Sovranitadigitale

L'indipendenza tecnologia é vitale

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L'indipendenza tecnologia é vitale

2021-05-12 08:21:41

Il tema della sovranità digitale si sta imponendo con forza in Europa. La Francia è stata la prima a moltiplicare i richiami a una sovranità digitale e tecnologica, sinonimo della sovranità tout court. Inoltre, i rischi relativi alla sovranità giuridica delle informazioni digitali legati ai dispositivi statunitensi, contenuti sia nel ‘Patriot Act‘ che nel ‘Cloud Act‘ sono ben presenti negli ambienti decisionali francesi.La Francia, interessata a una ‘sovranità europea’, cerca di spingere una ripresa da parte di gruppi francesi della produttrice di cavi sotto marini Alcatel Submarine Networks (Asn) oggi controllata dal finlandese Nokia, privilegiando nella fattispecie una soluzione nazionale a una soluzione europea: E NOI IN ITALIA?In Italia assistiamo a scelte che indicano convergenze con le tematiche francesi ed europee. Il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) ha previsto un ‘perimetro di sicurezza cibernetica’ per dare concretezza alle frontiere digitali da proteggere, integrando strutture pubbliche e private. Tra l’altro anche nel contesto delle aziende tecnologiche italiane è ben presente la tematica della tutela dei sistemi e del know-how tecnologico.Dal lato della protezione dei diritti rileviamo anche la sensibilità di istituzioni come il Garante per la Privacy, molto attento al tema del digitale. Troviamo quindi illustrazioni sia di tutela governativa avanzata che di grande attenzione verso il tema dei diritti, il che pone l’Italia in sintonia con gli attuali dibattiti europei.ma ‘la convergenza di lotta fra i vari attori europei non ci deve far perdere di vista alcuni elementi fondamentali. Prima di tutto le scelte legate a un’Europa tecnologica e digitale più sovrana dipendono da valutazioni di budget. La strategia di Lisbona del marzo 2000, che insisteva sull’innovazione con lo scopo di fare dell’Europa un’economia basata sulla conoscenza, poneva una diagnosi legittima e premonitrice, che però non ha poi trovato nei fatti i mezzi necessari a perseguire quell’obiettivo.

UNA SOVRANITA' DIGITALE EUROPEA POTREBBE ESSERE IL PERIMETRO GIUSTO per l’organizzazione e la difesa di forme di sovranità tecnologiche, per motivi di massa critica da un punto di vista tecnologico e umano ma anche per la consapevolezza della condivisione di ordini politici e giuridici comuni. Bisogna inoltre tenere in mente che il digitale sta di fatto creando un mondo nuovo, un mondo di dati che vanno governati, e che non si tratta di sottrarre delle tutele nazionali per conferirle al livello europeo ma di stabilire al livello europeo istituzioni e procedure che permettano un trattamento adeguato delle nuove sfide, creare quindi uno spazio nuovo di sovranità in Europa.La sovranità digitale e tecnologica europea va definita e organizzata, rendendo poi esplicite le corrispondenze e le cesure fra livello nazionale e europeo. Il paradosso è che questa esigenza di maggiore sovranità emerge in un momento dove la richiesta politica di sovranità esprime spesso una fondamentale critica all’Unione europea.La soluzione passa per meccanismi di maggior fiducia e di scambi informativi estesi al livello europeo, il che contrasta anche con il discorso di un recupero del controllo nazionale. La tutela quindi delle esigenze di sovranità, anche nazionali, passa per forme di maggiore integrazione europea, E PERCHE' NO; ANCHE ATTRAVERSO DELLE PETIZIONI ONLINE ARTONO DAL BASSO PER DIFFONDERSI IN MODO ORGANICO E FAR PRENDERE CONSAPEVOLEZZA AGLI UTENTI DEL WEB CHE SIAMO ENTRATI NELLA "GUERRA DEI DATI" E NESSUNO DEI GOVERNANTI DELLA UE HA DISPOSTO UN PIANO STRATEGICO DI DIFESA DI QUESTI ATTACCHI SUBDOLI CHE RIENTRANO IN UNA NUOVA FORMA DI CAPITALISMO DELLA COSIDDETTA "SORVEGLIANZA" PARTENDO DALLA RACCOLTA AUTOMATICA E INDISCRETA DEI NOSTRI DATI SENSIBILI.DOPO IL 15 MAGGIO 2021 OGNI UTENTE DELL'APP WHATSAPP AVRA' LA CONFERMA DI QUESTO NUOVO MODELLO DI COLONIZZAZIONE DELL'INFOSFERA.NOI NON CI STIAMONOI VOGLIAMO LA NOSTRA INDIPENDENZA TECNOLOGICA: CI SPETTA DI DIRITTOABBIAMO SCELTO CHANGE.ORG https://www.change.org/Sovranitàdigitale

PERCHE' è una società for-profit AMERICANA che gestisce la piattaforma on-line gratuita di campagne sociali, fondata nel 2007 negli Stati Uniti e con quartier generale a San Francisco, nel cuore della Silicon Valley. Negli Stati Uniti è registrata come B Corporation COME TUTTE LE RETI ATTIVISTE ONLINE DEL GLOBO SONO NATE DA QUELLA PARTE DI MONDO DOVE I COMPUTER QUANTISTICI E GLI ALGORITMI DI AI SI SONO ARRICCHITI E SVILUPPATI GRAZIE ALL'ACCESSO AI NOSTRI DATI SENSIBILI, ANCHE DEI MICRODATI.

NOI NON CI STIAMO. 

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2020-05-18 12:09:26

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Un pomeriggio con la Famiglia Casali - la Romagna del Quartosole

2019-01-29 13:09:38

Nella Romagna del Sangiovese Superiore QUARTOSOLE | TENUTACASALII romagnoli DOC hanno un carattere bonario e hanno fatto dell’accoglienza la loro bandiera, ma quando si parla di cucina rappresentano eccellenze che tutto il mondo ci copia. Aperti a ogni tipo di esperienza sono disposti ad assaggiare, ma poi sono propensi a tornare alla tradizione e ci sono alcuni elementi sui quali proprio non transigono. Per tutti i romagnoli, in pratica, il cibo e la buona cucina sono sinonimo di gioia e condivisione. La tavola ha i suoi tempi, un pranzo non è solo ciò che si mangia, ma è anche chiacchiere, relax e un buon bicchiere di vino sano bevuto in tutta calma. La fretta è nemica della convivialità e poi, dopo una pausa, si può sempre ricominciare a mangiare.Le porzioni non possono essere scarse e nemmeno giuste, devono per forza essere abbondanti. Da questa certezza nasce la prima verità: l’alta cucina con porzioni giustamente piccole per permettere lunghe degustazioni non ha vita facile in Romagna.La tradizione è il porto sicuro in cui approdare la domenica a pranzo con la propria famiglia e gli altri giorni della settimana condividere questo amore per il buon cibo e il vino naturale con degli ospiti graditi.E noi mercoledì 16 gennaio 2019 gruppo di romagnoli DOC della riviera romagnola siamo stati ospitati nella TENUTA CASALI di Mercato Saraceno [Forlì-Cesena] con la Famiglia Casali al gran completo.Abbiamo toccato con mano [e non solo, perché i profumi e i sapori quassù si annusano anche] e vissuto un’esperienza extra-sensoriale assieme ai componenti della Famiglia Casali, il “padrone” di casa Mario con la moglie“azdora”, Valerio [colui che ci ha accompagnato a visitare la Tenuta Casali di 50 ettari] e Paolo [che non appare in primo piano in video perché non in grandissima forma, ma è rimasto a tavola con noi perché per un romagnolo DOC come lui quando ci sono ospiti in casa ci si siede a tavola anche con la febbre] Silvia, Daniele e Francesco ci hanno illustrato con molta disponibilità i nuovi progetti in programma nella nuova era della TENUTA CASALI.Ancora oggi quando ci ritroviamo al MICRO di Cervia con gli esperti di vini romagnoli Marco [Biz] e Andrea, Walter del BAGNO BICIO PAPAO di Milano Marittima, Ivan e Marco del Bagno 203 e Andrea del Bagno Imperiale di Cervia e colui che scrive, Fanto, ricordiamo quella “scampagnata”e le buone energie che abbiamo assorbito tra le colline della Valle del fiume Savio, tra la gente vera e generosa di questa terra dove si producono vini che alcuni definiscono “toscani”- forse condizionati dalla presenza dell’enologo e winemaker Emiliano Falsini – ma che sanno e parlano molto di noi romagnoli.Il profumo delle tagliatelle [porose, perché fatte a mano] al cinghiale, l’aroma del Sangiovese BARUCCIA e del Superiore QUARTOSOLE, [Romagna Doc Sangiovese Riserva Quartosole 2015] quest’anno, premiato come eccellenza del vino dall’Associazione italiana sommelier, la scoperta del progetto originale dello spumante di qualità affinato in fondo al mare, Villa Zappi Ondina 33 e l’assaggio del vino bianco proprio nella terra dove è nato il ceppo madre, il Famoso, premiato come vino top d’eccellenza [Rubicone Igt Famoso 2017] sono sensazioni indimenticabili che tutti noi romagnoli ricorderemo a lungo e che speriamo di poter far vivere ai nostri parenti e amici nelle stagioni più calde.La giornata primaverile di un gelido gennaio ci ha fatto apprezzare i panorami mozzafiato e i colori di un bizzarro inverno dove la preoccupazione maggiore della Famiglia Casali è la cura della potatura. Sulla vetta della collina dove abita Silvia ci confida:“la qualità è tutto per noi perché, noi vinifichiamo solo le nostre uve e oggi purtroppo l’arte della potatura si è persa ma noi siamo costantemente impegnati nella complessa e ardua missione del recupero di questa disciplina, perché noi sappiamo che tutto parte da lì”.

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