Zafferano - Saffron

Agricoltura & Giardinaggio

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Cosa si fa in un Zafferaneto in Primavera?just

2019-05-13 19:35:37

Ci siamo lasciati a Novembre, con la fioritura ed essicazione del nostro Zafferano, ma poi?

Come abbiamo visto in un precedente articolo, dopo la fioritura e la raccolta dei fiori di Novembre, la pianta di Zafferano continua il suo ciclo vegetativo.

Infatti all’inizio della primavera la pianta passa dalla fase vegetativa a quella riproduttiva; da l’impressione di avviarsi verso un periodo di riposo, ma in realtà al suo interno avvengono importanti processi generativi che portano i merisistemi vegetativi apicali a trasformarsi in gemme radicali o a fiore.

In questa fase la pianta ha un elevato fabbisogno energetico e idrico, l’ideale sarebbe dunque una stagione primaverile piovosa (ed in questo 2019 direi non manca proprio) .
L’acqua, infatti aiuta la crescita dei bulbi neoformati.

Ma cosa c'è da fare operativamente?

Questa è sicuramente la domanda che chi curiosamente si sta avvicinando a questa coltivazione si starà facendo.

Bene, le attività principali sono due:

Rimozione delle erbe infestanti

Sicuramente l'attività a cui serve dedicare più tempo è la rimozione delle erbe infestanti.

Se è vero che con la primaverail nostro Zafferano si avvia verso il periodo di riposo, è altrettanto vero che in questa stagione c'è la forte ripresa vegetativa di tutte le erbe (infestanti o meno).

Ovviamente non possiamo intervenire chimicamente con erbicidi o diserbi! 
Uno per rispetto della nostra Terra, due per non intaccare la qualità del nostro Zafferano ( tre, daii, non si fà! ..)
Quindi questa attività di sarchiatura va fatta rigorosamente e pazientemente a mano o con l'aiuto meccanico nell'interfila.



Concimazione

La seconda attività che impegna in questo periodo è la concimazione.

Come abbiamo detto, in questo periodo si ha una fase molto importante per il nostro Zafferaneto, ovvero la separazione e crescita dei nuovi bulbilli.
Bisogna quindi mantenere il terreno ricco di sostanza organica (preferibilmente vecchia e matura considerato che sono pur sempre dei bulbi, quindi soggetti a rischi di malattie funginee).


Nelle foto qui in basso abbiamo provato  la concimazione con del biodigestato di origine agricola


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