Vita Al Naturale

Stitichezza: come curarla con le erbe

2021-01-28 17:20:25

Al giorno d'oggi, la stipsi è un sintomo molto comune, complici un'alimentazione povera di fibre e liquidi e la sedentarietà. Fortunatamente in natura si trovano diverse piante che possono venirci in aiuto.

La stipsi viene definita come l'emissione ritardata di feci in volume insufficiente e/o di aumentata consistenza e può dipendere da cause organiche sistemiche o locali.
In linea di massima esistono due tipi di stipsi:

  • stipsi primaria: dovuta a disturbi della motilità intestinale, errate abitudini dietetiche e ridotta attività fisica;
  • stipsi secondaria: causata dall'assunzione di determinati farmaci, da malattie e da disturbi psichiatrici. In questo caso, l'uso del lassativo risulta inutile e non rimuove l'affezione determinante la stipsi.

La stipsi non è una malattia e al giorno d'oggi è un sintomo molto comune nei paesi industrializzati. La dieta è povera di scorie, per l'uso di pane bianco, zuccheri raffinati, conserve e carne. L'apporto idrico è ridotto, la sedentarietà riduce gli stimoli alla defecazione e compromette l'efficienza del torchio addominale... Insomma, nella tumultuosa vita di oggi la defecazione viene frequentemente ritardata.

Cause più comuni:


  • Alimentazione che limita il contenuto di fibre
  • Pasti troppo frettolosi e irregolari
  • Vita troppo sedentaria
  • Cambiamento del clima
  • Diete dimagranti o diuretiche (causano un'eccessiva perdita di liquidi)
  • Stress/affaticamento psicofisico
  • Carenza di batteri lattici nell'intestino
  • Abuso di lassativi

Le abitudini intestinali possono variare ampiamente da persona a persona, ma la maggior parte dei medici concorda nel considerare affetto da stipsi chiunque evacui meno di tre volte la settimana producendo feci dure.

Prevenzione:

  • Educare in maniera costante l'intestino
  • Privilegiare una dieta ricca di crusca e verdura
  • Fare attività fisica: si rafforza la contrazione dei muscoli addominali
  • Consumare i pasti con regolarità
  • Non seguire diete ad oltranza
  • Evitare emozioni troppo forti se si è facilmente suscettibili
  • Bere tanto (400-500 ml durante i pasti principali e 100 ml circa al mattino e dopo ogni minzione)
  • Usare i farmaci con parsimonia e consumarli solo per brevi periodi, dove possibile.

Lassativi:


A differenza di quello che comunemente si pensa, il raggio d'azione dei lassativi è piuttosto limitato. Non sono da utilizzare in caso di stipsi secondaria e di stipsi da farmaci e nel caso della stipsi primaria dovrebbero essere prima corretti gli abusi dietetici e le abitudini sedentarie.
In effetti, il temporaneo impiego dei lassativi è previsto solamente in determinate categorie di malati: cardiopatici scompensati, pazienti sottoposti ad interventi chirurgici all'addome, avvelenamenti da farmaci o da alimenti, pazienti anziani obbligati a letto per lunghi periodi di tempo, pazienti ospedalizzati...
Va detto che i lassativi non sono tutti uguali; agiscono con diversi meccanismi d'azione:

  • LASSATIVI DI MASSA: aumentano il contenuto intestinale facilitando la peristalsi.
  • LASSATIVI OSMOTICI: richiamano acqua nell'intestino.
  • LASSATIVI LUBRIFICANTI: sono costituiti da oli che facilitano l'espulsione del materiale fecale.
  • LASSATIVI DI CONTATTO: stimolano la peristalsi "irritando" l'intestino. Hanno una maggiore attività.

Il lato oscuro dei lassativi:

L'uso prolungato di lassativi può portare ad abitudine, perdita del tono della muscolatura liscia intestinale e del ritmo spontaneo da cui dipende la defecazione. Oltre a ciò, il loro utilizzo induce perdita di acqua, sodio e potassio e un ridotto assorbimento di vitamine e minerali.
Si instaura quindi una sorta di dipendenza psicofisica: si perde lo stimolo naturale e ci si vede costretti ad assumere lassativi per l'evacuazione intestinale.

FITOTERAPIA

Fortunatamente in Natura ci sono svariate erbe che possono venirci in aiuto. Diversi sono i prodotti di derivazione vegetale che facilitano la defecazione migliorando o rimuovendo la stipsi.
Tra le droghe vegetali, le più importanti ed anche le più utilizzate, sono quelle antrachinoniche, gli agenti formanti massa e i lassativi vegetali.
In questo articolo andremo a vedere ciascuna categoria con un'analisi specifica delle piante che ne fanno parte.

1. Purganti antrachinonici

Le principali piante che contengono antrachinoni sono frangola, aloe, rabarbaro e senna.
In natura, gli antrachinoni si presentano generalmente come glicosidi. Il loro metabolismo avviene nel colon, ciò significa che per diventare attivi devono essere elaborati da batteri intestinali.
Nel colon, le glicosidasi batteriche rimuovono lo zucchero a questi composti. I prodotti ottenuti sono scarsamente assorbiti e agiscono localmente provocando variazioni della secrezione e della motilità del colon. A causa di questi passaggi metabolici, l'azione lassativa degli antrachinoni si osserva 6-12 ore dopo l'ingestione orale.
Le droghe vegetali contenenti antrachinoni sono raccomandate per periodi brevi (1-2 settimane). Un utilizzo prolungato può infatti causare un'irritazione eccessiva dell'intestino, scolorimento dell'urina e congestione delle emorroidi.

SENNA

È sicuramente il lassativo antrachinonico più comunemente utilizzato. Le foglie hanno un effetto lassativo maggiore del frutto. Al loro interno sono presenti glicosidi diantronici, tra cui sennosidi A e B. Questi ultimi possono essere considerati dei profarmaci perché raggiungono immodificati l'intestino crasso dove vengono idrolizzati dalla flora batterica per formare i principali metaboliti attivi.
Viene assunta sotto forma di infuso (preparato con 0.5-2 g di foglie o frutti), estratto fluido (2 ml) o sciroppo (8 ml). Tali preparazioni sono più blande e generalmente provocano una singola evacuazione entro 6 ore. Altrimenti si usa una bevanda, preparata macerando la senna in acqua a temperatura ambiente per 10-12 ore, o i glicosidi della senna puri (sennosidi), più attivi e più stabili.

CASCARA


La droga è data dalla corteccia essiccata del tronco o dei rami di Rhamnus purshiana. La corteccia andrebbe raccolta almeno 1 anno prima dell'uso. 
L'uso principale della cascara è la correzione della stipsi abituale: la droga agisce da blando lassativo ripristinando il tono della muscolatura del colon. Deve la sua azione ad una miscela di cascarosidi ed aloine.
La cascara si usa in forma di estratto, estratto fluido e polvere (1 g in forma di capsula). Spesso si trova in associazione con altre droghe come rabarbaro, genziana, senna, carciofo, boldo, aloe, frangola.

FRANGOLA


È la corteccia essiccata di Rhamnus frangula. Come per la cascara, andrebbe raccolta un anno prima dell'uso. Il suo effetto lassativo è paragonabile alla cascara ed è dovuto alla presenza di franguline e glucofranguline.
È usata in forma di estratto fluido ma è anche possibile assumere la droga in polvere (1 g) in forma di capsule. L'azione lassativa si verifica dopo circa 10-12 ore.

RABARBARO

La droga è data dal rizoma e dalla radice essiccati di Rheum palmatum e R. officinale. Gli antrachinoni sono concentrati specialmente nel rizoma dove sono presenti sennosidi (lassativi) e tannini (astringenti).
Da utilizzare con cautela perché la presenza dei tannini piò peggiorare la stipsi. È comunque un blando lassativo perché l'azione troppo irritante degli antrachinoni viene contrastata dai tannini stessi.
Una dose di 0.5-2 g provoca un'azione lassativa senza dolori addominali. L'azione lassativa si dimezza con la bollitura. Le preparazioni più usate sono tinture, infusi ed estratti fluidi.

ALOE


Si utilizza il succo (non il gel) da assumere mai puro ma diluito. Tra tutte le droghe ad antrachinoni, l'aloe è di certo la più potente, data l'azione altamente irritante a livello intestinale. Il succo condensato estratto dalla pianta viene assunto per via orale.

2. Vegetali formanti massa

All'interno di questa categoria fanno parte tutte le sostanze di origine vegetale che nel lume del colon assorbono acqua e si rigonfiano. Quest'azione comporta un aumento della massa fecale con conseguente effetto lassativo, molto blando.

FIBRA ALIMENTARE

È quella parte edibile degli alimenti vegetali (cereali, frutta, verdura) che non viene digerita dagli enzimi digestivi. Un uso quotidiano di fibre vegetali (25-30 g) potrebbe ridurre il rischio di disturbi a carico del sistema digerente. Così come l'assunzione regolare di fibra alimentare potrebbe ridurre l'assorbimento di colesterolo e glucosio.
Tutto ciò è dovuto al fatto che la fibra alimentare, per la sua blanda azione lassativa, riduce il tempo di permanenza di nutrienti, acidi grassi, zuccheri e tossine nel lume intestinale e quindi il loro assorbimento. In particolare, quando la fibra alimentare è presente nella dieta, si osserva che le feci aumentano di volume e sono più soffici, il transito intestinale risulta accelerato e la defecazione più frequente.
Va detto che con la fibra alimentare la stipsi può essere più facilmente prevenuta che curata. Tra i più importanti effetti indesiderati troviamo flatulenza e crampi addominali ma in genere questi tendono ad attenuarsi con il tempo.

CRUSCA


È il residuo della macinatura del grano e si presenta sotto forma di scagliette più o meno larghe e ben distinte. Tra i vari tipi di crusca (avena, orzo o riso), quella derivata dal grano contiene il più alto contenuto di fibre (40-50%).
Utilizzata in quantità sufficiente (20 g) ed in modo corretto (bere 300-400 ml di acqua per volta), la crusca ammorbidisce le feci e previene la difficoltà alla defecazione. Questo perché aumenta la massa fecale ed accelera il transito intestinale. L'effetto rigonfiante della crusca può quindi normalizzare il transito intestinale e migliorare la stipsi nel giro di 2-3 giorni. L'effetto lassativo è tanto più pronunciato quanto più la crusca contiene la componente insolubile.

PSILLIO


La droga consiste nei semi interi, maturi ed essiccati di Plantago psyllium o P. indica. Questi semi presentano un rivestimento mucillaginoso che a contatto con l'acqua bollente si espande a causa dell'alto contenuto di mucillagine (10-30%).
Una caratteristica dello psillio è quella di migliorare il peso e la consistenza della massa fecale, sia in caso di stipsi che di diarrea. Inoltre allunga il tempo di transito quando questo è breve (diarrea) e lo accorcia quando è lungo (costipazione) contribuendo a normalizzare il transito intestinale della massa fecale. In particolare, nella costipazione lo psillio trattiene acqua nel lume intestinale. Questo fa sì che la massa fecale risulti più idratata, aumenti di volume e acceleri il transito.
La dose giornaliera consigliata dalla Commissione europea tedesca è di 10-30 g; si assume generalmente con acqua (5 g di droga ogni 150 ml). Se utilizzato a lungo e a dosi superiori a quelle consigliate può provocare flatulenza e gonfiore addominale. È controindicato in pazienti trattati con ipocolesterolemizzanti, nei casi di ostruzione intestinale e di megacolon.

AGAR


Si ottiene da diverse specie di alghe e contiene circa il 90% di polisaccaridi, tra cui agarosio e agaropectina. Si prepara trattando le alghe con acqua bollente; l'estratto si filtra ancora caldo, si concentra e si essicca.
L'agar si rigonfia nel lume del colon ed aumenta l'idratazione delle feci causando così un effetto lassativo. Non può essere assorbito, non fermenta e non è tossico. A volte può trascorrere una settimana dall'inizio della terapia prima di apprezzare qualsiasi beneficio.

GOMMA GUAR


Si ottiene dall'endosperma del seme di Cyamopsis tetragonolobus. Come tutti gli agenti formanti massa, la gomma guar aumenta il volume delle feci e le idrata rendendo più agevole l'evacuazione in caso di stipsi.
Ha un'azione graduale quindi è necessario un trattamento quotidiano di alcuni giorni per poter normalizzare le funzioni dell'intestino. La dose giornaliera consigliata è di 15-20 g (in dosi singole da assumere ad ogni pasto). Gli eventi avversi più frequentemente riportati sono flatulenza, dolori addominali e crampi.
In commercio è anche disponibile la PHGG: un tipo di gomma guar parzialmente idrolizzata che rimane sempre liquida e non gelifica. Proprio perché non gelifica è ben tollerata e non provoca gonfiore gastrico. La dose giornaliera consigliata è di 5 g.

3. Altre droghe (frutti)

PRUGNE


Hanno un'azione lassativa eccellente alle dosi di 50-100 g. Il loro effetto lassativo è dovuto alla presenza di acidi organici, zuccheri e ossifenisatina. Molti altri frutti (fichi, uva, datteri, arance, mandarini), specialmente se non maturi, agiscono da lassativi, probabilmente attraverso un'azione meccanica.

CASSIA

I frutti vengono utilizzati come blando lassativo, in forma di marmellata o sciroppo. Nella polpa sono presenti acido citrico, sostanze tanniche, pectine, derivati antrachinonici (1%) e fruttosio. La dose giornaliera è di 40-60 g.

TAMARINDO


I frutti vengono usati come lassativi, sotto forma di marmellata o sciroppo. Anche qui la dose giornaliera è di 40-60 g.