Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: La gestione della solitudine

2022-09-23 07:46:13

Ho imparato dai miei clienti e sulla mia pelle che la solitudine non va subita, ma agita.

La fascia più delicata che ascolto sono i poveri.

Persone luminose che affrontano con grande dignità il percorso della vita.

Alcuni di loro affrontano con me la tematica della solitudine.

Premetto subito che essendo un counselor non vado ad indagare le ragioni mentali della solitudine in quando non è di mia competenza.

Solo lo psicologo può esplorare la mente della persona.

Accompagno il cliente ad affrontare la solitudine come problema da risolvere.

Nel counseling sosteniamo che, per istinto di sopravvivenza, l’uomo tende naturalmente verso il meglio ed è in grado di affrontare e risolvere i suoi problemi anche da solo.

Riguardo alla solitudine noto che ci sono due categorie di persone:

• le persone che si lasciano travolgere dall’isolamento;

• le persone che decidono di trasformare la solitudine in un’opportunità di crescita.

Nel primo caso, le persone subiscono l’abbandono, entrano in un tunnel di pessimismo, cominciano a piangere di frequente e hanno pensieri distruttivi.

La persona che non sta bene con se stessa soffre molto la solitudine.

In questa situazione il counselor può solo inviare la persona da un bravo psicoterapeuta.

Nel secondo caso, le persone, che vivono una fase di ritiro, decidono di cogliere la circostanza per fare il punto della situazione nella loro vita e trovare nuove motivazioni.

Se viene appurata da parte del counselor la motivazione al cambiamento, la persona può essere presa in carico.

I poveri sono maestri nella gestione della solitudine.

Mi hanno insegnato che quando si è soli occorre cadenzare la giornata da impegni per non lasciare la mente troppo libera.

Al mattino, appena alzati, è molto utile fare una camminata a passo veloce.

Questo favorisce la produzione di endorfine che sono gli ormoni del buon umore.

A seguire, aiuta fare della ginnastica da fermi per rassodare i muscoli e rendere il colpo più elastico.

Per i più fortunati segue una doccia fredda e la colazione abbondante.

La partenza fatta bene è un’iniezione di energia positiva.

Durante la mattinata è fondamentale dedicare del tempo a se stessi.

Ricordiamo che occorre accudire il bambino libero che alberga dentro di noi.

Uno spuntino o un succo di frutta non guasta magari sfogliando due o tre pagine del nostro libro preferito.

Lo strumento più importante a costo zero è la meditazione.

Meditare permette di prendere le distanze dai nostri pensieri ricorrentiriduce lo stato di ansia.

E’ fondamentale concedere alla meditazione tre spazi nella giornata:  

• al mattino per resettare l’io;

• al pomeriggio per ridurre lo stress;

• alla sera per favorire il rilassamento prima di andare a dormire.

Sono  sufficienti venti minuti per ogni sessione.

L’elemento di elezione quando si vive soli è la preghiera.

Attraverso il raccoglimento e la lettura dei testi sacri facciamo esperienza della “ parola viva di Cristo ” che entrando in noi stessi opera cambiamenti incredibili.

La “ voce del Signore ” entra dentro in noi come acqua pura che disseta e ravviva le nostre stanche membra.

L’effetto non è immediato, e occorre applicarsi con costanza.

Giorno per giorno i pensieri si schiariscono, la tristezza lascia il posto alla serenità e alla gratitudine.

Ho in mente la battuta del mio povero preferito:

sono contento perché anche oggi ho pregato la Madre di Dio e mi ha folgorato con il suo tenero sorriso ”.

Povero di cose, ma molto ricco in spirito!

Con la preghiera prendiamo consapevolezza che nel nostro percorso di vita non siamo soli, ma il Signore ci accompagna e manifesta il nostro Bene attraverso i fatti e le circostanze.

I miei clienti più laici trovano beneficio nel contrastare la solitudine coltivando la loro rete di amici.

Chiamano a destra e a sinistra.

Il loro telefono è quasi sempre occupato.

Concludo dicendo che ogni persona ha in sé le risorse per gestire al meglio il proprio tempo e riempire di belle esperienze le fasi più critiche della sua  esistenza.

Un caro saluto.

Antonio

by Antonio Masoch