Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: Un Passo Alla Volta

2022-11-25 08:33:30

Il cambiamento o la trasformazione durante un percorso di counseling è efficace quando viene costruito passo dopo passo con consapevolezza, umiltà e costanza.

Quando ero piccolo, mia nonna Rosi, insegnante elementare d’altri tempi, mi

diceva: “ chi va piano va sano e va lontano ”.

Lei mi insegnava a leggere e a scrivere e sosteneva l’importanza di capire il fare e poi procedere a compiere qualcosa ogni giorno con perseveranza.

Johann Wolfgang Gothe scriveva: “ come raggiungere un traguardo? Senza fretta, ma senza sosta ”.

Di recente sento parlare il Dr. Paolo Baiocchi, psichiatra e ricercatore e dire:

per favorire la crescita personale occorre scegliere una guida saggia, costante, amorevole in grado di  promuovere in noi  una costanza progettuale ”.

Seguendo clienti nella loro evoluzione personale ho riscontrato due approcci:

• La persona che decide di agire su se stessa con rapidità;

• La persona che decide di procedere nel cambiamento seguendo i suoi tempi.

Nel primo caso si tratta di persone abituate a un ritmo di vita sostenuto, che pretendono da se stesse e dagli altri tempi brevi.

Vogliono risolvere i loro problemi in tempi molto rapidi.

Prima di arrivare da me hanno già sentito altri professionisti dell’ascolto.

Mi chiedono con insistenza  soluzioni al loro problema ed io rimetto nelle loro mani la responsabilità della scelta.

Puntualizzo infatti, che il counselor si astiene dal sostituire il cliente nell’individuazione del problema, del bisogno e nella ricerca delle risorse per lasciare la persona libera di autodeterminarsi.

Scoprono  soluzioni senza tanta riflessione, sono incostanti e si stufano presto.

Invano spiego loro l’importanza di ricercare con consapevolezza l’obiettivo più adatto per l’appagamento del loro bisogno.

Non curanti del sottoscritto, dopo pochi colloqui preferiscono interrompere per ricercare altrove.

Usando una metafora animale mi ricordano tanto quei cani che assetati vagano in ogni dove con la lingua fuori in cerca di acqua.

Nel secondo caso ci sono i clienti che vengono a colloqui perché fortemente motivati a vedere chiaro.

Esprimono l’esigenza di capire bene il loro disagio per poter mettere in atto strategie efficaci alla loro portata.

Di solito con queste premesse si crea una alleanza solida tra me, counselor, e l’altra persona che chiede aiuto.

Ancora una volta si capisce come nel counseling sia l’utente l’artefice del suo benessere.

Pian piano, colloquio dopo colloquio vediamo chiaro nel processo.

Iniziamo a scandagliare bene il disagio elencando le cause e a seguire la persona esprimere il suo bisogno.

Da parte mia rassicuro ricordando che per istinto di sopravvivenza l’uomo tende naturalmente verso il meglio per cui dico “ce la può fare”.

A seguire scaturisce la domanda: “ cosa vuole cambiare nella sua vita in questo momento? ”.

La risposta alla domanda del cambiamento, genera l’obiettivo.

A questo punto chiedo al mio cliente di immaginare di aver risolto e di descrivere in dettaglio cosa vede, e sente con abbondanza di particolari.

Sono proprio i particolari che andranno a costituire un programma a tappe per la soddisfazione piena del bisogno.

Di solito il percorso si articola in 12/14 colloqui, ma ritengo che un lavoro fatto bene può durare anche di più.

Importante che nel divenire il counselor si astenga dal produrre barriere comunicative e il  cliente sia attivo con la responsabilità e le decisioni personali.

Offro la metafora della tartaruga gigante che, sfidando il tempo, ha solcato mille mari.

Una soluzione presa  in tempi adeguati porta il cliente ed il counselor ad essere pienamente soddisfatti.

Auguro a me e anche a voi di riflettere bene in ogni circostanza e poi scegliere secondo il nostro personale sentire.

Un caro saluto.

Antonio

by Antonio Masoch