Valentina Bonvini

Founder Starter

Diventare Madre

2019-07-27 13:54:56

Durante la gravidanza l’ansia e le preoccupazioni esistono come in ogni altra fase della vita. In questo periodo si intrecciano tra loro diversi pensieri che riguardano la trasformazione del proprio corpo, le fantasie sul figlio che nascerà e i dubbi legati ai cambiamenti nel rapporto con il partne.

Valentina Bonvini

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SECONDA PARTE.. DI' LA VERITÀ E SII AUTENTICO Hai mai incontrato quel tipo di persona di cui, per qualche motivo, non riusciresti mai a fidarti?Non sapevi il perché, ma era così? O anche il tipo di persona che ha sempre una storia da raccontare, ma non è una storia a cui credi?Molti di noi hanno incontrato persone di questo tipo; sono facili da individuare perché molti sono così. La verità è che abbiamo tutti una“maschera”, me e te compresi.Man mano che cresciamo e che formiamo le nostre idee su come agire con sicurezza in questo mondo, iniziamo tutti a indossare maschere.Diciamo e facciamo cose socialmente accettabili e ci sottoponiamo a persone che hanno autorità su di noi, lo facciamo sin dalla più tenera età.Lo facciamo per così tanto tempo e diventa una cosa così automatica, che non abbiamo veramente idea di chi siamo e di cosa proviamo.Lo facciamo perché immersi in una società sempre più competitiva e giudicante, capace di escludere chi non è allineata ai suoi valori. Lo facciamo perché non vogliamo essere respinti dagli altri e perché non siamo così sicuri di noi stessi, di chi siamo veramente. Queste maschere ci fanno stare al sicuro. Ma al tempo stesso ci imprigionano.Tutti i nostri “devo”, “dovrei”, “sarebbe meglio che” oscurano quello che siamo veramente, imbrigliano la nostra identità e per questo soffriamo terribilmente.Perché continuare a soffrire? Non abbiamo forse detto che tutti vogliamo essere felici, che la felicità è una scelta che parte dall’amore per noi stessi? Allora inizia da te, conosci te stesso ed esprimi chi sei veramente, la tua unicità, le tue caratteristiche, la tua individualità più profonda e vera. Non è un percorso facile né immediato, tu stesso potresti bloccare la conoscenza e l’espressione di te per paura del giudizio, per paura di ripercussioni nelle tue relazioni.Ricorda che la paura è la peggiore nemica per la tua felicità e che il suo antidoto è l’amore per te stesso, l’amore più grande che c’è.Allora afferma l’amore per te stesso, per chi sei e per la tua autenticità e ti stupirai: verrai apprezzato proprio per la tua sincerità. A conferma di questo, diversi studi di sociologia e psicologia hanno dimostrato che più autentici siamo, più persone autentiche attiriamo nella nostra vita.Più le persone hanno fiducia in se stesse e più si trovano a loro agio con se stesse, più autentiche diventano in quello che dicono e in come si comportano.Più persone lasciano cadere la propria maschera, più possono esplorare, celebrare e amare il loro vero sé. Essere autentico e scegliere la verità ha una conseguenza molto importante per te: tutte le energie che andavano ad alimentare quella maschera che imprigionava la tua vera, autentica e unica essenza ora possono essere usate per vivere più profondamente la tua vita e migliorare costantemente.Fai un esame di quello che pensi di te, mettiti in ascolto di quello che provi. È autentico? Funziona bene per te?È tempo di rimpiazzare quei vecchi pensieri e sentimenti con pensieri e sentimenti più autentici, che ti rappresentino davvero.Tutti cambiamo e cresciamo in continuazione.Scegli i pensieri, i sentimenti e i valori che ti rispecchiano e che sono importanti per te, ora.Ti sentirai più libero, più vivo e più felice. “Nessuno lontano dalla verità potrà mai dirsi felice” (Seneca). AUTORE DEL POST PRIMA E SECONDA PARTE Joyce White. Per me la felicità è cercarla tutti i giorni continuamente, anzi chiunque mi legga ora si metta in cerca della felicità, ora in questo momento stesso perchè è lì ce l’avete ce l’abbiamo perché l’hanno data a tutti noi, ce l’hanno data in dono quando eravamo piccoli ce l’hanno data in regalo,ricordiamocelo!

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Valentina Bonvini

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PRIMA PARTE... In Marigold Hotel, film del 2012 di John Madden, il personaggio interpretato da Judi Dench, Evelyn, dice: “Niente qui funziona come previsto”. Il personaggio interpretato da Maggie Smith, Muriel, risponde: “La maggior parte delle cose no. Ma, sai, a volte quello che accade invece è una cosa bella”.Conciso ma potente, questo breve dialogo ci dice molto su come venga intesa la felicità ai nostri giorni.Cosa ti passa per la testa, quando pensi alla felicità? Per te cosa significa? Magari conseguimento di risultati, pace, soddisfazione? Forse per te significa sentirti amato? La felicità ha un significato diverso per ogni individuo ma tutti, di certo, la riconosciamo quando la proviamo.Alla base di tutte le accezioni e delle sfumature della parola felicità troviamo una costante: quando siamo felici ci amiamo, ci accettiamo e ci battiamo per quello che siamo.Eppure, fin dalla tenera età, tutti noi riceviamo critiche su chi siamo da parte degli altri. Spesso chi lo fa crede di fare del bene. Si educano i bambini a stare fermi, a seguire determinate regole socialmente condivise con l’idea di farli vivere bene, felici e in sicurezza. Il più delle volte questa missione educativa da parte di genitori e insegnanti è costellata da critiche e rimproveri spesso dettati da pregiudizi, modelli di riferimento astratti e lontani dalla vera natura del bambino. Quel che è peggio è che, nella maggior parte dei casi, sin da piccoli impariamo ad accettare queste critiche, a interiorizzarle e così crediamo di essere davvero così e cominciamo a criticare noi stessi.A conferma di questo meccanismo, diversi studi hanno mostrato che circa l’ottantasette percento del nostro dialogo interiore, di quello che “diciamo a noi stessi”, è di natura negativa. La nostra autostima viene minacciata fin da quando siamo molto giovani. Noi vogliamo l’accettazione degli altri, in realtà non la diamo neanche a noi stessi. Tutte le sfumature dell’insicurezza e le emozioni negative (come paura, rabbia, odio, gelosia, invidia, ansia e tristezza) iniziano a svilupparsi proprio nei primi anni di vita a causa delle critiche e delle autocritiche. Possiamo mettere tutte queste emozioni sotto il termine ombrello di infelicità. L’infelicità risucchia la nostra energia, ci indebolisce e ci fa agire in modi sabotanti per noi stessi.L’infelicità non è e non deve essere il nostro destino.Il nostro primo passo verso la felicità ci richiede di confrontarci con le nostre credenze e paure su noi stessi, di affrontarle. Ognuno di noi – OGNUNO – ha paure e credenze negative, ma ognuno – OGNUNO – può superarle e fare pace con esse.Il nostro secondo passo verso la felicità è imparare a parlare a noi stessi (e quindi agire) in modo positivo.Come ogni altra cosa di valore, la felicità richiede lavoro e sforzo per essere raggiunta, ma puòdavvero essere raggiunta....

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