Unpensierofelice

Trasforma un’esperienza difficile

Unpensierofelice

Trasforma un’esperienza difficile

Le relazioni del paziente - Gratitudine e imbarazzo

2022-11-13 16:55:12

Continuo con gli articoli collegati a Percorsi insieme, un progetto di mentoring e coaching per il paziente e il caregiver.

C’è un argomento delicato nell’ambito delle relazioni che cambiano quando si presenta una grave malattia: la gratitudine verso amici o caregiver. È un tema complicato, difficile da affrontare, ma credo sia necessario.

Fondamentalmente ci sono due diverse situazioni di partenza, prima della diagnosi.

Il paziente può essere, per mille motivi, una persona abituata a chiedere (e ricevere) aiuto o essere invece, sempre per mille motivi, una persona che ha difficoltà a chiedere aiuto.

Perché l’una o l’altra cosa è un tema vastissimo che non è il caso di affrontare qui e ora.

Poi arriva la diagnosi pesante.

L’aiuto ora serve, serve davvero! Serve aiuto materiale, fisico, e supporto morale, appoggio.

E serve praticamente a tutti, con sfumature diverse.

Per il paziente che ha difficoltà a chiedere aiuto sono problemi seri, che non di rado creano infinite complicazioni nelle relazioni interpersonali.

Il paziente può cercare di cavarsela da solo, come ha sempre fatto, ma ora si prova persino un po’ di fastidio per questa solita indipendenza. Possibile che i miei amici e parenti non si accorgono che mi serve aiuto?

Certo, può capitare di essere circondati da una manica di stronzi egoisti, ma è più frequente la situazione di difficoltà, quasi incapacità, di chiedere, e persino di manifestare la fragilità e il bisogno di aiuto.

E poi c’è un altro aspetto, quello che ha dato origine al titolo dell’articolo.

Inconsciamente si è manifestata fragilità, e l’aiuto arriva, non richiesto, enorme, un aiuto dettato da un amore profondo.

Il paziente si commuove, quasi non ci crede. È grato, certo che è grato, profondamente grato. 

Ed è in profondo imbarazzo, al punto che non riesce a manifestare la sua gioia e la sua gratitudine, al punto che chi ha aiutato potrebbe persino pensare che non ci sia alcuna gratitudine.

Gli equivoci si sovrappongono, si accavallano, e le relazioni si deteriorano.

La realtà è diversa: il paziente è sopraffatto, e imbarazzato.

Sì, perché si trova a dover affrontare, accettare, venire a patti con la sua fragilità e se nella vita non ha praticamente mai chiesto o ricevuto aiuto si era abituato ad essere forte, forse ad essere quello forte nel gruppo, o in famiglia, quello a cui ci si rivolgeva per avere aiuto.

Si presenta la necessità di un cambio di prospettiva, talvolta viene ribaltata l’immagine di sé, la percezione della propria identità. 

E la gratitudine si mischia all’imbarazzo. 


Le nuove relazioni - Percorsi insieme per il paziente
Un percorso dedicato al paziente per migliorare e gestire le relazioni. La malattia porta nuove relazioni, come quelle con medici e terapeuti, e importanti cambiamenti nelle relazioni con familiari e amici. Il percorso serve per comprendere e agire positivamente.
5  
10