XIOMARA LEIVA

Founder Senior

DARK ROOM

2019-03-26 11:01:09

Le dita sulle labbra, le mordo con piacere e disagio. La salivazione aumenta. Sono pronta, sono ore che mi preparo. Mi guardo allo specchio e mi agito già, sento tante mani su di me, sono già lì. E' ora, lui mi viene a prendere e assieme andiamo verso la "dark room"; non ci sono mai stata. Mi sento un pò disorientata, sta accadendo tutto così in fretta. Arriviamo e prima di entrare, scende giù lentamente, le mani lungo i fianchi percorrono le mi cosce, le ginocchia; e con le labbra mi esplora i piedi, le mie dita nella sua bocca. E' ai miei ordini. Mi guardo attorno e tutti mi osservano, lo so che anche loro lo desiderano, lo vedo nei loro occhi, lo sento dai loro odori. Lui finisce e mi accompagna alla porta, davanti a noi c'è la dark room...lui se ne va, la sua mano mi invita ad entrare. Torna dopo, quando ho finito. Entro, è tutto buio; i miei occhi si devono abituare e respiro affannosamente: mi accarezzo i capelli, mi accarezzo la gonna e la passo tra le cosce. Resto in piedi, nessuno si avvicina. E' tutto una sorpresa. Non so niente. La stanza profuma di dolce, di saporito. Sento desiderio e piacere ovunque, ma ancora nessuno. Parte la musica, è ottima per un gioco a due. All'improvviso qualcuno si avvicina a me, sento il suo respiro, sento il suo odore; inizia ad annusarmi. Non mi tocca, non mi sfiora, semplicemente mi annusa.Sento il suo odore mescolarsi al mio. E' scattata la chimica. Lo so. Mi prende le mani e dietro alla schiena me le unisce con una corda.E' tutto così delicato e dolce. Sento le sue mani toccare le mie, le sue dita esplorare le mie. Vorrei mi toccassero ovunque, ma devo aspettare. Sento di non avere pazienza, ma imparo a controllarmi. E' leggerissimo il suo tocco, quasi impercettibile, sento la pelle rabbrividire, e una scossa mi invade tutto il corpo. La mia mente si sposta in avanti, ma lei mi riporta al presente. I suoi seni esplorano la mia schiena e scendono lungo i fianchi, a volte lentamente altre volte preme con decisione. E' una lei, sorrido! E' strano, rido con disagio. Non so come si fa, è divertente. La lascio fare, mi affido a lei. Mi godo il momento. Ora possiede il mio corpo, possiede la mia mente, è tutto suo. Lascio andare ogni controllo, resto viva nel momento in cui tutto si volge, non penso più. Non ne sono più capace. La sua bocca bacia la mia, la sua lingua gioca con la mia. Il suo odore è buono, è inebriante. Mi accarezza il viso, lo fa bene, è brava. Mi viene naturale, inizio a morderla, a succhiarla, mi sento avida e voglio tutto ciò che mi avvicina. Non la posso toccare con le mani, ma la posso sfiorare con tante altre cose o parti di me. I nostri seni si incontrano e cominciano a manifestare i reciproci piaceri. Ridiamo, ansimiamo. E' elettrizzante. Iniziamo a sudare. Ha un gusto, sa di buono e cremoso. Mi crea dipendenza, mi sento insaziabile. Mi abbraccia e con le ginocchia mi sposta la gonna, me la alza quanto basta per capire se porto la lingerie. La sorprendo. Mi dice brava! Inizia a scendere lungo il petto, i seni, il ventre; fino a raggiungere la parte più nascosta, quella parte che la richiama. Mi annusa e rimane lì, ferma a immaginare. Tutto attorno a noi è buio. Il tempo passa e aumenta il desiderio. Ci va bene così. Sono connessa a lei e lei con me. Andiamo oltre, iniziamo a respirare, il mio respiro è indirizzato a lei, il suo a me. Come due onde in procinto di danzare, respiriamo sinuosamente. Lentamente il suo corpo si unisce al mio, non esistono corpi, non esiste mente, non esiste materia, non esiste ambiente, non esiste dark room, esiste una manifestazione espansa del nostro piacere, esiste una luce intensa del nostro eros. Siamo, viviamo. Siamo connesse. La musica rallenta, e in questo modo anche il nostro movimento e la nostra esperienza. Mi guarda, lo so che mi sta guardando, mi toglie le corde e iniziamo a toccarci, iniziamo ad assaggiare la carne, reciprocamente iniziamo a fare sesso, darci piacere, a stimolare ogni parte del nostro corpo. C'è forza, c'è passione, c'è bisogno di dare e ricevere, c'è bisogno di sentire l'altra godere.

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XIOMARA LEIVA

Founder Senior

LA DONNA LIBERA

2019-03-05 22:39:14

Se mio marito mi permettesse di essere me stessa io: - farei l'amore come non lo ho mai fatto, uscirei con le amiche più spesso, mi metterei quella maglietta attillata che tanto cercavo, mi sentirei libera, organizzerei delle serate romantiche con lui, sarei sempre felice, avrei il coraggio di cercare il lavoro dei miei sogni, cercherei di esprimere la mia femminilità, mi sentirei importante, mi sentirei bella, mi sentirei unica e speciale, mi sentirei piena di energia, mi sentirei coraggiosa e con l'autostima a mille, mi sentirei serena quando scelgo, mi sentirei tranquilla quando sbaglio, sarei una mamma comprensiva, sarei premurosa, sarei sempre sorridente, sarei innamorata, sarei un'amante perfetta, sarei me stessa, sarei me stessa sarei me stessa....Inizia ora a scegliere, impara ora a scegliere e riprenditi la tua libertà. La tua libertà solo tu puoi bloccarla o liberarla. La tua libertà è tua. La tua libertà è vita. La tua libertà è un'eredità per tutte le donne dopo di te, la tua libertà è giustizia per chi prima di te non ha conosciuto questa parola. La tua libertà sei tu. (scritto da Xiomara Leiva)

XIOMARA LEIVA

Founder Senior

La mia fantasia erotica brucia

2019-02-28 11:26:21

Sentivo il mio corpo respirare affannoso, i miei genitali iniziavano a pulsare lievemente; quasi timidi. Ero in piedi, davanti la porta d'entrata, davanti a me un salotto con le luci soffuse, arredato con mobili dove quasi sicuramente si erano dimenati corpi desiderosi. Dalla stanza proveniva un intenso odore si sesso. Sul divano lui, vedevo il suo corpo, maglietta aderente e jeans, posizione decisa e sicura. Direi sulla quarantina. Le braccia lungo lo schienale mi invitavano ad avvicinarmi. Nessun movimento, nessuna parola, nessuno sguardo. Le sue possenti spalle mi convocavano con decisione, i nostri corpi comunicavano; eppure il suo viso non lo vedevo, non sapevo chi era. Mi avvicinai e mi sedetti sulle sue ginocchia, non mi tocco, si limito a guardarmi e mi arrivo il suo ennesimo ordine. Iniziai ad avvicinare la sua mano a me. In quel momento mi resi conto che davanti a noi su un altro divano c'era lei, una donna. Era già lì. Si toccava i seni e poi toccava lui, lei con il suo sguardo mi invitava ad imitarla, l'espressione del suo viso mi invitava a seguirla. Non lo feci. Mi sedetti vicino a lui, non volevo allontanarmi. La sua presenza ferma e il suo sguardo deciso provocavano in me un piacere immenso, tutto il mio corpo era desideroso di sentire le sue mani sotto i miei pantaloni, la mia mente era curiosa di vedere le sue dita scivolare lentamente nella mia vulva. Lei era ancora lì, si dimenava con voglia; ora era davanti a noi, dietro a una vetrina. Si mostrava nella sua nudità, voleva essere vista, voleva essere desiderata. Mi chiese di entrare con lei. Mi alzai e andai dietro a lui, le mie braccia accarezzavano le sue spalle e con il mio viso accarezzavo il suo, le mie mani scivolavano vogliose sulla sua schiena. Le parti si erano invertite, ora ero io a comandare, tutto era molto eccitante. Io, lui e il nostro gioco. Me ne andai, ordinandogli di seguirmi. Sentivo il suo calore mescolato al suo odore cospargermi tutto il corpo. Sapevamo di aver acceso un fuoco, sapevamo che entrambi volevamo consumare quel fuoco, e l'attesa lo avrebbe solo alimentato. Non avevamo fretta, tutto il piacere innescato era ora nel mio e nel suo corpo. Volevamo godere di questo piacere sacro e infinito prima di condividerlo assieme. Era il nostro gioco, era un gioco solo a due. Testo di Xiomara Leiva

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