Eva Accorsi

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Eva Accorsi

Mais Arlecchino Glass Gem Corn A vedere i chicchi blu, verdi, viola, gialli e arancioni della Glass Gem Corn (Mais Arlecchino) sembrerebbe una pannocchia geneticamente modificata e invece è proprio il contrario: si tratta di una varietà di mais antica e riscoperta grazie alla cura e alla passione di un agricoltore dell’Oklahoma, Carl Barnes. Sin da tempi remoti, i nativi americani hanno coltivato diverse varietà di mais, ognuna dalle caratteristiche (resistenza alle malattie, grandezza, rapidità di crescita, ecc.) e dai colori unici. Fra di esse, spiccava il Glass Gem Mais. Scegliendo e incrociando le piante che presentavano pannocchie dai chicchi più colorati e appariscenti, con il passare degli anni, si arrivò allo splendido risultato attuale. Questo lavoro di selezione fu portato avanti per anni e anni da un coltivatore americano, mezzo Cherokee, animato da un’immensa passione per il suo lavoro. Carl ha ritrovato questa pannocchia, andando alla ricerca delle proprie origini. Il contadino, infatti, ha antenati Cherokee e per recuperarne l’eredità è passato dalla storia dal mais e dallo scambio di semi dimenticati in giro per tutta l’America, rintracciando specie incredibilmente interessanti. Dopo la sua morte, pochi di questi semi sono passati ai suoi eredi e, in seguito, donati ad un seed saver americano che ha portato avanti questa rara selezione e, anno dopo anno, ne ha diffuso i (pochi) semi. Purtroppo le diverse varietà di mais selvatico (fra cui il Glass Gem) sono quasi estinte, soppiantate dal classico mais da supermercato, è perciò importante coltivare queste piante, per preservarle dall’estinzione ed evitare di perdere un tassello importante della biodiversità. La splendida lucentezza dei chicchi colorati è data dalla presenza di acqua al loro interno, una volta essiccata i semi assumono delle graziose tonalità pastello. La coltivazione è identica a quella del mais comune, veloce e di estrema semplicità, inoltre i chicchi sono assolutamente commestibili. Questo granoturco non è adatto per essere lessato e servito semplicemente con burro e sale, ma viene utilizzato per fare pop corn e farine. Sfogliare questa pannocchia è sempre sorprendente, perché non si può mai sapere quale arcobaleno di chicchi ne scaturirà e, tra l’altro, la sua riscoperta porta con sé un messaggio importante: ci sono tante varietà di frutta e verdura che rischiano l’estinzione, nonostante abbiano una storia e facciano parte delle nostre radici alimentari e sanno essere ben più straordinarie di qualunque varietà si possa creare in laboratorio.

Secondo la Food Bank ci sono circa 100 mila varietà vegetali, commestibili e non, che rischiano di scomparire: recuperarli può aiutare a preservare la biodiversità, l’ambiente, la nostra alimentazione e persino la nostra storia. E proprio con questo obiettivo si stanno diffondendo in tutto il mondo gruppi di persone che si trovano per scambiarsi semi e piantine e consigli su come coltivarli. In Italia questa varietà è praticamente introvabile e nel resto del mondo ne esistono solo pochissimi esemplari coltivati da appassionati estimatori di nicchia che si impegnano nel coltivarli e salvarli dall’estinzione.

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