Teresa Cecere
Founder Starter
Un fiore per...
Teresa Cecere
Founder Starter
«Oggi, 29 settembre...» non posso che pensare come ogni anno alla canzone di Mogol-Battisti. Quando la sentii per la prima volta fu uno shock. Avevo sentito solo canzoni serissime nella mia giovane vita (se escludiamo «Viva l'Inghilterra» di Claudio Baglioni, che pure a suo modo era tutta impostata in modo musicalmente standard). Sentire con quanta disinvoltura questo giovane artista armato di chitarra tirava fuori, con la sua vocina inconfondibile, un brano leggero eppure bello, mi commosse tantissimo. Tre, quattro accordi, e questo era tutto, in allegra malinconia. E Mogol! Ah, il Mogol dei tempi d'oro. Avrebbe saputo mettere una frase meravigliosa in una sillaba! «Poi d'improvviso lei... sorrise». Che dire! Ogni anno, questo giorno, penso a quel ragazzino timido e impacciato che ero quando, in una stanzuccia in un garage, mettevo questa audiocassetta pirata in uno stereo grande quanto me, e ne usciva questa meraviglia di un tizio che non avevo mai sentito prima: avevo appena scoperto Lucio Battisti. Qualcosa di simile mi accadde soltanto poi di nuovo con la prima canzone inglese che ascoltai, sempre con una cassettina pirata: «Across the universe». E un'altra volta, da solo, diciottenne, in auto, accostai alla zona industriale della mia città di sera, misi il primo cd che io avessi mai comprato e ne sentii uscire «The Dark side of the Moon». E voi? Quali sono quelle canzoni, belle o brutte che siano, di cui ricordate il primo ascolto con precisione? Che stavate facendo, raccontate un po'!
Teresa Cecere
Founder Starter