Emanuela Bonfili

Casa & Arredamento

Investimenti immobiliari

2018-11-19 11:53:42

Forse non tutti conoscono Giuseppe Gatti, il guru italiano degli investitori immobiliari, che abbiamo avuto il piacere di ospitare lo scorso 21 giugno proprio a Spazio Concrete Coworking a Roma. Quando si parla di investitori immobiliari, nell’immaginario comune si è portati a pensare agli speculatori, ovvero più o meno a dei loschi figuri volti unicamente ad agire per il proprio profitto, magari a discapito degli altri.L’incontro/ workshop con Giuseppe Gatti, ci ha permesso di entrare a contatto con questo tipo di realtà e capire un po’ come ne funzionano i meccanismi, ma soprattutto abbiamo potuto apprezzare la professionalità e serietà dimostrate nell’ affrontare questo tema. Viviamo in un tempo di rapidissima trasformazione, (sapete ad esempio che esiste anche il crowdfunding immobiliare?) in cui la rete ci permette di fare cose incredibili, ma nell’ ondata di novità che ci pervade, è facile imbattere in venditori di fumo o di false illusioni. Investire nell’immobiliare non è facile ed è rischioso, a volte può andare molto bene, altre un po’ meno e sicuramente non è per tutti. Giuseppe Gatti questi concetti li ha espressi molto chiaramente, dimostrando un’onestà intellettuale non comune.Questo tipo di attività rappresenta un settore economico, che da un lato porta lavoro a consulenti, tecnici, imprese edili, e dall’altro offre dei servizi a chi acquista, perché generalmente durante l’operazione, l’immobile viene ristrutturato o quanto meno adeguato. A volte viene utilizzata la tecnica dell’home staging, ovvero quella della sistemazione degli immobili finalizzata al loro ingresso sul mercato immobiliare. In questo modo chi si reca a visitare l’immobile per l’acquisto, assume maggiore consapevolezza su come poter disporre gli spazi o sfruttare gli ambienti, in maniera trasparente e più chiara di tante parole che giocano sull’immaginazione di ognuno. La nostra opinione è che investire sugli immobili esistenti, sia un filone di attività sicuramente interessante e destinato a prendere sempre più piede, non dimentichiamo infatti che stiamo andando nella direzione (giustissima) del consumo di suolo zero. Voi cosa ne pensate? Vi potrebbe interessare approfondire l'argomento?

Emanuela Bonfili

Casa & Arredamento

Home Staging, sapete che cos'è?

2018-11-13 09:56:50

L’Home Staging è quella tecnica, o quell’arte, per allestire gli immobili, affinché possano essere commercializzati nel migliore dei modi. Oggi l’offerta immobiliare, che sia rivolta alla vendita, all’affitto o al filone ricettivo, si espone principalmente sulle grandi vetrine virtuali dei portali web. Un tempo, quando la carta era l’unico supporto per gli annunci, solo gli immobili più prestigiosi venivano corredati di servizio fotografico, per tutti gli altri si era soliti fare un’inserzione di qualche riga. Oggi invece, quando apriamo un portale immobiliare, per ogni bene troviamo un’immagine, che come per la copertina di un giornale, se è capace di attirare l’attenzione, il mouse le verrà puntato sopra per sfogliare l’album. Dopo questa breve premessa, provate a dare un’occhiata ai vari annunci sui portali e domandatevi quanto siete colpiti favorevolmente, ovvero: chiamereste o scrivereste per questa casa o questo bed and breakfast? Ora pensiamo a quanti appartamenti, con caratteristiche simili esistono sul mercato: sono moltissimi! Tra un appartamento con il letto disfatto o con lo stendibiancheria in salotto ed un altro ordinato, pulito, ben allestito e fotografato, quale è più attraente? Già perchè siamo sempre lì, la componente emozionale è fondamentale nelle nostre scelte. Grazie all’home staging si ottiene un immobile ben presentato e corredato da un servizio fotografico di qualità, affinché sia fatta quella telefonata, sia scritta quella mail o sia prenotato il soggiorno per la vacanza. In fondo si applica la stessa logica che vale per qualsiasi bene in commercio, da una semplice T-shirt a un’automobile, ad una merendina; in effetti è sorprendente che per l’acquisto in genere più oneroso, in Italia ancora oggi si trascuri l'aspetto della cura dell’immagine. Quante volte ci è capitato di visitare immobili che sapevano di muffa e di stantio, specialmente nei centri storici! L’home staging è un servizio sia per chi vende perché si riducono i tempi di vendita, che per chi acquista, infatti un buon allestimento rende il cliente più consapevole sulla disposizione degli spazi e sulle potenzialità dell’immobile. L'immagine di questo post mi sembra esemplificativa, è opera di una professionista del settore, che conosco e che ho visto all’opera: Roberta Buzzetti. Già perché anche per l’home staging non ci si improvvisa, ci sono delle regole da rispettare e, cosa molto importante, il lavoro non va svolto in maniera autoreferenziale, ma di questo ne parlerò un’altra volta… Intanto se qualcuno dopo avere letto questo articolo voglia saperne di più o abbia bisogno di un intervento sul proprio immobile, sarò lieta di ricevere un suo messaggio!

Emanuela Bonfili

Casa & Arredamento

Sulla mostra dedicata ad Achille Castiglioni alla Triennale di >Milano

2018-11-05 10:12:54

“Un buon progetto nasce non dall’ambizione di lasciare un segno, ma dalla volontà di instaurare uno scambio, anche piccolo, con l’ignoto personaggio che userà l’oggetto da voi progettato”. Questa frase che apre la splendida mostra curata da Patricia Urquiola, è significativa non solo perché riassume il significato del lavoro di Castiglioni e del suo pensiero, ma anche perché ci sembra che rappresenti un pò lo spirito che accompagna per mano il visitatore durante il percorso della mostra. Tale percorso si snoda attraverso una serie di cluster concettuali, quali ad esempio: Raccontare il progresso, Playfulness, Redesigning, Morfismi…tutti raccontati con leggerezza e semplicità in un percorso godibilissimo per ogni tipo di utente, proprio come succede quando si guardano o si utilizzano gli oggetti progettati da Achille Castiglioni. I testi guida che accompagnano il visitatore, non hanno bisogno di ricorrere ad alcun concettualismo astruso, chiaro indicatore che si ha a che fare con un vero maestro. Seguendo questo filo, ci si imbatte con il telefono Sit Siemens ad ingombro minimo o con la sella per telefonare, o con il cappello a forma di stampo di budino e con tutti gli oggetti più o meno popolari che hanno fatto la storia del design italiano.Visitando questa mostra emergono sicuramente degli ingredienti speciali. Primo fra tutti una meravigliosa energia positiva unita alla curiosità per le cose e per il mondo, poi la fiducia nel progresso, che ben si colloca temporalmente e geograficamente con la personalità e la realtà di Castiglioni. La capacità di guardare le cose senza giudicarle o etichettarle e che permette di trasformarle per utilizzi completamente diversi da quelli per cui erano stati progettati in origine, altro non è che il readymaking. Infine la cifra di quella calviniana leggerezza, fatta di essenzialità e pulizia unita all’ironia, elementi di cui oggigiorno si sente un pò la mancanza.

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