Dario Maggioli

Business & Finanza

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Ho letto che il decreto sicurezza bis, dopo il sì della Camera il 25 luglio, è passato al Senato. Da oggi è L-E-G-G-E. Facciamo due conti. Allla Camera hanno votato a favore 322 deputati. Oggi hanno votato sì 160 senatori. In totale 482 parlamentari. Ho provato a immaginare quanti sono 482 parlamentari.... Sono meno di quelli morti nel Mediterraneo nel solo mese di luglio. Ci vorrebbe una decina di gommoni per caricarli tutti, per dare un'idea della quantità. Però i nostri 482 hanno avuto il potere di votare e dire BASTA. Non "basta alle morti in mare", no. Non "basta agli imbarchi clandestini", no Non "basta al traffico di umani", no. Hanno detto "basta ai soccorsi". Hanno detto lasciateli morire. Che affoghino in mare. Non ci importa da dove vengono, non ci importa dove vogliono andare. Devono annegare. E queste parole le hanno fatte diventare legge dello stato italiano. Lo scrivo minuscolo, perchè mi vergogno. Ma non gli permetterò di seminare odio. Non gli permetterò di farmi provare rabbia per quelli che hanno preso questa decisione. Io quei 482 li vorrei capire. Vorrei parlare con ognuno di loro e chiedergli perchè. E poi vorrei parlare con ognuno dei milioni che oggi sostengono la linea dura e chiedergli perchè. Io ho paura, perché non pensavo che sarebbe potuto succedere, eppure è successo davvero. E non c'è niente che li possa fermare. Io ho paura perché oggi i migranti (cioè i negri), domani i musulmani, poi i froci, poi chissà. Ho paura perché il muro silenzioso che li sostiene è tutto intorno a me. E' nella mia casa, è nella mia scuola, è nella mia famiglia, è nella mia rubrica, è nel mio quartiere, è nel mio ufficio. Il mostro non esiste. Il mostro è la gente comune. Il mostro siamo noi. Non voglio passare dalla vergogna alla rabbia. Non punterò il dito, non accuserò, non incolperò nessuno. Ho bisogno di capire come hanno fatto ad arrivare fin lì, per capire fin dove possono spingersi e che cosa può impedirgli di fare altri danni. Ho bisogno di continuare a parlare con il mio simile, prima che un muro ci divida e ci metta uno contro l'altro. Quel muro cresce ogni giorno, mattone dopo mattone, silenzio dopo silenzio, bugia dopo bugia. Una scrollata di spalle: un mattone. Non sono fatti miei: un mattone. Io ho paura. Ma non ho nessun posto dove nascondermi, perché il pericolo è in casa mia. #fabrizioguarnieri

Dario Maggioli

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Ho trovato questa foto semplicemente scorrendo nella home del mio Facebook. L’assurdità di questa foto rende talmente articolata la quantità di congetture che ne possono scaturire (le innumerevoli considerazioni politiche, sociali, il riferimento a grandi del passato, il parlare del nuovo secolo, del potere o non potere del social, del contatto che possono avere oggi le persone, attraverso il social, della politica), talmente tante, che alla fine, spesso, si scorre così tanto scandalizzati che, come di fronte un atto di violenza inaudita, quasi per impotenza, si passa avanti. Quel maschio con la lingua di fuori, sulla sinistra, che non ha ancora chiesto la rimozione di questa foto (chissà se lo chiederà ma tanto “non fa nulla di che”) è il nostro Vicepresidente del consiglio dei ministri della nostra Repubblica, è il rappresentante del partito più scelto dagli italiani, da quegli stessi italiani che si erano uniti a gran voce contro gli scheletri di un certo Cavaliere (non voglio paragonare il contenuto di certi scandali in quanto non sono paragonabili ma voglio sottolineare il non più scandalo, la similarità ma la non più “caccia all’uomo”, la sopportazione sfociata in indifferenza). Quello alla destra, invece è, a detta di molti, il rappresentante della nuova destra moderata imminente. Noi? In tutto questo siamo assenti, giustifichiamo le azioni con “almeno fa qualcosa”, lasciamo che siano alcuni commenti sull’attualità a darci quella “speranza”. Visioniamo e accettiamo perché attorno, la moltitudine di silenzi (proposte assenti), ci convince che quello che c’è attorno sia “meno”. Meno di quella lingua, di quel petto esposto, accanto ad una Vocalist di una spiaggia qualunque, anche se si rappresenta un’istituzione, tra le più alte. Esisteva una decenza, quella decenza che differenziava un uomo da un altro, che rendeva un uomo degno di stare su un palco ed essere ascoltato per le sue idee perché, era lì, per migliorare il mondo. #andreafelicetti

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Dario Maggioli

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#dariomaggioli Da geometra a imprenditore 2.0. Ecco come l'incontro con Dario Maggioli ha aiutato Ippazio a fare un cambio di mindset. Complimenti Ippazio! Chiedi direttamente a lui: http://bit.ly/2GAxalZ

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