Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

La scuola ai tempi del Covid-19: il racconto di Ludovica, studentessa del Liceo Classico

2020-04-29 08:42:33

Si svegliano al mattino e prendono il pc per collegarsi con i compagni di classe e i docenti. Niente zaino, niente passeggiata per raggiungere la scuola, niente chiacchierata all’entrata con gli amici. Tutto si svolge attraverso uno schermo, ogni emozione passa attraverso un computer.

Come vivono la scuola gli studenti in questo periodo di quarantena così strano, complicato, quasi avulso dalla realtà? Lo abbiamo chiesto ad una giovanissima studentessa del primo anno del Liceo Classico “Nicola Zingarelli” di Cerignola.


Lei è Ludovica Nice Lenoci, quattordici anni ed una grande passione per la lettura. 

Ha cominciato questo anno scolastico con grande entusiasmo e curiosità: “Ho scelto il Liceo Classico perché sono appassionata di letture di ogni genere e di materie umanistiche”, esordisce.


Capelli lisci, sguardo dolcissimo, Ludovica è una ragazzina che, come tutti gli adolescenti della sua età, ha una gran voglia di andare incontro alla vita e goderla in tutte le sue sfaccettature.


Le abbiamo chiesto come vive questo periodo di quarantena e quali sono le sue sensazioni ed emozioni legate a questo particolare momento.


R: Come tutti gli studenti d’Italia stai frequentano la scuola con modalità telematica: secondo te la didattica a distanza è una modalità che potrebbe restare anche in futuro? Cosa ti manca della scuola tradizionale?


LNL:  No, però in questo periodo di necessità è uno strumento utile per restare in contatto con docenti e compagni di classe e  devo dire che la mia scuola si è da subito attivata per rendere efficiente questo nuovo modo di fare scuola. Ma questa non è la scuola che vorrei. La scuola è tante altre cose: il rapporto con i miei compagni che pian piano stavo costruendo avendo iniziato questo mio nuovo percorso da sola;  il confronto con i docenti che con la didattica a distanza è molto limitato e a volte confusionale, perché non è semplice gestire 28 alunni da uno schermo; la ricreazione, quei pochi minuti di confusione ma tanto felici, dove correvamo da un banco all’altro per poterci raccontare piccole cose. E poi fare Educazione Fisica, l’ora in cui davamo libero sfogo alle nostre emozioni;   il mio banco che era diventato il mio rifugio; i progetti pomeridiani interdisciplinari e i lavori di gruppo; gli incontri alle macchinette;  l’attesa di rivedere l’esito del compito scritto;  l’ansia delle interrogazioni alla cattedra e tante, tante altre cose...

Questo è tutto ciò che mi manca.


R: Raccontaci una tua giornata tipo in questo periodo.


LNL: La mia giornata tipo è molto ATIPICA! Mi sveglio con almeno un’ora di anticipo dall’inizio della prima lezione per  cercare di rendermi presentabile, immancabilmente sotto la felpa lascio il pantalone del pigiama, ma questo è solo un dettaglio...in genere svolgiamo circa 3 lezioni al giorno di circa 40 minuti. Quando finisco, pranzo e dopo un po’ di relax con lo smartphone inizio i compiti che non sono PER NIENTE diminuiti rispetto a prima. Dopodichè mi dedico, fortunatamente, ad una breve passeggiata col mio cane, ceno, a volte guardo un film o leggo un libro e poi vado a dormire.


R: Ti spaventa un futuro in cui il distanziamento sociale diventi una regola anche tra i banchi di scuola?


LNL: Sì, mi spaventa molto, l’idea di non poter compiere gesti naturali, diventare automi dove ogni singola situazione deve essere ragionata e non svolta in maniera istintiva...mi terrorizza tutto ciò!


R: Cosa stai imparando da questo periodo di quarantena forzata?


LNL: Prima di ogni cosa ho capito che la nostra vita può cambiare in un attimo. Mai avrei immaginato di vivere una situazione simile, quando la normalità era abbracciarsi con le amiche,  passeggiare in gruppo, partecipare alle feste, prendere un gelato, mangiare una pizza, ora quella normalità sembra così lontana e così tanto desiderabile, tanto da fare male. Quindi ho imparato che bisogna accontentarsi delle piccole cose che la vita ci regala, perché così come accaduto, in un attimo tutto può svanire...


Quanta innocente saggezza in queste parole. Auguro a lei e a tutti gli studenti di poter tornare presto a rivivere la scuola che non è solo didattica ma tanto, tanto altro, se pensiamo che i ricordi scolastici nel bene e nel male, sono quelli che ci accompagnano per tutta la vita.