✳️Romana Prostamo✳️

Founder Senior

Comportamenti a rischio negli adolescenti

2019-04-17 21:46:38

L’adolescenza è un argomento molto importante per me. Lavoro con molti ragazzi per emanciparli da situazioni tossiche, familiari e traumatiche che causano loro delle risposte molto disequilibrate con uso di stupefacenti, abuso di alcool, personalità borderline, violenza incontrollata e autolesiva.


Nel mondo occidentale odierno esistono molte opportunità per gli adolescenti ma altrettanti rischi, come l’eccessiva libertà, la prolungata assenza dei genitori causata dagli impegni della vita quotidiana,  il dialogo inter-generazionale sempre più scarno che elevano il gruppo dei pari a punto di riferimento degli adolescenti.


Indubbiamente le transizioni alle quali va incontro un ragazzo possono essere difficili da negoziare.


Per quanto, è pur vero che per molti adolescenti il periodo di “turbolenza” a un certo punto va a scemare, per molti altri traccia traiettorie di vita che possono condurre a problematiche serie: disturbi alimentari, uso di stupefacenti e alcool, comportamenti autolesivi o borderline.




Le sofferenze psicologiche degli adolescenti vanno prese sul serio in modo da poterli aiutare a venir fuori dalle loro difficoltà, piuttosto che patologizzarli.


All’origine di comportamenti a rischio e autolesivi ci sono modalità che l’adolescente utilizza per affrontare i compiti di sviluppo, sostenendo così il processo di formazione dell’identità de Sé.


Cosa sono i comportamenti a rischio?


Sono condotte associate ad esiti non desiderabili, che mettono in pericolo, in modo diretto o indiretto, la sfera fisica, psicologica e sociale di un adolescente.


Si distinguono il rischio esternalizzato, che fa riferimento a comportamenti visibili, pericolosi per il soggetto, ed interiorizzato, che concerne la sfera affettiva, per cui difficile da identificare con una semplice osservazione, come sentimenti depressivi, d’ansia, di isolamento.


Pur essendo gli adolescenti consapevoli della pericolosità di questi comportamenti non hanno come finalità il farsi del male deliberatamente, sebbene l’esito più probabile sia danneggiare il corpo.


E' fondamentale non sottovalutare nessun malessere del giovane ed intervenire tempestivamente per sostenerli in un percorso di elaborazione della problematica.