuoto sembrasse il mondo, per quanto depredato e consumato apparisse il mondo, sapevo che tutto questo è possibile e che in circostanze appropriate, un nuovo mondo era possibile, quanto uno vecchio“. 

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