VegChef diVerso

Parole e poesia per la cucina

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Asparago. Forme dell'acqua.

2021-03-17 08:15:38

Dall'acqua, nell'acqua. In questo periodo, nei campi, svetta l'asparago. Per le nostre zuppe, crespelle, pasticci. E per le poesie. Con ricetta.

Carissimi amici,

dopo un breve un periodo di assenza eccomi nuovamente a proporvi qualche storia intorno ad un'altro dei protagonisti del nostro orto: l'asparago.
Ogni anno lo attendiamo, pazienti.
Ai primi di aprile arriva e se ne sta con noi per un mesetto abbondante.
Per godere della sua compagnia gli agricoltori debbono preparare il terreno al buio per tutta la stagione. L'asparago, che è un turione, un germoglio, spunta imprimendo la sua volontà fallica dal buio protetto della terra verso il cielo
E si ritrova così, per aria, apparentemente prepotente ma, di fatto, inerme.
La poesia che segue cerca di riportare questa modalità contraddittoria: l'asparago è una forza d'acqua, come tutte le piante della sua famiglia (le liliacee: cipolla, porro, aglio ed altre ancora). La pianta organizza in insaccamenti concentrici la forza dell'acqua, spingendo verso l'alto.
E sale.
Ma la sua anima è d'acqua.
Si spezza facilmente e una apparenza spavalda si trasforma in una fragilità reale.
E' un frutto della terra che esprime gioventù, esprime voglia di vivere. Esprime innocenza in questo, per quanto sia spesso accostato a un organo maschile. Diciamo che la sua espressione è quella di una casta brama di vita.
Magari non esprime maturità, come un frutto di fico, ad esempio, che si dona ma solo al termine di un ciclo di vita.
L'asparago è invece fresco di vita, apparentemente sbruffone ma in realtà dall'animo fragile.
Perché appunto l'asparago sale, sale.
E , direbbe J-Ax, non fa male.
(J-Ax che a sua volta cita "Your brain is mine", hit disco anno '70 degli Human Groove. Ma la sua canzone è più carina.)
Non fa male, si diceva.
Infatti, fa bene!
Ricco di 

  • vitamina A.
  • vitamina C.
  • antiossidanti (glutatione, flavonoidi)
  • potassio.
  • fosforo.
  • calcio.
  • acido folico.

Depurativo, diuretico.
Antiossidante.
Si mangia crudo, oppure bollito, tradizionalmente appunto con uova o gratinato al burro e parmigiano. Poche affinità elettive, ma molto nobili:  e nella poesia si riferisce un po' anche questo.
E' inoltre è pochissimo calorico (se non abbondate con burro e parmigiano!). Quindi, mangiatene.
Ma prima, leggete la poesia che segue e, se vi piace, potreste manifestare il vostro apprezzamento con un like. O con un commento, sempre graditissimo.
E dopo averne mangiato, in compagnia di Proust, potrete abbandonarvi alla parte acquatica che rivuole se stessa, come ogni eterno ritorno.
Dall'acqua, nell'acqua, e in mezzo noi che offriamo all'asparago la nostra 
forza donativa.
Cosa sia la forza donativa, ve lo dirò nei prossimi articoli.
Seguitemi ;-)
Un saluto dal vostro VegChef e
Grazie del Gusto!
VegChef diVerso

Asparago


Schiena dritta
dell’orto
tu sei
volontà
solitaria in azione.
Schiena dritta
dell’orto
tu sei
un paradosso liquido
dritto, al cielo.
Schiena dritta dell'orto:
Il tuo blasone
impone norme rigide
di comportamento:
disdegna compagnia e non vuole
la miscela di povere genti.
Certo l’uovo perfetto,
ed il re dei formaggi, reggiano.
Certo un velo di olio di oliva.
Forse, tenero, il cece.
Ma non tentino, altri, la tua
delicatezza...
Da vibranti e segrete armonie
da mistero-celati profumi
la tua brama (soltanto apparente)
si palesa
nell’acqua, per l’acqua.
E rivela il tuo efebico fragile,
Il tuo piede lunare.
Compressione di forma, per l’Alto.
"Ma a mandarmi in estasi erano gli asparagi, intinti nel rosa e nell'oltremare e la cui punta, finemente spruzzata di malva e azzurro, sfuma insensibilmente fino al gambo -pur segnato, ancora, del terriccio delle pianticelle - con iridescenze che non appartengono alla Terra.
Mi sembrava che quelle sfumature celesti rivelassero le deliziose creature che si erano divertite a metamorfosarsi in ortaggi e che, attraverso il travestimento della loro carne salda e commestibile, lasciavano scorgere in quei colori teneri di aurora, in quegli accenni di arcobaleno, in quello spegnersi di sere azzurre, l'essenza preziosa che io potevo ancora riconoscere quando, dopo che ne avevo mangiato a pranzo, giocavano per tutta la notte lo scherzo, poetico e grossolano come una fantasmagoria di Shakespeare, di trasformare il mio vaso da notte in una profumiera."
Tratto da "Dalla parte di Swann", primo libro de la Recherche di Marcel Proust
Ed ecco la ricetta della zuppa di asparagi, dai nostri amici di Casa la Buona Stella.
Vogliate bene anche a loro. Sono brave persone.