✳️Romana Prostamo✳️

Founder Senior

Davide e Golia. Questione di prospettive.

2019-09-17 19:00:49

Una storia che parla di noi.

Ti racconto una storia di Te, me, di noi tutti.



Ti sei mai trovato ad affrontare una platea? A me è capitato e, in confidenza, a bassa voce, ti dico, accidenti non è semplice.



All’avvicinarsi dell’evento ogni cosa imparata spariva dalla memoria: tachicardia, ansia, e il diavoletto sulla spalla che mi sussurrava le cose più fantasiose per minare la qualità della performance, appunti su appunti non erano di nessun aiuto, ogni volta me li dimenticavo o non riuscivo a leggerli.



Sono sempre stata un disastro con le cose preparate, preferisco andare a braccio.



Salita su palco dopo 5 minuti di sudori freddi guardando il pubblico seduto di fronte a me mi rendevo conto che non erano mostri ma persone, come me.


Fragile, insicura, forte e coraggiosa?



Vai avanti a leggere e lascio a te la risposta.

 

Chi è Davide e chi Golia?


Ognuno di noi si trova nella vita a interpretare entrambi i ruoli.



Convieni con me che ci sono  momenti in cui ti senti sicuro di quello che fai e dici.

Nel lavoro sai come muoverti e vai spedito. 

Sicuramente guidi la crescita dei tuoi figli al meglio delle tue possibilità e sei sicuro delle scelte che fai, quando parli con gli amici e ridi e scherzi con loro non pensi alla tua autostima, pensi a stare bene. Ebbene questo è Davide.



Se incontri un ragazzo/a che ti piace e te ne innamori e poi ti rendi conto che le sue intenzioni non sono serie, oppure scopri un tradimento, soffrirai tantissimo.

Questi eventi ti fanno sentire inadeguato, insicuro, destabilizzato, la tua autostima subisce un colpo durissimo.

Se ti rendi conto che hai fatto degli errori con i tuoi figli, o con un amico. Come ti senti?

Malissimo, certo. Ebbene questo è Golia.


Dei due chi è vincente? Nessuno dei due.

Perché?

Perché la tua vita non puoi ridurla a una gara.

Che ne dici di cambiare la prospettiva?


Siamo abituati a percepire la persona forte (Davide) come vincente: la bella ragazza con tanti spasimanti, l’uomo ricco che ha tutti ai suoi piedi, la persona di successo, chi ha una posizione dirigenziale.

Di fronte a questi “Davide” il tuo livello di self-confidence cola a picco ed ecco gelosia, invidia, autocommiserazione.


Queste persone cosa hanno vinto? Occasioni, possibilità?


Di converso, immagina  una persona che guida una macchina vecchia di 25 anni, ha un armadio striminzito,  pochi amici, magari è senza un compagnia e fa un lavoro umile allora non è forte (Golia), è un perdente.

Di fronte a persone così è facile che l’asta dell’autostima abbia un rialzo improvviso, fierezza, orgoglio fanno capolino all’orizzonte.


Queste persone cosa hanno perso? Occasioni, possibilità?



Vedi il fatto è che non esiste un Golia o un Davide, esiste un Govide o un Davilia

 ( insomma un misto di entrambi), perché nessuno è solo fragile o solo forte



Nessuno è perfetto, e fino a qui ci arriviamo tutti.

Sì ma fino a dove arriviamo?

Fino alla ragione, non nel cuore né nel trasformare quest pensiero in consapevolezza.



Ognuno di noi ha delle proprie qualità intrinseche, caratteristiche plasmate sulle esperienze pregresse che danno forma al pensiero che abbiamo di noi.



Sei forte in alcuni ambiti e nell’affrontare alcune situazioni della vita, in altri sei più fragile, certo, come tutti, nessuno escluso.



Puoi decidere di lavorare su quei punti per farli fiorire dentro di te in modo da imparare a rispondere adeguatamente alla vita.




Alla fine, l’autostima è la tua consapevolezza e l'accettazione che tu sei come gli altri, ognuno con il suo bagaglio di cose giuste e sbagliate, di lati belli o meno, di coraggio e paura, timore e forza.


E non sono i soldi, la posizione importante al lavoro o il numero di spasimanti che potresti avere che ti rendono migliore.

Nè ti rendono peggiore la paura che puoi provare, le lacrime che puoi versare o le volte che non riesci in un intento o sbagli in una cosa, perché capita a tutti.





Essere umano è tutto questo e se mi stai leggendo non sei certo un’intelligenza artificiale.


Con affetto



Romana