Sonia Di Clemente

I MIEI MAESTRI DAOISTI

2020-05-26 12:49:08

Il primo articolo sul daoismo, lo voglio dedicare ad alcuni dei maestri che ho incontrato durante gli anni che ho trascorso in Cina, con cui ho stabilito un forte legame che va al di là del tempo e dello spazio. Dedicherò un approfondimento ad ognuno di loro; per ora eccoli qui.


Quando sono arrivata in Cina nel 2012,  tutti gli anni partivo per le montagne Wudang (nella provincia dello Hubei) per passare dei periodi di studio su meditazione, qi gong e filosofia taoista con un gruppo di persone proveniente da tutto il mondo insieme al caro maestro Hu Xuezhi.

Il maestro Hu che al giorno d’oggi ha lasciato la Cina, è un uomo molto colto. Ha pubblicato qualche anno fa una traduzione con commento del Zhuangzi (disponibile in inglese su Amazon) ed è in grado di spiegare alle menti occidentali molti concetti difficili daoisti. Non dimenticherò mai una delle sue massime:


Per comprendere a fondo il daoismo dovete vivere come contadini per almeno sei mesi!


La filosofia daoista infatti si basa molto sull’osservazione della natura da cui estrapola concetti come quello di "ciclicità degli eventi", il "non agire" (wuwei), "l’imperturbabilità" dinnanzi agli eventi della vita  e altro ancora.

Wudang è una montagna sacra per i daoisti, sede di numerosi templi e scuole di arti marziali, taijiquan, qigong e altre pratiche. Al giorno d’oggi è diventata una zona molto turistica ma per me resta uno dei posti più belli che abbia mai visitato.

Qui ho incontrato un altro dei miei maestri: l’eremita Jiaye, che abita la grotta in cui pare abbia vissuto Zhang Sangfeng (un maestro daoista leggendario). Dopo qualche anno di viaggi a Wudang eravamo diventati amici perché facendo da interprete per gli studenti occidentali, andavo spesso a trovarlo. Mi ha insegnato la via della semplicità e l’apertura del cuore. 

Durante uno dei viaggi di ritorno da Wudang, ho incontrato sul treno il maestro Zhang Wenqin. Ricordo che quando abbiamo parlato mi ha raccontato di aver lasciato la sua famiglia per diventare un zhenren (perfetto). Infatti, una volta terminati i loro doveri nei confronti della società (famiglia, figli, lavoro), molti praticanti lasciano tutto ciò che li lega alla vita "mondana" per andare a vivere nei monasteri, o nella natura dedicando il resto della loro vita alle pratiche spirituali. 

Master Zhang non è un uomo colto, ma nutre un amore profondo per la sua pratica che gli ha salvato più volte la vita. 

Il mio ultimo anno in Cina (2016) è stato un po’ turbolento. Ad un certo punto mi sono ritrovata senza casa. Sono quindi partita per Wudang per il mio consueto periodo di ricerca e lì ho ricevuto una chiamata improvvisa per un lavoro di interpretariato per un workshop sul qigong e pratiche taoiste con la maestra Hu Lijuan.

Emozionata sono partita per Datong (provincia dello Shanxi) per questa nuova avventura e mi sono trovata davanti ad una maestra di più di ottant’anni molto colta, gioiosa e generosa. 

Figlia di un famoso dottore e praticante di arti marziali Hu Yaozhen, ha vissuto diversi anni in Italia dove ha insegnato a Roma, presso l’istituto Paracelso.

L’incontro con la maestra Hu è stato fondamentale per ricostruire un legame con l’occidente. Poiché da allora ho continuato a collaborare con il suo gruppo di studenti in Italia.

Nonostante io abbia lasciato la Cina da tre anni, il daoismo, come una sorta di filo invisibile mi ha portato ad intessere una rete di legami indissolubili che prescindono dal tempo e dallo spazio.

Quando mi trovo in difficoltà o quando mi sento smarrita, uno di questi maestri magicamente riappare nella mia vita e mi aiuta a ritrovare focus.


Ho deciso quindi di iniziare a scrivere degli articoli sui questi argomenti per poter restituire quanto mi è stato dato e quando ancora continuo a ricevere dai miei maestri, dei miei amici daoisti e dalle pratiche di questa meravigliosa filosofia.