Andrea Dardano

Top Founder Junior

Andrea Dardano

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Non sempre quello che vediamo e! quello che percepiamo sono la stessa cosa

2018-08-01 06:22:11

E se riuscissimo a spostare il nostro modo di vedere le cose? Se riuscissimo a vedere un problema non più come tale, ma come un qualcosa che devo fare, trovando la configurazione giusta per farla? https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://m.youtube.com/watch%3Fv%3D3XBJSiC_Brw&ved=0ahUKEwj3iOPDmsvcAhUlz4UKHSvrDgoQo7QBCDIwBw&usg=AOvVaw2cUt6Uc3jk368wJtg7ZBve

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Andrea Dardano

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Buone vacanze

2018-07-31 06:15:53

E mi raccomando: fate attenzione

Andrea Dardano

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Apprendimento e performance. Siamo stati educati a dimenticare come apprendere e come generare performance. Parte 1

2018-07-26 15:01:30

Voler comprendere quello che impariamo è la cosa che non ci permette di imparare totalmente. È una frase contro intuitiva, ma a mio avviso decisamente vera. Quante volte nell’apprendere qualcosa o prima di svolgere un’attività nuova, prima di cimentarci nella stessa o nel mentre, abbiamo detto:”si ma voglio capire come si fa”, oppure “Ma io avrei fatto diversamente” o ancora “Nell’altro lavoro/corso/sport ci facevano fare in modo diverso”. Questo modo di reagire è normale in tutte le persone, ma non è il modo migliore per approcciare all’apprendimento. Nel mondo moderno e soprattutto nel mondo degli adulti, l’apprendimento avviene in maniera deduttiva, apprendiamo in modo lineare: “capitoli 1, poi capitolo 2, poi capitolo 3, etc.”. Ti siedi, ti spiego le regole del “gioco”, le impari, te le mostro e infine provi. Dividiamo totalmente quello che siamo tenendo separate mente, cervello, corpo e ambiente. Questa modalità non è del tutto sbagliata, ma sicuramente è la più lenta e meno efficace. Pensate a come impara a parlare un neonato? È esposto in maniera massiva a suoni e a stimoli proveniente dall’ambiente circostante. Suoni che non capisce e ambiente che per lui non ha ancora un significato chiaro (o almeno così crediamo noi). L’esposizione lo porta a connettere le sinapsi e creare collegamenti neurali che lo spingono prima a provare a ripetere il suono (parola) senza capirne il significato, poi associare a quella parola un oggetto/cosa e un gesto. Successivamente a comporre frasi mettendo insieme più parole, dapprima in maniera non proprio connesse e poi sempre più logiche. Ma qualcuno gli ha insegnato le regole grammaticali? Qualcuno ha parlato con lui spiegandogli cos’è il soggetto, il verbo e il predicato? La stessa cosa vale per gli adulti. Quando riusciamo a imparare veramente una lingua straniera? Quando facciamo corsi dove ci spiegano la grammatica in modo lineare?(che sicuramente è importante) Oppure quando passiamo tre mesi per esempio in Inghilterra e senza sapere una parola di inglese, dopo poco tempo sappiamo comunicare molto bene, perché sovraesposti 24/24 in maniera induttiva alla lingua? Il processo di apprendimento non è un mero processo fatto di regole da imparare e poi applicare. Anzi è totalmente il contrario. Deve essere dapprima un processo di iterazione e interazione con l’ambiente e la nostra parte semantica e somatica (mente/corpo). Ripetere continuamente l’attività e interagire con altri soggetti e situazioni, senza chiedersi perché lo sto facendo così, ma correggendo ogni volta il tiro in base al ritorno che ci arriva dal contesto circostante e dagli altri soggetti. E nell’iterazioni è molto importante anche la parte corporea. Il nostro corpo influenza la nostra mente e viceversa. Ambiente – Mente – Corpo sono continuamente collegati in uno scambio e attivazione di collegamenti neurali che forma un circolo di modifica/influenza/azione/iterazione.

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