Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Cristiana Lenoci

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“Un giorno sì, un altro no”, il romanzo di Isa Grassano

2021-04-16 15:10:05

Abbiamo tutti un gran bisogno di leggerezza. Che non significa superficialità, ma avere uno sguardo ed un approccio più delicato e ironico sulla realtà.

Trovare un romanzo sentimentale che non sia sdolcinato ma permeato di ironia non è facile, e devo dire che quando ho avuto modo di leggere le pagine di “Un giorno sì, un altro no” il romanzo di esordio della giornalista e blogger lucana Isa Grassano (Giraldi Editore), mi sono subito accorta che scorrevano così leggere e piacevoli da indurmi a proseguire senza alcuna forzatura.
Il fatto che la protagonista del libro, la 40enne Arabella, abbia origini pugliesi, mi ha ovviamente incuriosito, ed infatti la Puglia torna spesso nelle pagine scritte da Isa Grassano, che alla nostra regione ha dedicato parecchio spazio anche nelle guide realizzate per Newton Compton.
Vi riportiamo qui di seguito la nostra piacevole chiacchierata, che ci aiuta a capire meglio di cosa parla questo libro e di quali “porte” potrebbe aprirci se ci abbandoniamo alle pagine con leggerezza, autoironia e voglia di sognare.
R: Quando non sai dove stai andando, ricorda da dove vieni. Credo che tu sia riuscita molto bene, nelle pagine che descrivono il ritorno della protagonista Arabella nel suo paese di origine, ad interpretare lo stato d’animo di quei pugliesi che, per motivi diversi, tornano nei luoghi in cui hanno trascorso l’infanzia e l’adolescenza, e vengono travolti dai ricordi e dalla nostalgia. Un “cortocircuito emotivo”, lo hai definito a giusta ragione. E’ successo  anche  a   te?   Come   hai   affrontato   questo   momento   doloroso   ma   anche importante per la propria crescita personale?
IG: Credo che chiunque sia costretto a lasciare la propria terra d’origine per lavoro o per studio e ci fa ritorno dopo un po’ di tempo, avverta questo stato d’animo, appunto questo cortocircuito emotivo. Perché le radici sono sempre un punto di arrivo, un modo per ritrovarsi, un lasciarsi cullare dai ricordi. Ogni volta che torno in Basilicata, dove sono nata (vivo a Bologna da oltre vent’anni) vengo travolta dalla nostalgia. Magari ci manco da mesi e quando arrivo è silenzio, tutto immobile a come l’ho lasciato, il calendario alle pagine di settimane prima. Ma poi bastano poche ore per riassorbire suoni, profumi, sapori di casa… Ed è quello che descrivo attraverso le parole e le sensazioni di Arabella.
R: Dalla morte del padre Arabella prende la forza necessaria per rivedere la sua vita. Un po’ quello che sta succedendo a tante persone che, in seguito ad un evento traumatico o doloroso (come la pandemia) si stanno reiventando a livello personale o professionale. Qual   è   il   messaggio   più   generale   che   intendi   trasmettere   attraverso   la  svolta  di Arabella?
IG: Arabella è un po’ come la Bridget Jones di questi anni. Una ragazza comune, con un lavoro precario (scrive necrologi), insicura e disillusa. Eppure a un certo punto inizia a cercare il suo riscatto, una sua crescita e impara a volersi bene. Trova un nuovo lavoro (anche se molto particolare   ma   non   diciamo   nulla   per   invogliare   alla   lettura   e   non   spoilerare),   diventa imprenditrice di se stessa, acquisisce una nuova consapevolezza come donna. Il messaggio che vorrei trasmettere? Che tutte possiamo farcela se impariamo a non dipendere da quegli uomini che per quanto incredibili dal punto di vista sessuale (Ludo, il protagonista maschile è affascinante, attraente e regala momenti di intenso erotismo), non sono in grado di darci le giuste attenzioni, che la forza per una nuova scelta di vita è dentro di noi e basta solo un po’ più di fiducia in se stesse, che un forte aiuto a cambiare può arrivare da un’amica che ci capisce e ci incoraggia (per Arabella è Sara, la coinquilina razionale sua confidente, nonché consulente di immagine – è una fashion blogger – e soprattutto grillo parlante, ma anche “la sorella che non le è toccata in sorte”).
R: La Puglia è ricca di tradizioni, ma anche di figure che riportano all’idea di accoglienza, di ascolto, come appunto i sacerdoti. Don Ricky è colui che aiuta Arabella ad affrontare un momento critico della sua vita. Anche in questo caso sei riuscita benissimo a descrivere una tipica usanza ancora in voga al Sud, quella di avere come riferimento un sacerdote, un uomo di Dio, che possa offrire ascolto e supporto psicologico. Quali sono i motivi che ti hanno portato alla creazione di questo personaggio?
IG: Arabella non ha fede mentre io sì e mi piaceva inserire un personaggio che, almeno all’inizio, fosse in contrasto con Arabella, ma che poi diventasse un punto di riferimento. Mi sono ispirata ad un mio amico sacerdote. Da ragazzini facevamo parte della stessa cerchia di amici, abbiamo seguito la sua vocazione e da sempre per noi tutti della comitiva è un punto di riferimento. Una persona che ascolta senza giudicare è quello che servirebbe ad ogni donna, ad ogni uomo. Quante persone possono vantare un amico sacerdote, un conforto così diverso? Arabella diventa orgogliosa di questa sua amicizia speciale. Rocambolesco è il modo in cui si incontrano.​
R: Il tuo è un romanzo delicato e leggero in cui si affrontano argomenti complessi, come la morte, l’amore e il disagio psichico. Ritieni che oggi, nella situazione che stiamo vivendo, ci sia un maggiore bisogno di leggerezza anche su temi importanti come quelli che hai riportato nel tuo libro?
IG: Esalta l’amore, perché innamorarsi e desiderare sono sentimenti che appartengono alla natura umana in tutte le epoche e per tutte le età. Parlo di morte che fa parte della vita, quasi un modo per esorcizzarla. Però prima di essere una scrittrice, sono una giornalista e quindi mi piace   indagare   molto  tra  i  temi  di   attualità   tra   cui   disagi   psicologici   che,   purtroppo, interessano milioni di persone, soprattutto in questo periodo. Ma sempre con leggerezza, una leggerezza profonda come direbbe Calvino.
Come dire che si può parlare in maniera lieve di questioni molto serie e abbiamo bisogno di leggerezza, altrimenti non si spiegherebbe il successo di Colapesce e Dimartino con la loro “Musica leggerissima” (e ride, ndr). Ad un certo punto parlo di disturbi dell’umore ma cerco di farlo sempre in maniera delicata, citando ad esempio personaggi famosi che in passato hanno dichiarato di soffrirne come Catherine Zeta Jones o famosi personaggi letterari come Virginia Woolf, puntando sull’amore e il restare vicini e nei “giorni sì e nei giorni no”, di qui il titolo. Completa il tutto il parere della specialista, la psicologa Milena Mucci.
R: Prima del tuo esordio letterario con questo romanzo, sei stata anche autrice di “guide emozionali”. Per caso ne hai scritta una anche sulla Puglia, oppure hai mai pensato di realizzarla?
IG: Non ho una guida specifica sulla Puglia, ma in tutte quelle che ho scritto per Newton Compton,dalla prima “101 cose divertenti, insolite e curiose da fare gratis in Italia”, a “In viaggio con le amiche”, fino alla più recente “Forse non tutti sanno che in Italia”, ci sono capitoli dedicati a una delle regioni che più amo, dopo la mia Basilicata, ovviamente. Nell’ultima le dedico ben otto capitoli.
Spazio dalla curiosità su Andria in cui pare sia custodita la vera Sacra Spina della corona del Cristo a Maruggio fondata dai Cavalieri di Malta, passando per Castro (Lecce), la Castrum Minervae citata da Virgilio. Anche Arabella è originaria della Valle d’Itria «fatta di molte abitazioni con il tetto a forma conica che nel mio immaginario sembrava il cappello di un folletto, si può far propria in un colpo d’occhio. Ovunque un “bianco che più bianco non si può”, parafrasando una famosa pubblicità»

 Biografia dell’autrice

Isa Grassano, Lucana doc, vive a Bologna. Giornalista professionista freelance, collabora con le più importanti testate nazionali tra cui «I Viaggi e il Venerdì di Repubblica», «Intimità», «Lei Style», «Touring», «Donna Moderna». Scrive di attualità, interviste a personaggi, storie vere, turismo. Cura rubriche di libri e il blog amichesiparte.com (per sole donne, non donne sole). Ha vinto diversi premi giornalistici e riconoscimenti. È cofondatrice del Constructive Network (di Giornalismo Costruttivo), tiene corsi di formazione per l’Ordine dei Giornalisti ed è tutor al Master in Giornalismo di Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Fa parte delle community di Influencer IosonoItalia, Backfitprogram, Ourtrips&travel, dove parla di libri, benessere e mete turistiche. È autrice di guide “emozionali” per Newton Compton (101 Cose Divertenti Insolite e Curiose da Fare Gratis in Italia almeno una volta nella vita, In Viaggio con le Amiche e Forse Non Tutti Sanno che In Italia), e racconti per antologie letterarie (Lettere alla Madre e Lettere al Padre – Morellini).
Ottimista patologica e sognatrice, non potrebbe mai fare a meno del mare, del sole, dei viaggi e di un pizzico di autoironia.


Cristiana Lenoci ha intervistato l'autrice per www.lamia-puglia.com

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