Vincenzo Canoro

L'origine di tutte le patologie

2019-09-03 03:20:10

Non esiste alcun fattore esterno che si possa identificare come unico elemento scatenante di una qualunque patologia, perchè essa affonda sempre le proprie radici nella conflittualità emotiva presente nel subconscio.

L'origine di tutte le patologie

La cellula tumorale è inefficiente perchè utilizza un processo metabolico privo di ossigeno, basando la produzione energetica sul glucosio.


La cellula tumorale è individualista, perchè si moltiplica indipendentemente dalle necessità del sistema biologico in cui vive.


La cellula tumorale basa la sua esistenza sullo sfruttamento, perchè oltre ad assorbire una grande quantità di glucosio, prelevandolo anche dal tessuto muscolare, rilascia sostanze a ph acido che distruggono i tessuti circostanti, ottenendo spazio vitale per la crescita dei capillari sanguigni, estremamente fondamentali per il suo nutrimento.


 Se la cellula l’unità fondamentale di un sistema biologico complesso, il parallelismo con il comportamento umano e i suoi effetti sul sistema sociale è inevitabile: individualismo e sfruttamento sono il cancro della società.


 Adesso affrontiamo il tema centrale della causa primaria delle patologie non traumatiche.


 La forma sinusoidale del DNA esprime la capacità di generare un campo biofotonico esteso che ha la funzione di trasmettere informazioni a distanza; il DNA si comporta come una vera e propria antenna rice-trasmittente, i cui segnali sono percepibili da altri recettori biologici quali enzimi, ormoni e il DNA mitocondriale.


 I campi biofotonici estesi, denominati anche morfogenetici (dal greco “morphé” - forma), hanno il compito di conservare lo stato di 'coerenza' nel sistema biologico.


 Il concetto di coerenza coinvolge qualunque sistema vivente ed è estremamente importante perchè determina la forma strutturale di un sistema biologico complesso in cui ogni attività si sincronizza per la realizzazione condivisa della funzione per cui il sistema è stato creato.
 La coerenza biomagnetica nasce da uno sviluppo evolutivo avanzato che si esprime attraverso la natura 'collaborativa' dell'attività cellulare.

 La perdita di coerenza si verifica a causa di interferenze biomagnetiche che alterano le informazioni veicolate dal campo, con ovvie ricadute sul piano biologico.


 Il primo a farne le spese è il sistema endocrino.


 Secondo la Medicina Orientale le ghiandole endocrine sono punti di interconnessione tra il corpo energetico ed il corpo fisico, in corrispondenza delle quali sono disposti i chakra più importanti.

 I 7 chakra principali sono vortici che canalizzano ognuno una manifestazione energetica di differente frequenza.
 Quando queste subiscono alterazioni funzionali, il chakra che alimenta la ghiandola alterata accentua la torsione per aumentare il flusso di energia canalizzato; se lo squilibrio raggiunge livelli importanti, il chakra per non implodere smette di canalizzare energia, bloccandosi.


 La conseguenza immediata è l'alterazione dell'attività ormonale, da cui dipendono molte delle attività di base come il metabolismo; in secondo luogo si creano le premesse per lo sviluppo di patologie anche importanti a causa della sofferenza energetica che oltre ad intensificare lo squilibrio endocrino, causa scompensi negli organi della zona interessata.


 I fattori esterni, come l'alimentazione, l'esposizione a sostanze inquinanti, i farmaci, lo stile di vita in generale, assumono solamente un ruolo catalizzatore nello sviluppo della patologia o nella sua regressione.
 Non esiste alcun fattore esterno che si possa identificare come unico elemento scatenante di una qualunque patologia, perchè essa affonda sempre le proprie radici nella conflittualità emotiva presente nel subconscio, costituendo l'effetto sulla materia organica dell'alterazione biomagnetica.

 L'alterazione dell'equilibrio biomagnetico cellulare anticipa lo sviluppo di disturbi e patologie.


 Ma cos'è che produce le interferenze biomagnetiche?


 Tra la nostra coscienza vigile e il messaggio dell’anima vi è uno strato di coscienza che noi definiamo subconscio.
 Se il subconscio traduce il messaggio dell'anima in maniera fedele, si crea armonia tra le scelte compiute nel mondo fisico e gli obiettivi dell'anima.


 Qualora nel subconscio siano presenti conflitti emozionali originati da memorie di esperienze traumatiche non rielaborate, allora i due piani smettono di comunicare correttamente.


 L'interferenza è il risultato di uno squilibrio nella sfera emozionale in cui uno o più conflitti alterano il campo biomagnetico mediante una frequenza specifica; tale frequenza è determinata dall'imprinting emozionale associato al conflitto, cioè dall'emozione registrata nel momento in cui è stato vissuto il trauma.

 L'esperienza traumatica, se non viene rielaborata dalla mente conscia, giunge al subconscio priva di significato esperienziale, per cui quest'ultimo è costretto ad associare all'evento un'informazione prodotta da una lettura meramente deduttiva dell'evento stesso (esempio: i traumi infantili che se particolarmente intensi danno luogo a paure o fobie).


 E' l'emozione provata, se non rielaborata a livello mentale, che determina l'informazione conflittuale.

 Ogni volta che nella vita si fa esperienza di un evento, vengono richieste al subconscio le istruzioni per la gestione dell'evento stesso; se in passato è stata fatta esperienza di una situazione simile, il subconscio restituisce l'informazione emotiva dell'esperienza passata.


 Paura, rabbia, vergogna, rancore, odio, sono tutte espressioni energetiche di differente frequenza che modificano il campo biomagnetico naturalmente presente in un sistema biologico, andando a colpire differenti zone del corpo.
 Questo determina generalmente il coinvolgimento di un organo o di un sistema ben determinato che non è scelto a caso, ma ha la caratteristica di essere energeticamente sensibile a quel tipo di interferenza; ciò è dovuto alla differente frequenza di 'lavoro' di un organo rispetto ad un altro.


 I conflitti emozionali possono prendere forma fin dal periodo prenatale, durante il quale il feto vive in piena simbiosi con la madre.
Se la madre vive un trauma, il bambino lo assorbe energeticamente; l'intensità del trauma determina la possibilità che si sviluppi una patologia già durante la gestazione o nei primissimi anni di vita.
 Quante madri, nel profondo del proprio essere, non riescono a vivere armoniosamente l'attesa del proprio figlio?


 L'imprinting dei genitori ricopre un ruolo importante nella corretta strutturazione del subconscio, in quanto il bambino fino a 6 anni registra fedelmente tutto ciò che vede, privo della capacità di razionalizzare gli eventi; si pensi ad esempio alle implicazioni originate dall'incapacità di considerare i genitori come soggetti in grado di commettere errori.


 Ecco perchè accade spesso che i figli sviluppano le stesse malattie dei genitori o dei nonni; non si tratta di genetica intesa come caratteristica biologica immutabile in cui la medicina ufficiale a volte si rifugia quando non ha risposte, bensì di schemi, credenze e strutture del subconscio derivate da conflitti che si tramandano inconsapevolmente di generazione in generazione, finchè qualcuno non riesce a spezzare la catena affrontando il conflitto alla radice.


 La risoluzione del conflitto passa inevitabilmente attraverso una rielaborazione dell'evento priva delle distorsioni emozionali derivate dalla mancata razionalizzazione dell'esperienza, pertanto il lavoro emotivo si deve basare innanzitutto sull'apprendimento della capacità di separare la situazione oggettiva dalla sofferenza soggettiva, in quanto l'informazione emozionale richiamata in relazione all'evento attuale in realtà si esprime più o meno fedelmente come reazione al trauma passato; l'evento attuale funge solo da 'richiamo', offrendo la possibilità di ricontattare la ferita e cogliere l’occasione per rielaborarla correttamente.


 Non bisogna dimenticare che l'obiettivo dell'anima è quello di poter sperimentare nel mondo fisico le esperienze che ha pianificato prima della reincarnazione; essa stessa ha tutto l'interesse affinchè il subconscio venga liberato da ogni ostacolo che possa alterare le vibrazioni trasmesse, pertanto utilizza le emozioni (e-mozione cioè movimento) come mezzo per guidare il corpo fisico verso situazioni che richiamino le ferite non risolte; l'esempio più significativo è lo stimolare l'attrazione verso un partner con subconscio strutturato in maniera tale da portare alla luce le ferite di ognuno.


 Il processo può durare a lungo e attraversare anche più di una relazione sentimentale; le dinamiche si ripetono ed il muro che abbiamo costruito per separarci dal trauma inizia a sgretolarsi finchè non crolla nell'istante in cui siamo pronti ad abbandonarci al dolore per accettarlo, rielaborarlo e trasformarlo. La corretta rielaborazione deriva dalla capacità di lettura di quanto ci accade, dalla scelta di reprimere o di accogliere le emozioni, dalla consapevolezza delle nostre responsabilità e di come siamo causa diretta, attraverso le azioni, i pensieri, le parole, di ciò che si presenta sul nostro cammino.


 Si tratta di un cambiamento di paradigma molto complesso e difficile da gestire senza forza di volontà, senza sentirsi pronti ad attraversare quel processo di smantellamento della falsa immagine di noi stessi che abbiamo costruito per 'mascherare' la fuga da ciò che ci crea dolore interiore.


 Ogni decisione di rimandare, di evitare il confronto con ciò che siamo diventati, che gli altri ci mostrano continuamente, si trasforma in un peso emozionale sempre più grande che in un preciso momento della vita presenta il conto, somatizzandosi sul corpo fisico.

 E' determinante che la persona raccolga tutta la sua forza e determinazione, che decida interiormente di guarire e non solo a parole, che ascolti la sofferenza e sia disposta a cambiare, lasciando andare paura, orgoglio, rabbia, vergogna e tutto ciò che blocca la persona nell'accoglimento del conflitto.


 E' un gesto d'amore nei propri confronti che non tutti sono disposti a mettere in pratica, perchè richiede fede, sforzo e desiderio di cambiamento.


 Per individuare quali chakra sono bloccati ed i relativi conflitti associati adotto la metodologia ideata da Oscar Citro mediante il test kinesiologico, un test di contrazione muscolare che permette di individuare lo stato dei chakra e indagare su eventuali conflitti emozionali.


 Questo metodo porta la persona a rivolgere l'attenzione alla radice del problema, cosa che nessun farmaco o trattamento anche naturale può fare al suo posto.


 UN ESEMPIO: IL CHAKRA DEL CUORE e il TUMORE AL SENO


Ciò che influisce in particolare sulla funzionalità del chakra del cuore riguarda la relazione con genitori, partner, figli, cioè la qualità del rapporto tra la propria energia maschile e quella femminile.


 Il conflitto che fa sviluppare una malattia al seno destro è l’allontanamento, la separazione o la perdita del partner, mentre se riguarda il seno sinistro è l’allontanamento/separazione da un figlio.

 Anche il forte desiderio non soddisfatto di avere un figlio o un partner segue la stessa dinamica conflittuale e produce l’identica malattia ad uno dei seni, difatti non è la presenza o meno del partner o del figlio che determina la salute o la malattia, bensì la corretta percezione e collocazione della propria funzione relazionale, smettendo di percepire l'evento come privazione, assenza, mancanza, vuoto.


 La mammella serve a nutrire/allattare (rinforzare il legame, tenere a sé) il figlio o il partner. E' nella natura della donna poter esprimere questa funzione istintuale anche successivamente al periodo di allattamento, traslando nel corso della vita la sua modalità espressiva su piani relazionali più evoluti.


 Se il marito o il fidanzato non c’è più a causa di separazione o morte o se un figlio si allontana per un lungo periodo di tempo (per studio, per lavoro, oppure perché va a convivere con la partner/moglie), diventa determinante la capacità di rielaborazione dell'evento da parte della donna.


 La percezione emozionale, pur nella sua varietà espressiva, può ricondursi in questo caso al concetto di 'vuoto', perchè ha avuto origine da un vuoto d'amore; che si sia realmente verificato o soltanto percepito come tale, non fa alcuna differenza.


 Un bambino che vive l'assenza del padre o della madre con sofferenza, non essendo in grado di razionalizzare l'evento, lascia al subconscio l'interpretazione dell'evento, il quale memorizza in modo esclusivamente deduttivo il conflitto emozionale "amore = sofferenza", associazione che, se non correttamente rielaborata, lo accompagnerà per il resto dell'esistenza, condizionandolo fortemente ogni genere di relazione.


 Il conflitto che blocca il chakra del cuore è sempre basato sull'associazione "amore=sofferenza", all'origine dell'incapacità di amare; il risultato è vivere una vita alla ricerca di amore, mentre l'amore può solo essere donato.
 Alla lunga, la permanenza del conflitto può portare anche allo sviluppo della depressione.


Vincenzo Canoro
Metodo di Armonizzazione Emozionale e Nutrizionale
Analisi dei Chakra
Test energetico-funzionale Rofes
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