Spiritualità & Filosofia
Riflessioni per nutrire l’anima: Coltivare la speranza
Nel momento attuale dove la gente fatica a gestire i conti familiari, rilevo poca fiducia nel futuro.
L’argomento principale negli ascolti di questo periodo verte sulla fatica economica e la conseguente diminuzione della speranza.
A seguito della guerra tra Russia e Ucraina, i costi delle utenze della luce e del gas sono aumentati e anche i generi alimentari e altri articoli necessari seguono a ruota.
Questo disagio si ripercuote nella mente delle persone che si sentono minate nelle loro sicurezze più elementari e nutrono riserve sul presente e sul futuro.
I miei clienti riflettono sullo scenario attuale e fanno ipotesi sulle conseguenze.
Alcuni ritengono che siamo di fronte a cambiamenti epocali che modificheranno in modo sostanziale la nostra esistenza.
Sentono che stiamo per toccare il fondo e poi ci sarà la risalita verso la costruzione di una nuova società più equa.
Altri clienti hanno una visione negativa riguardo al presente e al futuro.
In questa situazione non posso intervenire a gestire la mente delle persone perché non è di mia competenza, ma posso accompagnare la persona a vedere chiaro e a far leva sulle proprie risorse.
Emerge dai loro discorsi una richiesta: “ come posso gestire il presente e guardare con speranza al futuro? ”
Attraverso l’accompagnamento empatico ho notato che esistono due atteggiamenti:
• Un approccio laico al problema che fa leva sul distacco dalle cose usando lo strumento della meditazione;
• Un orientamento cristiano-cattolico che fonda le sue radici su un credo forte e vede nella preghiera l’antidoto contro ogni visione negativa.
Nel primo caso i clienti hanno deciso di spegnere le fonti di informazione principali come telegiornali e radio perché sono elementi che amplificano il disagio e dedicano almeno tre momenti della giornata allo stare con se stessi in raccoglimento.
Fanno camminate all’aria aperta, esercizi fisici e meditazione.
Questo atteggiamento ha procurato alle persone un aumento di energia positiva, maggiore autostima e una visione distaccata riguardo al futuro.
Vorrei sottolineare, a tale proposito, una frase che mi ha detto un mio cliente:
“ mi sento meglio perché parto da me stesso senza interferenze, ogni giorno contando sulle mie forze ”
Nel secondo caso i clienti frequentano con assiduità la vita della parrocchia di appartenenza, trovano conforto nella lettura delle sacre scritture e ristoro nel partecipare alla messa serale.
Si affidano al Signore e sentono molto il valore dello stare insieme all’interno di una comunità.
Sono due approcci differenti rispetto al problema: da solo consapevole-e protetto o insieme e condiviso.
Ho notato che un confronto equilibrato con il prossimo e il reciproco aiuto porta la persona a crescere e a sentirsi meglio.
A mio parere il futuro sereno poggerà sulla creazione di piccole comunità interdipendenti.
Staremo a vedere, nel frattempo la meditazione e la preghiera sono due alleati importanti per rielaborare il presente e allenare la speranza nel futuro.
Un caro saluto.
Antonio