Simone D’Ercole

Founder Senior

A 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino

2019-11-09 15:55:34

Il 9 Novembre del 1989 cade il muro di Berlino...

Inizio della costruzione del muro e il suo abbattimento.

13 Agosto del 1961 la Repubblica Democratica Tedesca, denominata DDR, diede inizio alla costruzione del muro di Berlino, dividendo in due parti la città al fine di impedire la libera circolazione delle persone tra il territorio di Berlino Ovest e la Germania Est. Il muro veniva denominato il “Vallo Antifascista”. Inizialmente la divisione era realizzata attraverso soluzioni rudimentali come il filo spinato, in un secondo momento vennero chiuse le strade, murate le finestre e infine innalzato il muro. Molte persone, in particolare diversi studenti si trovarono da un giorno all’altro separati della famiglia che viveva Berlino Est e a non poterla più raggiungere.


Dopo 28 anni il 28 Novembre 1989 il muro che divideva la Repubblica Federale e la Repubblica Democratica Tedesca venne abbattuto dando inizio alla riunificazione della Germania.

Struttura della DDR

Chi non aderiva al partito della DDR non aveva la possibilità di trovare lavoro e ogni 14 giorni doveva presentarsi nella sede del partito per spiegare perché non si fosse iscritto alla Libera Gioventù Tedesca. Inoltre non c'era neanche la possibilità di aderire agli studi superiori universitari o conseguire qualsiasi titolo di studio. Ai giovani era vietato coltivare la loro individualità: negli anni 50 è arrivato il Rock and Roll che nella DDR venne vietato proprio perché “prodotto orribile del mondo americano”. Qualsiasi cosa del mondo americano era proibita anche la loro moda.

La Stasi

Dal 1950 al 1990 fu attiva la tristemente nota la Stasi. La polizia segreta della DDR che disponeva di 90000 impiegati e più di 100 000 informatori. I cittadini venivano   quotidianamente controllati e spiati dalla Stasi.

Le diverse accuse di reato

Si poteva essere accusati della forma più svariate di reato:

Tra le più diffuse vi era lo spionaggio e la pena consisteva in 25 anni di lavori forzati. Ovviamente la sentenza veniva pronunciata anche se non eri una spia. La Stasi, nei processi di spionaggio, però preferiva estrarre con forza una confessione dagli imputati, per questo trascorrevano lunghi mesi in carcere sotto le più svariate torture. Alla fine eri costretto a confessare, la Stasi mostrava così la sua forza e il suo potere. 25 anni di carcere non sono pochi, da un giorno all’altro ti trovi in prigione senza magari aver fatto nulla. Un fortissimo impatto psicologico ovviamente si abbatteva su questi prigionieri politici. Dalle testimonianze emerge la paura di una così lunga condanna, come si poteva sopravvivere a tale sopraffazione considerando le condizioni così difficili e disperate del carcere?


Un’altro reato consisteva nel terrorismo contro i valli antifascisti”. Di questo reato erano accusate le persone che aiutavano altri a passare il confine del muro di cemento. In questo caso nel processo non si poteva fare appello neanche ai diritti dell’uomo, anzi se si rimaneva in silenzio era meglio: questa era la minaccia preventiva della Stasi, il processo durava di meno altrimenti si sarebbe allungata la pena detentiva preventiva.


Durante il processo nella DDR emergeva chiaramente che ogni cittadino della DDR era assolutamente privo di diritto. Anche lo stesso avvocato era tenuto a mantenere il silenzio

Le carceri della DDR


Nelle carceri della DDR furono reclusi più di 200 000 prigionieri politici. In Sassonia a Bautzen nel 1956 il Ministero di Sicurezza istituì la prigione di massima sicurezza chiamata “Bautzen II”.


In questo carcere la Stasi rinchiudeva i detenuti che aveva classificato come più pericolosi e importanti, ed era una prigione per entrambi i sessi. Venivano rinchiuse qui le persone, cittadini della Germania ovest, cittadini degli altri paesi dell’ovest, cittadini della DDR che avevano aiutato persone a scappare ad ovest, molte spie e agenti segreti della Germania dell’ovest accusati di spionaggio nella republica democratica.


I detenuti di questo penitenziario venivano sottoposti ad una continua tortura psicologica e fisica.

Si poteva essere rinchiusi anche dentro delle celle di isolamento fino ad un massimo di 5 anni. E purtroppo ci sono dei casi di persone che hanno vissuto questa esperienza. Non si aveva la possibilità in queste carceri di leggere o scrivere o di avere un contatto con la natura: nell’unico cortile all’aperto in cui si poteva uscire, la polizia doveva togliere ogni possibile traccia di natura anche le stesse foglie degli alberi.


Insieme ai prigionieri politici erano richiusi anche criminali, assassini e pedofili e anche le celle erano organizzate con lo stesso criterio. I prigionieri che avevano aiutato le persone  a fuggire senza aver fatto male a nessuno e che condividevano la propria cella con un criminale erano sottoposti ad una pressione mostruosa (questa è la violenza psicologica di cui vi parlavo). Questi criminali erano inseriti dalla Stasi, che affidava a loro dei poteri di controllo sugli stessi prigionieri politici.


Dentro la prigione diventavi un nulla diventavi un numero. Nei primi 14 giorni le guardie non ti permettevano di dormire. Non avevi diritti ne prima durante il processo ne durante la lunghissima fase di detenzione.

Caduta del muro di Berlino 

Berlino 9 Novembre del 1989 conferenza stampa di Gunter Schaboswski portavoce del partito di unità socialista DDR: “I tedeschi dell’est possono espatriare senza dare particolari spiegazioni”.
Quando quella notte mostrarono in Tv quella conferenza stampa sappiamo cosa è successo, abbiamo visto tutti quelle scene di entusiasmo che in quella notte il popolo tedesco ha vissuto. I cittadini di Berlino est sono andati al muro ed erano così tanti a voler  andare ad ovest che sono stati costretti ad abbatterlo. Era un sogno ma molti erano restii perché increduli, si credeva che avrebbero sparato a tutte quelle persone. Ma così non fu, gli stessi soldati della DDR erano finalmente felici di abbandonare quelle vesti di controllori e di assumere la veste di coloro che accoglievano le persone. I soldati abbandonavano le loro vesti e tornavano ad essere nuovamente persone normali.



In quel momento ci si accorse di essere liberi, oggi non sappiamo più cosa voglia dire essere liberi. La libertà è un regalo che va difeso ogni giorno. L’uomo non ha bisogno di muri.

A voi la parola! 

Cosa porta nella vostra mente questo passato che non dobbiamo dimenticare?