Unpensierofelice

Trasforma un’esperienza difficile

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Trasforma un’esperienza difficile

A che serve gestire le esperienze difficili?

2021-01-24 16:47:55

Quel che non strozza, ingrassa! diceva mia nonna, saggia donna di campagna. Solo dopo molti anni ho capito davvero: non scegliamo cosa ci accade, le esperienze da vivere, ma possiamo scegliere di rafforzarci ad ogni esperienza, qualunque sia.

Sei una donna forte: questa la frase che mi hanno detto più frequentemente nel periodo più difficile della malattia. Confesso: mi dava fastidio. Già, perché io non solo non mi sentivo forte per niente, ma mi sarebbe anche piaciuto chiedere aiuto, e quella frase me lo rendeva quasi impossibile.

È stato quello il periodo in cui ho rielaborato tutto ciò che avevo imparato, tutte le tecniche acquisite in trent'anni di corsi di crescita personale, meditazione, introspezione... e poi ho cominciato a ragionare se quello che avevo imparato su come gestire le mie esperienze difficili poteva essere utili agli altri, e credo di sì.

Fortunatamente l’ironia e l’autoironia non mi sono mai mancate, quindi più mi dicevano che sono forte, più ripensavo ad uno dei proverbi preferiti di mia nonna: quel che non strozza, ingrassa. È vero, e lo affermo non solo perché sono decisamente sovrappeso. Ci sono diversi studi che dimostrano come i bambini iper-protetti dai genitori, e dunque impossibilitati a mettersi alla prova, hanno numerosi problemi da adulti. E io mi sono rafforzata affrontando parecchi problemi, molti dei quali mi lasciavano solo la scelta tra annegare e imparare a nuotare. Ho imparato a nuotare.  

Ciò non toglie che, guardando indietro, non mi sarebbe dispiaciuto avere ogni tanto un salvagente. Ho però avuto diversi maestri di nuoto, che ringrazio. 

Nonostante la pratica, da quando ho messo ordine in quello che avevo, negli anni, imparato, e da quando ho cominciato a raccontare e trasmettere teorie e strumenti acquisiti negli anni, anche per me è diventato più facile affrontare i problemi.

Me ne sono resa conto quando è arrivato il covid.

  • Mio marito ha parecchi anni più di me, e soffre d’asma. Temo per lui.
  • Il mio lavoro di consulenza per le aziende è stato praticamente azzerato, e ho consumato i risparmi durante la malattia, quindi non ho paracadute.
  • Da anni il mio Shangri-là, dove vado a recuperare calma e serenità, è una casa in affitto in campagna: è fuori regione e sono mesi che non posso andare.
  • La mia vita, come quella di molti, è stata scombussolata e ovviamente si pensa sia alla salute che all’aspetto economico. 

Eppure dopo i primi giorni, spesi per capire cosa poteva succedere e crogiolarmi nella mia ansia, ho iniziato a costruire alternative. E oggi, nonostante tutto, nonostante non possa dire che ho totalmente digerito l’esperienza covid, che è ancora in corso, non ho problemi di ansia, depressione o rabbia. Sì, sono felice, il che ovviamente non mi impedisce di vedere le difficoltà, ma mi permette di nuotare. 

Gestire un’esperienza difficile permette di trasformare le difficoltà in risorse, di essere consapevoli delle proprie forze, di non farsi trascinare a fondo o condizionare dal passato, di non avere rancori o rimpianti, e di imparare, giorno per giorno. Io credo sia un percorso che merita di essere fatto. 

Come ti racconto in altri post e video, da qualche anno la gestione delle esperienze difficili è una parte importante del mio lavoro e, forse, era assolutamente prevedibile: è stato un elemento fondamentale della mia vita. E, come spesso suggerisce l'I Ching (un altro grande amore a cui dedico, qui, un canale specifico) il compito di chi aspira all'armonia è quello di imparare, sperimentare, fare proprio e trasmettere. 


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