Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Revenge Spending, fare acquisti per vendetta: la tendenza che arriva dalla Cina

2020-06-09 13:38:49

Letteralmente significa: “acquisto vendicativo”, e dal punto di vista psicologico rappresenta una forma di compensazione o risarcimento per un disagio emotivo. Ma non solo: il revenge spending è una tendenza, partita dalla Cina, che è anche un modo per rendere la quotidianità più rassicurante.

Diversi studi hanno dimostrato che lo shopping ha un effetto euforizzante immediato.


Fare acquisti migliora il tono dell’umore e permette di dimenticare temporaneamente preoccupazioni e sofferenze. La particolarità del “Revenge Spending” è di focalizzarsi su oggetti ed esperienze che permettono di compensare la mancanza di contatto sociale e di movimento subita durante la quarantena.


In Cina, infatti, si è particolarmente diffusa nel lockdown l’abitudine di compilare la cosiddetta “recovery wish list”, ossia elenchi dei desideri da realizzare alla fine della quarantena.


Differenze con lo shopping compulsivo


Mentre nello shopping compulsivo il desiderio di possesso è rivolto a cose assai diverse tra loro, scelte senza un criterio preciso, il revenge spending è decisamente più mirato. Dopo mesi di isolamento, il suo scopo è di appagare il bisogno di socialità e materialità che, se non controllato, può portare a conseguenze a livello emotivo e psicologico.


E’ necessario rivolgersi ad uno specialista quando la “febbre da shopping” rischia di diventare insostenibile.