Accademia della Resilienza®

Diventa un Guerriero Calmo e Consapevole

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Diventa un Guerriero Calmo e Consapevole

Ecco perché devi smetterla di essere così duro con te stesso

2022-02-04 13:50:28

“Siamo noi i peggiori critici di noi stessi”. Hai già sentito questa frase? Sì, è un cliché, ma non è solo roba da “auto-aiuto”.

Gli psicologi evoluzionisti hanno studiato la nostra naturale propensione ad essere negativi, un istinto che tutti noi abbiamo e che fa sì che le esperienze negative siano più importanti di quello che in realtà sono. In altre parole: ci siamo evoluti dando più peso ai nostri errori che ai nostri successi. 


“L’auto-critica può avere un effetto negativo sulle nostre menti e sui nostri corpi”, spiega il Dr. Richard Davidson. “Il rimuginio, ossia il pensiero che continua a pensare ad un solo problema in modo negativo, interferisce sulla nostra produttività, e può avere impatto sul nostro corpo stimolando meccanismi infiammatori che portano a malattie e accelerano il processo di invecchiamento”, continua ad affermare Davidson.


Perché siamo così duri con noi stessi?


“I nostri cervelli”, continua Davidson, “sono equipaggiati con un meccanismo per monitorare la nostra mente ed il nostro comportamento. Così, quando facciamo errori, siamo in grado di notarlo. In questo modo, saremo anche in grado di ripararlo”. E fin qui va tutto bene. Errare humanum est.


Il problema si pone quando all’errore cominciamo ad abbinare un senso di colpa e quindi anche a dargli un’accezione totalmente negativa, quando invece fare errori fa parte della natura dell’Uomo e soprattutto dona la possibilità di evolvere e crescere.

Ti è già capitato di trovarti a letto, dopo una giornata pesante, durante la quale magari hai avuto uno scontro con qualcuno, o hai fatto un errore al lavoro… e continui a pensarci e struggerti?

Ecco. Allora in questo caso stai rimuginando.



A cosa porta l'essere troppo duri con se stessi?



Ti lascio qui una lista di ciò che può accaderti se continui ad essere duro con te stesso, a rimuginare sugli errori ed a struggerti per tutto ciò che ti passa per la testa:


. sintomi di depressione;

. ansia;

. abuso di sostanze;

. autostima inesistente;

. meno motivazione;

. meno produttività;

. continua preoccupazione di fallire in qualsiasi cosa;

. immobilità nella vita (se sei preoccupato di fallire… come puoi andare avanti

con i tuoi progetti del cuore?)

. Fisicamente, come detto, tutto ciò porta ad un innalzamento del livello di

infiammazione del corpo, trasformandolo così in terreno fertile per malattie di

vario genere.






La risposta molto probabilmente la sai già.

Oppure me l’hai già sentito ripetere almeno 1000 volte: meditare e praticare yoga. 


Ma anche la “sola” meditazione può già aiutare.







Riuscire a lasciare scorrere il pensiero e la sua energia, senza soffermarsi su un pensiero in particolare.





Spezzare la catena del pensiero. Con questo intendo dire che, se hai una predisposizione per il pensiero negativo, molto probabilmente potrai sviluppare altri pensieri negativi partendo da un pensiero-preoccupato.

Ti lascio un esempio


Hai avuto una giornata faticosa, nella quale hai lavorato tanto, avuto un paio di discussioni con colleghi e, infine – la ciliegina sulla torta – uscendo dall’ufficio ti sei beccato una “lavata” con il temporale. La temperatura si è abbassata e ora ti senti, oltre che stanco, anche raffreddato.


Atteggiamento positivo. Okay, sei entrato fradicio a casa, hai fame, sei stanco e sei nervoso. Preparati un bel bagno caldo, una cena riscaldante e leggera (anche se magari l’estate non è tempo di zuppe, ti assicuro che la zuppa è sempre ottima la sera!) e mentre ti immergi nell’acqua calda e profumata del bagno, prova a ridere di ciò che ti è successo. Alla fine la giornata sta comunque finendo bene. È passata e al momento – nel “qui ed ora” – ti stai godendo il meritato riposo. Sì, dai: ci sta anche un bicchiere di vino rosso. (Solo uno però, non barare!)


Atteggiamento negativo. Non vado nei particolari… ma ti descrivo solamente come il pensiero negativo costruisce la catena del pensiero negativo e ti proietta in una spirale di ansia e preoccupazione per qualcosa che ancora non è successo.


Dialogo interiore: “ecco, sono stanco e ho preso freddo. E domani sarà un’altra giornata pesante. C’ho quella riunione con quel capo che non sopporto. Quasi quasi mi do malato. Però se poi mi do malato, potrebbero pensare male. Anche se magari sarò comunque malato. Però anche se sono realmente malato e poi rimango a casa, sicuramente avranno da ridire. E posso rischiare il posto di lavoro. Inizio ad odiare questo lavoro, non ce la faccio più.”… eccetera eccetera eccetera. Una capacità della mente è quella di continuare all’infinito con questo genere di pensieri negativi.


Infatti… quanto è più semplice pensare in modo negativo che in modo positivo? Lo sapevi, invece, che un pensiero negativo prende molta più energia mentale rispetto ad uno positivo?


Bisogna allenare la mente a concentrarsi sul presente, sul respiro e a lasciare scorrere i pensieri senza concentrarsi su uno in particolare, scatenando così in un’esplosione la catena del pensiero negativo.


Ti posso assicurare che, se segui le indicazioni per la meditazione, se sarai costante e cercherai di essere più positivo, la tua vita cambierà totalmente… in positivo!


 Il libro che fa per te       

La meditazione come cura, D. Goleman, R. Davidson (citato nell'articolo)



Negli ultimi anni la meditazione è passata dall'essere una pratica elitaria a rimedio per risolvere qualunque problema, dal sovrappeso alle relazioni di coppia e al successo nel lavoro. La plasticità del cervello, per cui la struttura di questo organo è influenzata dalle emozioni e dagli stati mentali, è ormai ampiamente condivisa e ha aperto la strada a una serie di metodi di "training mentale" che si propongono di migliorare la vita emotiva e intellettuale. Daniel Goleman e Richard J.

Davidson raccontano in questo libro il loro interesse più che trentennale per la meditazione e le ricerche fondamentali che li hanno resi dei luminari rispettivamente nella psicologia e nel neuroimaging, spiegando la verità medica su quello che la meditazione può fare veramente per noi, e come trarne il massimo beneficio. Facendo piazza pulita dei miti popolari e delle distorsioni pseudo scientifiche, gli autori dimostrano che, al di là del benessre mentale, la meditazione può condurre alla modifica permanente dei tratti della personalità, facendo emergere qualità come l'altruismo, l'empatia e la compassione. Per ottenere questo risultato, però, sono necessari alcuni elementi che attualmente mancano nella versione più comune di mindfulness: come il feedback personalizzato e una visione del Sé più ampia di quanto non accada ora. Per questo, basandosi sugli ultimissimi dati ottenuti nel laboratorio diretto da Davidson, gli autori indicano nuovi metodi per sviluppare un addestramento mentale più efficace e più duraturo. (Amazon)





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