Riccardo Fox
Top Founder Executive
Chicchi di circolazione stradale 2
2018-06-07 16:43:08
Multe, sanzioni, contravvenzioni… Una delle frasi italiane più note è “Ho preso una multa”, seguita dalla precisazione sulle cause; per la velocità, per un divieto di sosta, ecc.. Premesso che nel linguaggio quotidiano questa espressione va benissimo, può essere interessante (e magari anche un po’ utile) sapere che è nata in un’epoca (prima metà del ‘900) in cui non esisteva il diritto sanzionatorio amministrativo e tutte le violazioni a un interesse pubblico venivano perseguite penalmente: per un divieto di sosta si finiva davanti al Pretore! Questo era accettabile in un’epoca in cui l’automobile viveva il suo periodo pionieristico e in Italia circolavano poche centinaia di migliaia di veicoli; oggi le aule giudiziarie sarebbero ridotte al collasso. Nel corso dei decenni il sistema sanzionatorio si è spostato dall’ambito penale a quello amministrativo (oggi i reati in materia di circolazione stradale sono una decina o poco più) e le “multe” sono diventate prima “contravvenzioni” (sempre penali, ma meno gravi) e infine “sanzioni amministrative”. Ieri si commetteva un “reato” perseguito con una “multa” o una “contravvenzione”, oggi di commette una “violazione amministrativa” perseguita con una “sanzione amministrativa”. In effetti, però, dire “Ho preso una sanzione amministrativa” suona proprio male, continuiamo pure a dire “Ho preso una multa”. Poi, se non la prendete, è meglio per tutti…
Riccardo Fox
Top Founder Executive
Parole... - Lapalissiano
2018-06-05 12:36:28
Questo aggettivo viene normalmente considerato sinonimo di “ovvio, scontato”; in realtà sta a indicare non solo una cosa ovvia, ma talmente ovvia da risultare ridicola o comica. Ad esempio, nessuno preciserebbe che l’acqua è bagnata, o che la luce è luminosa o che un cadavere è morto, perché sarebbero affermazioni non solo ovvie, ma anche ridicole nella loro evidenza. Secondo un aneddoto, la parola prende origine da un ufficiale dell’esercito francese, tale La Palice (si pronuncia "La Palis"), non per ciò che disse o fece, ma per ciò che dissero e fecero altri; morto durante l’assedio di Pavia, per celebrarne il coraggio i suoi soldati composero e cantarono un sonetto in cui due versi recitavano “Ahimè! se non fosse morto/sarebbe ancora in vita”, donandogli così una forse insperata ma certamente immortale memoria.
Riccardo Fox
Top Founder Executive
Chicchi di circolazione stradale 1
2018-06-05 09:52:47