Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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“Storia di una Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare” di Luis Sepulveda

2020-04-16 14:50:41

Una delle opere più apprezzate dello scrittore cileno Luis Sepulveda è la “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, una dolcissima “favola” che lascia a tutti (bambini e adulti) alcuni insegnamenti che, pur nella loro apparente semplicità, sono molto preziosi e sempre attuali.

Il libro, pubblicato da Sepulveda nel 1986, affronta grandi temi esistenziali sotto forma di storiella o favola, e per questo è un piacere leggerlo a tutte le età. Dal volume è stata anche ricavato un cartone animato molto amato e seguito dai più piccoli.  


Nella storia che vede protagonisti due animali, il Gatto e la Gabbianella appunto, si parla di amicizia, integrazione, coraggio. Ma non solo.


La storia


La vicenda è ambientata ad Amburgo. Uno stormo di gabbiani si imbatte in una chiazza di petrolio (la c.d. “peste nera”), fuoriuscita da una imbarcazione in mare. La povera Kengah, gabbiana che sta per deporre l’uovo, resta invischiata nel petrolio mentre è intenta a pescare. Per fortuna riesce a liberarsi e riprende a volare, ma stremata dal volo finisce sul balcone di una casa.


Qui avviene l’incontro con il gatto di casa, di nome Zorba. La gabbiana, sentendo che sta per morire, decide di deporre qui il suo prezioso uovo, ma prima chiede al gatto di mantenere tre promesse: non mangiare l’uovo, prendersi cura del piccolo gabbiano e insegnargli come volare.


Nonostante le cure e le attenzioni continue del gatto e dei suoi amici Colonnello e Segretario, la gabbiana muore. Poco dopo nasce la Gabbianella Fortunata, e i gatti non solo la aiutano a crescere e diventare forte ma- come Zorba aveva appunto promesso alla sua mamma- le stanno vicino nel momento più importante, quello in cui spicca il volo per la prima volta.


Grazie a Zorba e company la Gabbianella si getta dal campanile di San Michele, librandosi in volo con grande coraggio.


Gli insegnamenti e i temi trattati


Questa bellissima storia è prima di tutto la storia di una bella amicizia, disinteressata, priva di pregiudizi, quindi pura. Un’amicizia che riesce ad andare oltre la diversità (la gabbiana e il gatto sono infatti animali appartenenti a specie diverse). 


Si parla poi di coraggio, una dote indispensabile per affrontare al meglio le avversità della vita: entrambi i personaggi dimostrano di averne tanto e di non scoraggiarsi dinanzi alle difficoltà.


Sullo sfondo c’è il tema (altrettanto importante ed attuale) dell’inquinamento e della salvaguardia ambientale. La povera gabbiana Kengah muore proprio a causa del petrolio che inquina il mare, e purtroppo questo avviene spesso, in molte zone del mondo.


L’integrazione tra specie diverse conduce ad una dare e ricevere reciproco che qui culmina nel volo finale della Gabbianella Fortunata. Il gatto impara la preziosa lezione, sempre valida, che l’amore dà la forza di superare qualsiasi diversità e pregiudizio e che si può voler bene anche a persone diverse da noi.

Per aiutare la Gabbianella a volare, Zorba chiede ad un umano (un poeta per l’esattezza) come aiutare l’uccello a spiccare il suo primo volo. 


Così facendo, Zorba infrange una regola ferrea che vige nel suo regno felino. Mentre la Gabbianella si alza in volo, il gatto si libera dai condizionamenti e dai pregiudizi che fino ad allora lo avevano bloccato. Si sente finalmente libero.


Cosa ci insegna la splendida storia di Luis Sepulveda? Se ci identifichiamo con la Gabbianella Fortunata, come lei anche noi dovremmo imparare a spiccare il volo per raggiungere i nostri obiettivi e realizzare i sogni che abbiamo nel “cassetto”. Dal gatto possiamo imparare ad accettare gli altri, pur nella loro diversità, perché questa è ricchezza e non divisione.


“Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. E’ acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali. Ora volerai, il cielo sarà tutto tuo”.

Scritto da me per il sito www.cultura.biografieonline.it


Un mio personale omaggio al grande scrittore Sepulveda, scomparso oggi.