Diritto del mediatore alla provvigione - Nesso di causalità
2018-09-17 10:45:22
L'art. 1755 c.c. dispone che il mediatore ha diritto alla provvigione da ciascuna delle parti "se l'affare è concluso per effetto del suo intervento".
Sulla fattispecie in oggetto la giurisprudenza ha ritenuto, in primo luogo, che il nesso di causalità tra attività del mediatore e conclusione dell'affare sussiste anche qualora sia intervenuto un altro professionista, se le eventuali variazioni, oggettive o soggettive, non abbiano inciso sull'identità dell'affare (ma il decorso di un lungo lasso di tempo tra il primo incontro delle parti e la firma del contratto può rendere difficile la prova) (Cass. 16.1.2018 n. 869).
In secondo luogo, è stato affermato che, quando una parte contratta nell'interesse di un terzo, è quest'ultimo ad essere tenuto al pagamento del compenso al mediatore, se il rappresentante ha dichiarato fin dall'inizio di agire in nome e per conto di un'altra persona (Cass. 14.5.2018 n. 11655).
Infine, l'"affare" che dà diritto alla provvigione va inteso come qualunque operazione economica idonea a creare un rapporto obbligatorio tra le parti; di conseguenza il mediatore ha diritto alla provvigione anche quando le parti stipulano un c.d. preliminare di preliminare (Cass. 17.1.2017 n. 923).