L'incontro dei 2 mari
Mare tirreno dal colore chiaro e mare jonio
Sin dai tempi più remoti, lo stretto di Messina è sempre stato un luogo ricco di suggestione e di fascino che ha contribuito significativamente a creare i tanti miti ad esso connesso. La navigazione dello Stretto, infatti, ebbe nell'antichità una bruttissima fama e realmente presenta notevoli difficoltà , specialmente per le correnti rapide ed irregolari. Anche i venti vi spirano violenti e talora in conflitto tra loro.
A volte, le correnti raggiungono una velocità di 9 Km. all'ora e scontrandosi danno luogo a enormi vortici che sicuramente terrorizzavano i naviganti. I più noti sono quello che gli antichi chiamarono Cariddi (colei che risucchia), che si forma davanti alla spiaggia del Faro e l'altro Scilla (colei che dilania), che si forma sulla costa calabrese da Alta Fiumara a Punto Pizzo. Questi due vortici famosi derivano dall'urto delle acque contro Punta Peloro e Punta Torre Cavallo.
Cariddi è accompagnato talvolta da un rimescolarsi delle acque così violente da mettere in pericolo le piccole imbarcazioni. Tra le leggende più belle appartenenti al patrimonio culturale dell'antica Messina, la più nota è, senza dubbio, la leggenda che ricorda l'esistenza del mostro Cariddi, mitica personificazione di un vortice formato dalle acque dello stretto di Messina.
Punta faro Messina dove il mare jonio incontra il mare tirreno
Dovrebbe essere di Torre Faro il famoso Nicola Pesce inteso come "Colapesce" che la tradizione vuole esperto nuotatore e pescatore. La leggenda narra che durante una immersione vide l'ingresso di una grotta dove a sorreggere il soffitto vi era una colonna. Nelle immersioni successive entrò nella grotta e vide che vi era un immenso tesoro. Quando provò a portare in superficie parte del tesoro venne un fortissimo terremoto e la colonna si ruppe il Colapesce si sostituì alla colonna con la speranza che qualche amico pescatore che lo aspettava a riva scendesse giù ad aiutarlo. La leggenda vuole che sia ancora lì a sorreggere un angolo della Sicilia.
Buongiorno camer's
Cosa vi ricorda la margherita??
Quando ero piccola strappavo I petali dicendo il famoso mi ama o non mi ama...
Nel linguaggio dei fiori, la margherita ha diversi significati, tutti positivi e collegati con il concetto di ‘verità ’. E’ innanzitutto il fiore delicato della purezza e dell'innocenza, della semplicità e della modestia, ma anche dell'amore fedele e della pazienza. Da sempre apprezzato per la bellezza della sua apparentemente semplice fattezza, il significato della margherita simboleggia l'innocenza giovanile, libera dai sensi di colpa, dal peccato, dalla corruzione. Un tempo, infatti, era comunemente raccolto nei prati dalle fanciulle e infilato tra le ciocche dei capelli.
A seconda dei soggetti interessati, il messaggio insito nelle margherite diventava particolarmente significativo quando venivano regalate e accettate: elogio alle numerose virtù, tante quanti erano i petali di ognuno di questi fiori, consegnava sincerità e irreprensibilità in mano di chi la riceveva, ma poteva anche costituire una promessa di amore fedele. Quindi, quando il silente linguaggio nei fiori era conosciuto a livello popolare, una fanciulla accettava le margherite con grande onore, considerandolo un gesto in onore della sua rispettabilità o una prova di affetto. Ma, se il dono veniva offerto in pubblico, allora si caricava del significato di affidare un segreto in buona fede a chi lo avrebbe custodito al sicuro, celandolo a tutti, senza mai rivelare la verità e accettandolo si prendeva in considerazione la richiesta. Tra innamorati, è sempre stata l’equivalente di una confessione e di pegno di sentimento eterno.