L'alimentazione non è il fattore primario per la salute

L'alimentazione viene spesso identificata come fattore primario per la salute.

 La realtà è ben diversa.

 Considerare la cellula come una componente biologica la cui attività è basata esclusivamente sugli scambi biochimici è un approccio ormai superato.

 In realtà l'esistenza di un fattore primario che è alla base della vita di ogni essere vivente fu scoperto da Werner Karl Heisenberg, premio nobel per la fisica nel 1932.
 È passato quasi un secolo.

 Stiamo parlando dell'energia elettromagnetica, cioè di quel campo di energia prodotto dall'attività degli elettroni che ruotano intorno al nucleo dell'atomo.

 Prendiamo ad esempio i radicali liberi, conosciuti per il loro effetto di accelerare l'invecchiamento cellulare.
Le pubblicità dei prodotti cosmetici ne parlano continuamente, ma in realtà pochi sanno realmente che cosa sono.
I radicali liberi sono molecole che hanno perso un elettrone.
La perdita avviene a causa di un agente esterno, denominato agente ossidante, che solitamente è un atomo di ossigeno.
 La molecola che perde l'elettrone perde stabilità e cerca disperatamente di reintegrare l'elettrone mancante; diventa pericolosa perché è potenzialmente in grado di danneggiare le cellule anche a livello del DNA.

 Fortunatamente chi segue un'alimentazione ricca di cibi vegetali crudi (soprattutto di colore arancio, rosso, viola), integra vitamine ed enzimi ad alto potere antiossidante, capaci cioè di riparare i radicali liberi reintegrando l'elettrone mancante.

 La più efficace azione antiossidante viene espletata dagli enzimi antiossidanti, ricchi di elettroni, ma presenti solo nel cibo vegetale non sottoposto a temperature superiori ai 50-60 gradi.

 Ma allora perché, seppur in minor percentuale, anche coloro che seguono un'alimentazione vegetale equilibrata possono sviluppare patologie?
A molti può venire in mente una serie di fattori aggiuntivi come la genetica, l'inquinamento, lo stress o lo stile di vita.
Anche qui però non riusciamo ad individuare un fattore univoco.
Per la medicina classica non esiste e quando non ha risposte si rifugia nell'ambito della genetica, nonostante l'epigenetica sostenga la mutabilità dei geni.
 Chi ha ragione?

 La cellula possiede una tensione elettrica di membrana sui 70 millivolts; se la tensione cala al di sotto dei 50 millivolts la cellula non è più in grado di svolgere le proprie funzioni in maniera efficiente.

 Che cosa determina il calo della tensione?
Oppure, proviamo a domandarci che cosa sostiene la tensione elettrica della cellula?
 La risposta la troviamo nell'affermazione di Heisenberg: "L'energia elettromagnetica è l'energia che sostiene la vita dell'essere vivente".

 Integrando le antiche conoscenze della Medicina Tradizionale Cinese possiamo comprendere appieno in che misura l'organismo sia legato all'equilibrio energetico governato dai 7 Chakra principali, cioè da quei vortici energetici grazie ai quali l'energia viene convogliata  alle ghiandole del sistema endocrino e agli organi, tessuti e sistemi.

 Qualunque variazione energetica del Chakra riflette una variazione di tensione elettrica cellulare, per cui la causa va individuata nel fattore che determina a monte la variazione del chakra stesso: l'energia del corpo emozionale.

 Il corpo emozionale assume uno stato frequenziale corrispondente allo stato emotivo della persona e influisce costantemente sull'equilibrio energetico generale.
La tipologia delle emozioni provate determina se l'energia canalizzata da un Chakra è più o meno coerente con la necessità biologica cellulare.
 Ogni stato emozionale interferisce con il chakra che lavora sulla frequenza armonicamente compatibile, allo stesso modo con cui lo sono i suoni dei tasti del pianoforte di una stessa nota che si ripete nelle varie ottave.

 L'interferenza causata dal campo elettromagnetico emesso dall'emozione dolorosa, se particolarmente intensa (esperienze di grande dolore emotivo persistente nel tempo) induce il Chakra a rallentare e a bloccarsi.

 È qui che entra in gioco una caratteristica poco conosciuta del DNA.
 La sua forma elicoidale permette l'attivazione di un flusso elettromagnetico che scorre al proprio interno, flusso che il DNA utilizza per trasmettere e ricevere informazioni con gli elementi interni alla membrana, con le altre cellule, gli enzimi e ormoni prodotti dal sistema endocrino.

 Il DNA si comporta come un'antenna ricetrasmittente la cui lunghezza, svolgendo tutti i filamenti, è di circa 2 metri.
 Le informazioni scambiate tra le cellule permettono di sincronizzare la loro attività realizzando un coordinamento fondamentale per il funzionamento degli organi.

 Nel momento in cui il Chakra subisce un'interferenza, la cellula riceve un minor flusso elettromagnetico, con conseguenze importanti sul piano biochimico.
Il rapporto tra potassio e sodio si inverte: nella cellula entra troppo sodio ed esce troppo potassio; il sodio porta con se molecole d'acqua ed altre sostanze che gonfiano la cellula e inquinano il citoplasma.
 Questo porta la cellula a non produrre abbastanza molecole di energia (ATP) e a comprimere, gonfiandosi, microcapillari e condotti linfatici, rendendo ancora più difficoltoso il trasporto delle sostanze di scarto, dei nutrienti e dell'ossigeno.

 È lo stadio iniziale del processo infiammatorio che se protratto nel tempo provoca l'insorgenza delle patologie.

 In estrema sintesi, l'inquinamento mentale si riflette in inquinamento cellulare.

 L'alimentazione assume un ruolo secondario ma importante, soprattutto durante il processo di risoluzione dei conflitti emozionali sepolti nel subconscio, responsabili dell'insorgere sistematico nel tempo di emozioni dolorose.
L'azione antiossidante del cibo vegetale crudo è un ottimo alleato per tamponare situazioni che altrimenti potrebbero degenerare.

 Vincenzo Canoro
Metodo di Armonizzazione Emozionale
Consulenze individuali