Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Resilienza, dalla psicologia al linguaggio comune: ecco cosa significa

2022-02-02 13:41:37

La parola “resilienza” fino a poco tempo fa era conosciuta solo agli “addetti ai lavori” nel campo della psicologia. Oppure era utilizzata, sempre in gergo tecnico, in ambiti particolari, come nell’ecosistema. 

Oggi invece è entrata nel linguaggio comune per indicare la capacità di reagire positivamente agli eventi avversi della vita.

L’Enciclopedia Treccani definisce la resilienza come “la velocità con cui una comunità (o un sistema ecologico) ritorna al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta ad una perturbazione che l’ha allontanata da quello stato. Le alterazioni possono essere provocate sia da eventi naturali, sia da attività antropiche.”

Guardando oltre il significato letterale del termine, la resilienza è balzata nel linguaggio comune all’inizio della pandemia, ad indicare la capacità dei singoli ma anche dei Paesi, di reagire in maniera positiva ad eventi nefasti, quali appunto la diffusione del contagio e la crisi economica che ne sta conseguendo.

Gli studiosi di psicologia e comportamento preferiscono porre l’accento sulla resilienza come “capacità delle persone di gestire lo stress”. In pratica, si tratta di un processo in base al quale le persone dimostrano di sapersi adattare di fronte ad un’avversità oppure un trauma.

Mettere in pratica la resilienza nella vita di ogni giorno

Ciò che molti si chiedono è se è possibile esercitare questa capacità, oppure questa è innata in determinati individui. La risposta è: tutti possiamo sviluppare la resilienza, e applicarla concretamente nella vita di tutti i giorni. Il primo passo però presuppone la comprensione di ciò che è accaduto o che sta accadendo. Capirlo significa anche poterlo gestire nella maniera migliore. Se capiamo ciò che accade, sappiamo anche fronteggiarlo con gli strumenti che abbiamo a disposizione. Fronteggiare la situazione nella maniera migliore aiuta a rafforzare la propria autostima, intesa come capacità di reazione alle difficoltà inevitabili che la vita ci pone davanti quotidianamente.

Vi sono però individui che si riprendono da lutti ed eventi tragici molto più in fretta di altri. Questi -secondo gli psicologi – possiedono un’elevata resilienza. Ovvero, sono in grado (rispetto ad altri) di utilizzare apposite strategie che li aiutano ad adattarsi e gestire positivamente gli eventi nefasti che si presentano nel corso della vita. C’è anche chi riesce a trasformare una situazione negativa in un punto di partenza per raggiungere traguardi importanti nella sua esistenza.

La resilienza contro lo stress

Uno degli obiettivi della resilienza è combattere lo stress che una situazione può causare. Lo stress è fonte di disagio sia per il nostro organismo, che per la mente. È uno stato che va combattuto con un atteggiamento positivo, appunto resiliente. La resilienza si esprime anche attraverso l’abbandono dell’egoismo, anche se dettato dalla paura, per andare incontro agli altri. In tal modo diventa un’arma comune, condivisa, e quindi molto potente.

Come si accresce la resilienza

Per incrementare la resilienza e far sì che diventi una costante nella nostra vita dobbiamo imparare a concentrarci su quello che abbiamo, anziché su quello che ci manca. Le emozioni positive (gioia, soddisfazione, passione per il proprio lavoro, entusiasmo e stupore per le novità) andrebbero sempre coltivate e stimolate. L’ottimismo è fonte di benessere individuale e preserva dalla sofferenza fisica e psicologica. Essere ottimisti serve a mantenersi più lucidi e attivi nella risoluzione dei problemi (come sosteneva Seligman).

Cristiana Lenoci per news-italia.net

    

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