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Salute & Benessere

Questa radice è un super alimento!

2019-05-03 12:13:12

Ricca di aminoacidi essenziali, sali minerali, vitamine, carboidrati, acidi grassi e fibre, questa pianta tuberosa contiene tutti i più importanti principi nutritivi.

Questa super pianta dai mille benefici arriva dal Sud America.

Le tribù precolombiane la consideravano un vero dono degli dei, eppure da noi è poco conosciuta.

Questa radice è ricca di amminoacidi essenziali, sali minerali (calcio, ferro, selenio, iodio, potassio, rame e zinco), vitamine (vitamina E, vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B), carboidrati, acidi grassi e fibre. 

La maca (Lepidium peruvianum G. Chacón, = L. meyenii )Walpers è una pianta erbacea annuale, ma per la formazione di radici di accumulo può essere definita perennante, nativa della Cordigliera delle Ande del Perù e della Bolivia. Appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, (cavolo) di cui conserva molte caratteristiche, è considerata pianta alimentare e, tradizionalmente, pianta medicinale.

Usi

Recenti ricerche hanno chiarito che l'ipocotile, o radice, ha una significativa influenza sulla libido negli esseri umani, senza tuttavia modificare la quantità di testosterone circolante [1]. Può inoltre contribuire a migliorare il tenore nutrizionale della dieta e supportare il vigore fisico e, in ultima analisi, il benessere in genere nelle attività umane; questo avviene, ovviamente, in caso di consistenti carenze alimentari dove, come è noto, le prime attività che sono compromesse sono quelle sessuali e riproduttive. Infatti la radice contiene il 60% di carboidrati e almeno il 10% in proteine, oltre che vitamine e una notevole gamma di microelementi.

È coltivata per la sua radice commestibile (ipocotile). Oltre all'uso come cibo è utilizzata nella medicina popolare come ricostituente, per aumentare le facoltà fisiche e mentali. Le popolazioni andine dall'antichità la utilizzano anche per migliorare e risolvere problemi di fertilità e migliorare le prestazioni sessuali.

Relazioni storiche

Alcuni storici, come il frate Antonio Vásquez de Espinoza in una descrizione dell'anno 1598, fanno menzione del consumo di questa pianta da parte delle popolazioni locali,[2] così come posteriormente fece Cobo nel periodo che va dal 1603 al 1629.[3]In seguito la descrivono minuziosamente altri botanici spagnoli, come ad esempio H. Ruiz[4] nella sua Expedición Botánica al Virreinato del Perú.

Coltivazione

Nel suo ambiente, la pianta è considerata molto resistente.

La caratteristica ambientale, propria di un clima fresco se non freddo, massime +16/+18 °C, minime -5 °C, quindi con scarsità di parassiti e malattie legate al caldo, e il ciclo vitale di maturazione della radice, di almeno 8-9 mesi (analogo ad altre radici e tuberi di quell'ambiente, come l'Oca e l'Olluco), ne rendono problematica la coltivazione in climi diversi, cioè in clima più caldo, oppure con stagioni nette e distinte, che alternino temperature più calde ad altre molto più fredde.

La radice può essere di diversi colori: giallastro-dorata, biancastra, rossa, porpora, blu, verde o nera. Il colore delle radici trova relazione anche nel colore dei semi. Le piante con diversi colori di radice sono considerate varietà distinte, con caratteristiche distinte che sono attualmente in fase di più accurato accertamento.

È una pianta esigente, che esaurisce i suoli; i terreni sono abitualmente ben concimati con letame degli erbivori dell'altipiano e, di norma, nei luoghi di origine è praticata da millenni una conduzione dei suoli che lascia in riposo i campi dopo un limitato numero di anni d'uso.

La riproduzione è esclusivamente praticata per semi.

La pianta produce foglie ad ampia foliazione a rosetta basale (le foglie esterne periferiche invecchiano e deperiscono al suolo, ma sono continuamente sostituite dalle nuove che si formano al centro). La pianta produce poi uno stelo fiorale eretto, con infiorescenza a racemo con molti piccoli fiori bianchi o biancastri; i frutti sono silique a due semi. I semi sono molto piccoli e colorati; dato il clima, non hanno dormienza.

La pianta è tipica degli altopiani peruviani e boliviani a quota superiore di norma ai 3900-4100 m s.l.m., ma più frequentemente tra 4200 e 4500 m; ciò ne indica l'adattamento a un clima soleggiato ma, pur nella fascia equatoriale, piuttosto freddo, con modeste escursioni annuali.

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