Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Puoi amare il Sud anche standoci lontano: le parole di Gio Evan

2020-04-12 13:49:08

"Se mi senti il battito dal polso puoi sentire scorrere Rimini, l'Umbria, i boschi di Gubbio, gli appennini Umbro-Marchigiani, ma il sud no, del sud non c'ho battito, perché io, il sud, non l'ho vissuto". Comincia così questo brano dello scrittore e musicista Gio Evan. Lo dedico a tutti voi.

Non sono mai stato legato al sale di giù, forse è per questo che nessuno dei nonni mi ha lasciato in eredità la sua pelle mediterranea, lo strato dorato di superficie, quella pelle che ricorda un po' il sole riflesso sullo scoglio appena lucidato da un'onda.
Mi sfugge la passione del pranzo lungo ore, io mi sono sempre affaticato prima del primo piatto.Sono fatto di antipasti, dopodiché mi serve abiurare la sedia e gettarmi in un bosco a caso.
Forse dal sud ho preso solo il sorriso e l'intelligenza di non fare distinzioni tra essere umani, il resto è rimasto attaccato al sangue di mio padre.
A me il sud è stato raccontato da mio padre, a tavola, nei piccoli spazi in cui mi era concesso vederlo. 
Mio padre ha sempre sofferto il nord, ricordo di averlo visto piangere molte volte, fuori il davanzale della finestra, quando andava a fumare in bagno.Non ho avuto mai la forza di chiedergli costa stava passando, ma lo sapevo benissimo, gli mancava il mare a lui, e questi boschi fuori al balcone non erano che una cartolina spedita da un lavoro spietato, che se vuoi vivere, devi appendere sul frigo,  e il tuo unico contentino è che puoi attaccarla con la calamita del Salento sopra. Nel nome della nostalgia.
Mio padre è del sud, quello vero, quello che non puoi scrollarti di dosso solo con un annetto di Milano, quello che non se ne va via neanche dopo aver aperto il conto corrente. Il sud di mio padre è un frutto di mare, lui è lo scoglio, e non c'è alta marea che possa dividerli. 
Un giorno mi disse che sapeva benissimo che io ero più Rimini che Bari, che ero più Gubbio che Bari, che ero tutti i suoi trasferimenti presi per lavoro che Bari. Però, mi disse, lascia che io ti dia l'eredità, del mio sud:Il valore della famiglia, il coraggio di disperdersi nel mondo ma di tornare in ritirata, al sicuro, tutti insieme, nei giorni di tradizione.
Vai dove vuoi, ma a Natale torna qui da noi, vai dove vuoi ma a Pasqua, torna qui da me e mamma.
Solo due giorni l'anno, mi bastano, due giorni di te, un giorno lo userò per vedere come stai crescendo, il secondo per ritrovare la confidenza di abbracciarti ancora.Se mi senti il battito dal polso puoi sentire scorrere Rimini, l'Umbria, i boschi di Gubbio, gli appennini Umbro-Marchigiani, e le più antiche tradizioni del sud.
Oggi, in questi giorni feriti e delicati ci ritroviamo a dover stare lontani dalle nostre promesse, dalla nostra famiglia e dal nostro ritmo, ma non dai nostri valorinon c'è epidemia che possa compromettere la loro struttura sacrae noi non saremo mai lontani da loro: dai nostri valori.
Quindi se anche voi, oggi non siete con chi dovreste essere, comunque animate le vostre tradizioni, mantenete vivaci questi valori, apparecchiate anche per tutti,brindate anche da lontano.