✳️Romana Prostamo✳️

Founder Senior

La Speranza è una grande madre.

2019-08-17 08:19:18

I compleanni mi danno modo di rifettere sulla strada che ho fatto fino a quel momento e oggi 17 agosto nel compiere gli anni rifletto sulla speranza, filo conduttore della vita.......Disegni di Gemma Capdevila.

Sperare fa rima con sognare e con fare.


Nel 2007 mia figlia, allora 18enne, se ne andò da casa senza una parola; scomparve nel silenzio più assoluto portando con sé gli eco delle nostre parole.



Non ci sono spazi dove isolarsi da tanto dolore, dal senso di ingiustizia e dall’inevitabile. Non sapemmo più nulla di lei, dove fosse, cosa facesse e con chi. 


Stava bene, stava male? Tutto era silenzio.


Fu solo nel 2013, dopo 6 lunghi anni, che un giorno di aprile ricomparve per invitarci al suo matrimonio.


Quelle parole, le sue, esplosero dentro di me, in quel preciso momento, compresi la potenza della speranza.




Nel momento in cui mi ero quasi arresa, la Speranza mi fu maestra, lei più di me seppe aspettare e avere fiducia.




E, per me mamma, le parole migliori parlavano della possibilità di un futuro dove ci sarebbe stato spazio per un Noi.


Ogni attimo va vissuto a pieni polmoni



Mi è successo più volte di rinnegare la speranza, ero arrabbiata con lei, l’accusavo di avermi tradito.



Poi compresi.


Come i genitori che sanno di dover attendere il momento in cui il figlio maturi in modo da accogliere i loro messaggi, anche la Speranza, paziente, aspettava il momento in cui sarei stata pronta a capire.





Ogni giorno si impara qualcosa.


Ci sono esperienze che non concedono tregua fino a quando non siamo disposti a capire.

Nonostante tutte le resistenze, le ribellioni ho compreso che la Speranza non mi avrebbe concesso la possibilità di sottrarmi alla sua forza dirompente e impietosa; non mi avrebbe permesso di rinunciare.



Mi trascinò fuori dalla nicchia senza formulare accordi, senza trovare scuse.




La speranza è un atto di consapevolezza verso noi stessi e la vita, non si fa mettere all’angolo, pretende di essere ascoltata.


E’ la forza che sostenne la mia rabbia e la sofferenza .

Mi insegnò a superare i limiti dell’inevitabilità, le paure, le incertezze.


Oggi…costruisco il cammino con miei figli, dove le parole raccontano di nuove idee, nuovi orizzonti di possibiltà, Insieme.



La Speranza desidera avere successo.


Sperare. intendo la speranza attiva, da non confondere col rimanere fermi nell’attesa che altri si muovano per noi, è la spinta propulsiva che ti porta fuori dal nichilismo perchè il  lavoro della speranza non è rinunciatario.

Di per sé la speranza desidera aver successo invece che fallire, è questa la sua fame primaria.



E’ il sentimento che contrasta la paura, non è né passivo  né, anzi meno che mai, bloccato nel nulla.

L’affetto dello sperare si espande, allarga gli uomini invece di restringerli, non si sazia mai di sapere che cosa internamente li fa tendere a uno scopo e che cosa all’esterno può essere loro alleato.

Il lavoro di questo affetto vuole donne e uomini che si gettino attivamente nel nuovo che si va formando a cui essi stessi appartengono.





Abbi fame e sete di miglioramento, quella fame e sete causate dall’assenza.

E’ la tua spinta in avanti. 



Nel fare c’è posto per il desiderio e il desiderio fa posto alla speranza che quel desiderio venga appagato.



Noi che siamo coscienza anticipante, come sostiene Ernst Bloch, filosofo tedesco,

La radice della storia è l’uomo che lavora e crea, che trasforma e supera le condizioni del passato” e io aggiungo  per ergere nuovi orizzonti di possibilità.



L'importante è imparare a sperare, perchè sperare fa rima con amare.



Con enorme affetto


Romana