Dieta di gruppo

Salute & Benessere

Alimentazione per intolleranza all’istamina

2020-06-04 14:17:07

L’ intolleranza all’istamina fa parte delle cosiddette “ intolleranze farmacologiche ”, cioè è determinata dall’effetto farmacologico di una sostanza contenuta in alcuni alimenti: l’ istamina . Si tratta di una molecola che permette il passaggio di segnali tra le cellule ( mediatore chimico ),....

ampiamente diffusa nel nostro organismo soprattutto a livello delle cellule coinvolte nelle risposte allergiche e immunitarie , nelle quali l’eccessiva liberazione di istamina ha un ruolo fondamentale nelle reazioni infiammatorie e nelle patologie allergiche (asma, congiuntivite allergica, orticaria, rinite). La produzione di istamina nell’organismo avviene a partire da un aminoacido, l’istidina , in seguito a una reazione enzimatica e viene poi degradata tramite l’istaminasi. Nelle persone sane, l’istamina contenuta negli alimenti viene degradata velocemente dall’enzima diaminossidasi (DAO) , fisiologicamente presente nell’intestino tenue, al fine di evitarne l’assorbimento, poiché l’istamina presente nel corpo e quella derivante dagli alimenti agiscono nello stesso modo. Nelle persone che presentano un’intolleranza, l’istamina non è presente in quantità sufficiente per poter smaltire quella introdotta con i pasti. Di conseguenza, l’istamina in eccesso si riversa nel sangue e provoca la comparsa di segni e sintomi che possono facilmente essere scambiati per reazioni allergiche. Non è possibile diagnosticare l’intolleranza all’istamina per mezzo di un classico test allergologico, pertanto la diagnosi risulta complicata e per individuare cosa provoca i sintomi spesso si ricorre all’esclusione di alcuni alimenti per capire a cosa si è intolleranti.


Alimenti ricchi di istamina :

  • Pomodori, conserve, crauti, spinaci.
  • Ketchup e salsa di soia.
  • Pesce in scatola: conservato, marinato, salato o essiccato (es. sardine, tonno, sgombro, acciughe, aringhe).
  • Pesce affumicato (es. aringa, salmone).
  • Crostacei e molluschi.
  • Salsiccia, salame, carne secca, prosciutto affumicato, mortadella.
  • Formaggi molto stagionati e fermentati, come gli erborinati.
  • Alcolici , inclusi vino e birra.
  • Aceto di vino.
  • Lievito.

quali cibi si possono mangiare

  • Carne, sia bianca che rossa (ad eccezione di quella di maiale), fresca o surgelata, sotto forma di fesa, filetto, cotoletta, sminuzzata o macinata. Scegliere la carne nei tagli più magri e senza grasso visibile , il pollame è da consumare senza la pelle.
  • Pesce fresco o surgelato, come merluzzo, trota, etc. La conservazione del pesce a basse temperature è in grado di rallentare in misura consistente la sintesi di istamina batterica.
  • Latte, yogurt e panna.
  • Formaggi freschi (es. stracchino, crescenza, caciottina fresca, etc.) e ricotta oppure formaggi come il Grana Padano. Il disturbo è più frequente nei formaggi molto stagionati e fermentati , che risultano quasi piccanti al palato, provocando un pizzicore sulla lingua. Per questo, se si consumano formaggi stagionati, è bene preferire le prime stagionature e valutare su base individuale l’eventuale comparsa dei sintomi.
  • Frutta preferibilmente fresca (escludendo quella precedentemente citata), come mele, pesche, albicocche, meloni, mango, cachi. Variare spesso i colori della frutta permette di introdurre correttamente le fibre, le vitamine , i minerali e gli antiossidanti necessari all’organismo.
    Verdura a foglia larga, come lattuga e cicoria, ma anche carote, broccoli, cavolfiore, zucchine, cetrioli. Si consiglia di consumare verdure fresche, preferibilmente crude per la maggiore concentrazione di vitamine, minerali e antiossidanti.
  • Cereali. Consumare ogni giorno pane, pasta, riso, ma anche orzo, farro, grano saraceno, etc. preferibilmente integrali, da alternare agli analoghi raffinati (proporzione 50/50).
    Olio extravergine d’oliva, da usare a crudo per condire gli alimenti e dosandone le quantità con il cucchiaino per non eccedere in calorie.
  • Aceto di mele per insaporire le pietanze
  • Acqua (preferibilmente oligominerale naturale), almeno 2 litri al giorno.

    consigli pratici
    • Evitare l’esposizione al caldo eccessivo.
    • Evitare il più possibile gli stress emotivi
    • Smettere di fumare. Rendere il proprio stile di vita più attivo abbandonando la sedentarietà: si consiglia di andare al lavoro a piedi o in bicicletta, parcheggiare l’auto lontano dalla propria destinazione per camminare più a lungo, evitare l’uso dell’ascensore e prendere le scale, etc. Sono consigliati un minimo di 150 minuti di attività fisica a settimana , ottimali 300 minuti .
    • Eliminare i chili in eccesso . Per raggiungere un peso ideale è indispensabile associare una regolare attività fisica a una dieta sana ed equilibrata in macro e micronutrienti, che non intacchi il proprio bilancio energetico.
    • In gravidasi potrebbe avvertire una riduzione dei sintomi perché vi è una maggiore presenza dell'enzima diaminossidasi, secreto anche dalla placenta, ma si tratta di una situazione transitoria.

      bilancio energetico
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